Specializzazione sul Sostegno: nelle scuole mancano i docenti

Docente di Sostegno a lavoro

Situazione preoccupante all’interno delle scuole italiane: mancano docenti specializzati sul Sostegno. È questa la preoccupante realtà che è emersa analizzando i dati di un recente rapporto Istat. 

In merito a questa situazione, il Ministero dell’Istruzione e del Merito evidenzia come a pagarne le spese siano gli alunni con disabilità. A loro, infatti, viene negato il diritto all’istruzione con insegnanti qualificati.

I dati pubblicati 

Dai dati emersi in seguito alla pubblicazione del rapporto Istat, è nata la necessità di disporre un Decreto Legge urgente in materia. Si tratta del DL n.71 del 31 maggio 2024 pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il suddetto DL è stato disposto dal Governo e concerne il potenziamento dei percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità.

I numeri che hanno indotto il Governo all’emanazione di un DL urgente fanno riferimento all’anno scolastico 2022/2023. In questo anno accademico, si è registrato nelle scuole di ogni ordine e grado un numero complessivo di alunni con disabilità pari a circa 338.000 su un totale 228.000 docenti di sostegno

Attualmente, nel sistema scolastico italiano, si registra la presenza di circa 85.000 insegnanti privi di specializzazione. Questo implica che mancano docenti specializzati sul Sostegno per circa 136 mila alunni che, quindi, non hanno la possibilità di essere seguiti da insegnanti formati adeguatamente.

Docente di Sostegno a lavoro in classe
Situazione preoccupante all’interno delle scuole italiane: mancano docenti specializzati sul Sostegno.

Come sono distribuiti i docenti specializzati a livello territoriale

Sia a livello di grado scolastico, sia in ambito territoriale la situazione è molto diversificata. In riferimento alla primaria, per esempio, nelle regioni del Nord i docenti specializzati sono 10.779. I non specializzati sono più del doppio: 26.215.

Opposta, invece, la situazione in tre regioni del sud: Calabria, Campania e Sicilia. Qui si registrano 18.858 specializzati e 2.604 non specializzati. Nelle altre regioni, gli specializzati sono poco più di 18.000 e i non specializzati poco più di 14.600.

In riferimento alla scuola secondaria di primo grado, si è verificata una situazione anomala: sempre in Campania, Calabria e Sicilia i non specializzati sono 700 circa a fronte dei 14.000 specializzati. Dato confortante se non fosse che l’offerta dei TFA universitari copre soltanto 12.200 posti.

A rendere la situazione ancora più paradossale, poi, vi è la consapevolezza che nonostante i concorsi in atto non sarà comunque possibile coprire i posti di sostegno disponibili. Questo proprio per la mancanza di insegnanti con il titolo di specializzazione: 12.000 posti rimarranno liberi.

Questi sono i dati di fatto che hanno spinto il Governo a decidere di consentire anche all’Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) di realizzare i corsi per il conseguimento del titolo di specializzazione. Lo scopo è creare un percorso parallelo, facilitato, rispetto a quello universitario.

I posti disponibili per il IX ciclo del TFA Sostegno 

Nel decreto n. 583 del 29 marzo 2024, con il quale il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha autorizzato l’avvio del IX ciclo del TFA Sostegno, è specificato che i posti totali disponibili sono 32.317.

Ovvero:   

  • scuola dell’Infanzia: 3.232 posti;
  • scuola Primaria: 7.552 posti;
  • scuola Secondaria di primo grado: 8.944 posti;
  • scuola Secondaria di secondo grado: 12.589 posti.

 

A questi, però, vanno aggiunti anche i candidati che, pur avendo superato la prova preselettiva del VIII ciclo, non sono poi riusciti sostenere le prove successive a causa delle misure sanitarie di prevenzione legate al COVID-19. Gli stessi saranno, infatti, ammessi direttamente alla prova scritta.

I requisiti di accesso per il TFA Sostegno 

Appurato che i 24 CFU non costituiscono più un titolo di accesso obbligatorio per il TFA Sostegno, i nuovi requisiti di accesso sono i seguenti:

Scuola dell’Infanzia e Primaria

  • Abilitazione all’insegnamento ottenuta tramite laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia;
  • Diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 e che può essere di due tipologie: diploma sperimentale a indirizzo psico pedagogico o  linguistico, conseguito presso gli istituti magistrali o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia. 

 

Scuola Secondaria di I e II grado 

  • Abilitazione su una specifica classe di concorso o analogo documento estero riconosciuto in Italia;
  • Laurea magistrale o magistrale a ciclo unico con accesso ad almeno una specifica classe di concorso;
  • Diploma per ITP.

 

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