Ieri, in data 3 agosto, la legge di conversione del decreto PA bis è stata ratificata dal Senato con 101 voti favorevoli, 68 contrari e un astenuto. Il decreto, originariamente proposto come decreto legge n. 75 del 22 giugno 2023, contiene una serie di misure urgenti riguardanti l’organizzazione delle pubbliche amministrazioni, l’agricoltura, lo sport e il lavoro. Oltre a queste tematiche, il testo prevede anche disposizioni riguardanti l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025.
La legge era già stata approvata alla Camera il 31 luglio, dopo che il Governo aveva richiesto il voto di fiducia venerdì 28. Il tutto al fine di accelerare i tempi del dibattito parlamentare e garantire un’approvazione rapida delle misure proposte.
Questo provvedimento legislativo rappresenta un importante passo avanti nel processo di riforma delle strutture e delle politiche pubbliche. Tuttavia, oltre a ciò, è da sottolineare che la stessa legge contiene anche significative novità riguardanti il sistema scolastico italiano.
Decreto PA bis: Concorsi più veloci e potenziamento dell’apparato amministrativo del MIM
Il settore scolastico è al centro delle disposizioni contenute nel decreto in esame. L’articolo 20 riguarda il reclutamento del personale scolastico e l’organizzazione dei concorsi nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Le modifiche introdotte mirano ad accelerare le procedure concorsuali durante tutto il periodo di attuazione del PNRR.
Continuando nell’analisi del decreto, l’articolo 21 prevede il potenziamento della capacità amministrativa del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Questo sarà ottenuto tramite l’aumento di due posizioni dirigenziali di livello generale e di otto posizioni dirigenziali amministrative di livello non generale.
Gli emendamenti al Decreto PA bis
Importanti novità sono state introdotte al sistema scolastico attraverso diversi emendamenti al decreto in questione.
Uno degli emendamenti stabilisce che fino all’anno scolastico 2025/26, per insegnare nelle scuole paritarie, non sarà più necessaria l’abilitazione. Sarà sufficiente aver prestato almeno tre anni di servizio.
Inoltre, per conseguire l’abilitazione, coloro che hanno già accumulato tre anni di servizio dovranno ottenere solamente 30 CFU. Anziché i 60 CFU richiesti secondo la legge n. 79 del 29 giugno 2022 sulla Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti.
Un altro emendamento riguarda i dirigenti scolastici che avevano superato il concorso del 2017 con riserva e il cui contratto era stato revocato per decisione giurisdizionale. Essi saranno ammessi in ruolo a partire dal 1° settembre 2024.
Un ulteriore emendamento prevede un punteggio aggiuntivo di 3 punti per ogni anno di servizio su posto di sostegno per gli aspiranti docenti delle GPS.
Infine, è stato approvato un emendamento che stanzia 50 milioni di euro per consentire alle scuole di stipulare contratti con personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario (ATA) addizionale rispetto all’organico già esistente. Questi fondi saranno ottenuti riducendo lo stanziamento previsto per i percorsi abilitanti.
Con l’approvazione della Camera, il decreto PA bis sarà ora sottoposto all’esame del Senato, che avrà tempo fino al 20 agosto per l’approvazione definitiva.