Presto sarà data la possibilità a tutti gli aspiranti docenti di iscriversi all’interno delle GPS, chi è già al loro interno invece potrà aggiornare la propria posizione grazie all’inserimento del nuovo punteggio.
Questo tipo di graduatoria, però, dà la possibilità di inserirsi come candidato in un’unica provincia: ciò genera non poche problematiche dato che hanno la valenza di 2 anni.
La scelta della provincia adatta è fondamentale.
L’importanza delle GPS: cosa sono e come funzionano
Quando si parla di GPS si fa riferimento alle Graduatorie Provinciali per le Supplenze, ovvero una lista in cui sono immessi tutti i nomi dei candidati appartenenti a una precisa provincia e con i titoli adeguati per poter ambire a una specifica classe di concorso.
Le GPS hanno valenza biennale, inoltre la loro importanza sta nel fatto che sono un ottimo modo per iniziare a insegnare in un istituto scolastico.
I dirigenti scolastici sono tenuti a seguire l’ordine di suddette graduatorie nel momento in cui siano costretti ad assegnare una cattedra vacante per l’anno scolastico in corso.
Vi sono, comunque, due tipi di fasce a cui si può accedere:
- la prima fascia vede al proprio interno i docenti abilitati, ma ancora sprovvisti del ruolo;
- nella seconda fascia vi sono gli aventi diritto con i titoli adeguati.
Quanto detto sopra vale per gli aspiranti docenti della scuola secondaria, per le GPS delle scuole di infanzia e primaria, invece, nella seconda fascia vengono inseriti gli studenti e le studentesse provenienti dal corso di laurea Scienze della Formazione Primaria dal terzo anno in poi e che abbiano raggiunto il quantitativo adeguato di crediti formativi.
Le province migliori per le GPS
Come dicevamo, la scelta della provincia è essenziale. Gli aspiranti docenti sanno perfettamente che alcune classi di concorso risultano sature, mentre altre necessitano di maggiori candidati.
Questo fa riflettere e spinge le persone a valutare con cura la provincia in cui andranno a posizionarsi per i prossimi 2 anni.
La prima cosa da ricordare è sicuramente il fatto che nel Nord Italia vi sono solitamente maggiori posti a cui ambire.
Nel Meridione, infatti, la popolazione è minore e vi è un numero eccessivo di docenti e aspiranti tali.
Un altro fattore da ricordare, però, è la quantità di concorrenti immessi in una determinata provincia.
Risulta normale che in centri enormi come Roma, Milano e Napoli vi siano più scuole a disposizione, ma anche più concorrenza: in una situazione del genere a spuntarla è il candidato con il punteggio più elevato.
Per questo motivo, i piccoli centri nel Settentrione potrebbero rivelarsi una scelta felice per chi si inserisce per la prima volta nelle GPS.
Venendo selezionati da un numero esiguo di insegnanti, risultano spesso carenti di aspiranti docenti, dunque sono una buona scelta se si vuole essere chiamati quasi “a colpo sicuro”.