L’inclusione scolastica è uno dei vanti del nostro Paese. Negli istituti italiani, infatti, l’obiettivo primario è quello di non lasciare indietro nessuno e di far integrare tutti gli elementi che compongono la classe.
Proprio per tale motivo è stata creata la figura del docente di sostegno. Insieme all’insegnante di
ruolo, infatti, tale professionista fa in modo che i ragazzi e le ragazze aventi diverse problematiche possano seguire le lezioni in tutta tranquillità. Ecco perché sono diverse le scuole che necessitano di avere tra il proprio staff questo tipo di docente.
Chi è il docente di sostegno
Negli ultimi anni è venuto alla ribalta il docente di sostegno. Si tratta di una figura professionale specializzata. Il suo scopo è quello di aiutare gli studenti con problemi di varia natura a integrarsi all’interno della propria classe e ad interagire con i compagni che li circondano.
La sua presenza risulta indispensabile dato che l’istruzione nel nostro Paese è garantita a tutti in maniera gratuita. Inoltre, ogni ostacolo che possa impedire la formazione degli alunni deve essere per legge eliminato.
A tal proposito, infatti, è stato emanato il Decreto Legislativo del 13 aprile 2017, n. 66. In esso si stabilisce che l’inclusione scolastica riguarda tutti gli studenti, di qualsiasi età e genere, e deve rispondere ai differenti bisogni educativi di ognuno di loro.
L’obiettivo è quello di migliorarne la qualità della vita e di permettere loro di raggiungere i traguardi prefissati.
La necessità di nuovi insegnanti di sostegno
Per poter arrivare a ricoprire questo ruolo bisogna superare il percorso formativo adatto. Quest’ultimo è rappresentato dal TFA Sostegno, ovvero il Tirocinio Formativo Attivo.
Per potervi accedere bisogna superare tre prove: una preselettiva, una scritta e una orale. Dopodiché, è possibile affrontare l’anno di preparazione che porterà all’ottenimento dell’abilitazione in tale ambito.
L’importanza di questa figura professionale è percepita da tutti. I dirigenti scolastici italiani, però, ne lamentano la poca reperibilità. Sono molte, infatti, le cattedre di sostegno ancora vuote e che necessitano di essere coperte al più presto.
Proprio per questo motivo, dopo aver esaurito i candidati presenti nelle graduatorie, gli istituti sono spesso costretti a convocare docenti di sostegno tramite MAD. Inoltre, non è insolito che i dirigenti si affidino anche a professori non abilitati e/o neolaureati. La mancanza di docenti di sostegno, dati alla mano, si fa sentire soprattutto in Nord Italia.