DPCM 60 CFU insegnamento, novità importanti in arrivo. Dopo il via libera di Bruxelles all’importante decreto attuativo, il testo definitivo potrebbe essere emanato entro giugno.
I nuovi criteri di abilitazione per i docenti, che prevedono il completamento di 60 crediti formativi universitari (CFU), saranno presto disciplinati da un decreto del presidente del Consiglio. Questa importante novità, che rappresenta un passo significativo verso il superamento dei precedenti ritardi, è stata approvata dall’Unione Europea dopo intensi negoziati tra le autorità italiane e quelle di Bruxelles.
Dai 24 CFU ai 60 CFU: cosa cambia
La nuova abilitazione per i docenti, basata sui 60 CFU (crediti formativi universitari), è stata delineata dalla legge n. 79 del 29 giugno 2022, la quale prevede un significativo incremento rispetto ai precedenti requisiti dei 24 CFU.
Nello specifico, la Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti fortemente voluta dall’ex Ministro Bianchi, prevede per i futuri insegnanti il possesso di una laurea universitaria e il conseguimento di 60 CFU. Di cui 10 nell’area pedagogica e 20 tramite tirocinio diretto o indiretto.
Tuttavia, il percorso verso l’abilitazione non si limiterà semplicemente all’acquisizione dei CFU. I candidati dovranno superare un concorso e affrontare un periodo di prova annuale, che includerà un test finale e una valutazione conclusiva, prima di ottenere una posizione stabile. È importante sottolineare che i cosiddetti “precari storici” potranno beneficiare di un percorso differenziato per ottenere l’abilitazione.
Si prevede che queste nuove disposizioni coinvolgeranno inizialmente almeno 100.000 docenti, rappresentando un cambiamento significativo nel panorama dell’istruzione italiana.
60 CFU insegnamento, novità: il DPCM
Il decreto attuativo del Presidente del Consiglio dei Ministri avrà il compito di definire i contenuti e la strutturazione dell’offerta formativa corrispondente ai 60 CFU. Inclusi i crediti riservati alla formazione inclusiva delle persone con disabilità e le modalità di svolgimento della prova finale del percorso formativo.
Come già evidenziato, almeno 10 crediti dovranno essere conseguiti nell’area pedagogica e altri 20 dovranno, invece, essere collegati all’attività di tirocinio diretto e indiretto.
Per ciascun CFU di tirocinio è, inoltre, previsto l’obbligo di presenza minimo di 12 ore.
Nello specifico, il DPCM 60 CFU definirà:
- il numero di crediti universitari o accademici riservati alla formazione inclusiva delle persone con disabilità;
- il numero di ore minimo di presenze alle attività formative necessarie per l’accesso alla prova finale;
- le modalità di svolgimento della prova scritta e orale relative alla prova finale del percorso formativo.
60 CFU insegnamento, novità: il ruolo delle università
Le università avranno un ruolo fondamentale in questo processo, poiché saranno responsabili dell’erogazione dei CFU necessari. Si sta anche considerando la possibilità di svolgere la metà dei 60 CFU in modalità online, al fine di semplificare il processo di acquisizione dei crediti e offrire nuove opportunità agli studenti. Tuttavia, le modifiche normative necessarie per questa modalità dovranno essere stabilite in un provvedimento futuro.
Nonostante le difficoltà e le complessità incontrate lungo il percorso, il nuovo sistema di abilitazione per i docenti si avvicina finalmente alla sua conclusione. Ricordiamo, infatti, che la pubblicazione del DPCM 60 CFU era prevista entro il 31 luglio 2022.
L’obiettivo è quello di rafforzare e migliorare il settore dell’istruzione in Italia, fornendo ai futuri insegnanti una formazione più completa e specifica, basata su una solida base di conoscenze pedagogiche e disciplinari. Si prevede che il decreto attuativo sarà finalmente emanato entro giugno, segnando una svolta significativa nel panorama educativo del paese.