Nel corso di un recente convegno promosso dall’Università del Molise e inserito nell’ambito del progetto MICHI, è stata avanzata una proposta legislativa che pone le basi per una profonda trasformazione nel settore dell’inclusione scolastica. Tale proposta è cristallizzata nel concetto di “cattedra inclusiva“.
Il pacchetto riformista si articola su tre assi principali: lo sviluppo di percorsi formativi specifici, il rafforzamento delle sinergie pedagogiche su scala scolastica e locale e la revisione della distribuzione didattica nelle aule.
La proposta legislativa è sostenuta da una coalizione di figure di spicco nel panorama educativo. Tra i quali, Massimo Nutini, Evelina Chiocca, Raffaele Iosa, Paolo Fasce e Dario Ianes.
Evelina Chiocca, in qualità di promotrice, ha delineato l’aspirazione alla realizzazione di un modello inclusivo che ponga le diversità al centro di una nuova visione pedagogica. Con l’obiettivo di trasformare in azione concreta questa rinnovata filosofia educativa.
Ostacoli e prospettive della cattedra inclusiva
Nel dettaglio, il convegno è stato l’occasione per riflettere sulle difficoltà incontrate nell’attuazione di politiche inclusive efficaci. Chiocca ha espresso preoccupazione per il rallentamento delle pratiche inclusive a causa di metodologie non ottimali e della centralizzazione del compito inclusivo sul personale di supporto. Una tendenza che ha paradossalmente intensificato le problematicità esistenti.
Nel prosieguo della sua esposizione, Chiocca ha configurato la cattedra inclusiva come un impegno collettivo dei docenti. Invitandoli a essere proattivi nel promuovere un cambiamento significativo nell’ambito educativo. Questa iniziativa mira a fornire a tutti gli insegnanti le competenze necessarie per un approccio didattico che sia realmente inclusivo, al di là delle loro specializzazioni.
Un cammino continuo verso la cattedra inclusiva
Infine, i fautori della proposta guardano con ottimismo al percorso intrapreso, confidando in una dinamica evolutiva simile a quella sperimentata in passato con l’inserimento degli studenti con disabilità nelle classi regolari.
La cattedra inclusiva è intesa come un segmento di questo processo in evoluzione, che si propone di innescare un mutamento culturale più che organizzativo nel contesto scolastico.