Il tanto atteso DPCM 60 CFU, relativo alla formazione dei docenti della Scuola secondaria di I e II grado, è stato finalmente siglato. Questo provvedimento segna un passo importante dopo un lungo iter di interlocuzione con la Commissione Europea e un costruttivo confronto con le organizzazioni sindacali.
Inoltre, il coinvolgimento degli organi consultivi rappresentativi del mondo accademico e scolastico ha contribuito a recepire diversi suggerimenti e indicazioni per la definizione dei nuovi percorsi di formazione iniziale degli insegnanti.
L’annuncio è arrivato direttamente dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Il quale, evidentemente soddisfatto, ha commentato: “Finalmente è stata varata una riforma attesa da oltre un anno. I prof dei nuovi percorsi avranno una formazione molto strutturata disciplinarmente e pedagogicamente. Sarà decisiva la capacità di motivare i ragazzi e di valorizzarne i talenti”.
Con questo passo prende definitivamente il via la Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti (legge n. 79 del 29 giugno 2022), fortemente sostenuta dall’ex Ministro Bianchi.
Firmato DPCM 60 CFU della formazione abilitante
A margine della firma del decreto attuativo, Valditara ha dichiarato: “Con questo Decreto abbiamo varato una riforma del PNRR che era attesa da oltre un anno. La firma del nostro articolato al 31 luglio, dopo un confronto serrato e costruttivo con la Commissione europea e in piena intesa con il Ministero dell’Università, consente di avviare i percorsi universitari già nel prossimo anno accademico e, in coordinamento con le altre procedure di reclutamento, i concorsi previsti dal PNRR”.
Inoltre, il capo del dicastero di viale Trastevere ha sottolineato: “Grazie a queste misure avremo una nuova generazione di insegnanti fortemente strutturati. Con alle spalle un importante percorso di formazione disciplinare e pedagogica. E meccanismi di valutazione che garantiranno l’efficacia didattica.
Questo nuovo corso è un salto in avanti nell’ottica della qualità dell’insegnamento e della costruzione di una scuola che sia davvero punto di riferimento per le famiglie e per gli studenti”.
Il percorso formativo abilitante
Firmato il DPCM 60 CFU si passerà ora è già ora alla fase attuativa del nuovo percorso formativo abilitante.
Quest’ultimo prevede l’acquisizione di almeno 60 CFU (crediti formativi universitari) o 60 CFA (crediti formativi accademici). Gli altri percorsi – vale a dire quelli da 30 e 36 crediti formativi – sono rivolti a chi abbia già svolto un servizio di almeno tre anni scolastici e a coloro che abbiano conseguito 24 CFU/CFA in base al previgente ordinamento.
Firmato DPCM 60 CFU: il contenuto del decreto
Oltre all’avvenuta firma del decreto attuativo, il MIM ha anche chiarito i punti principali del DPCM 60 CFU:
- È previsto un rigoroso sistema di accreditamento affidato all’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR). Che definisce i percorsi di contenuto, le procedure di monitoraggio sul livello qualitativo della formazione e la valutazione finale degli aspiranti docenti.
- Tutti i nuovi percorsi si concluderanno con l’esame finale: una prova scritta e una lezione simulata. Il cui superamento garantirà ai candidati il conseguimento della formazione professionalizzante delineata dagli standard minimi del docente abilitato. Grazie alle modalità di svolgimento della prova e alla specifica composizione prevista per la commissione giudicatrice.
- I percorsi formativi saranno oggetto di una valutazione periodica “ex post” da parte dell’ANVUR. Che, per assicurare omogeneità della qualità dell’offerta formativa da parte delle università, terrà conto del “tasso di successo” dei nuovi abilitati alle procedure di reclutamento per la scuola.
I percorsi 60 CFU saranno a numero chiuso o aperto?
Una domanda che affligge gli aspiranti docenti riguarda la natura del percorso formativo dei 60 CFU: sarà a numero chiuso o aperto? Questo dubbio “amletico” è ancora in attesa di una risposta definitiva. Ma cerchiamo di fare chiarezza sul tema.
Marcello Pacifico, il Presidente nazionale dell’Anief, ha affermato che, secondo la formulazione attuale del testo, sembrerebbe confermarsi un numero programmato. Dunque i 60 CFU verrebbero gestiti come un percorso a numero chiuso.
Tuttavia, dal lato della CISL Scuola, il Segretario nazionale Attilio Varengo, pur riconoscendo la mancanza di chiarezza nella bozza del DPCM, ha ribadito che il percorso formativo dei 60 CFU non sarà a numero chiuso. Lo stesso ha, infatti, riferito che il Ministero ha fornito garanzie sul fatto che tutte le classi di concorso e le tipologie di scuole saranno coperte adeguatamente.
Recentemente, infine, il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, Mario Pittoni, ha annunciato importanti provvedimenti per il mondo della scuola, tra cui l’eliminazione del tetto alle abilitazioni. Inoltre, ha sottolineato l’estensione delle lezioni online per evitare numero chiuso e la selezione in ingresso nei nuovi percorsi formativi abilitanti all’insegnamento.
In sintesi, il dibattito sulla natura del percorso dei 60 CFU per i docenti continua, con posizioni diverse che generano incertezza tra gli aspiranti insegnanti. Sarà necessario attendere ulteriori sviluppi e chiarimenti per definire una volta per tutte le modalità di accesso a questa importante formazione.