Docente non vaccinato: costretto a rientrare dal 1° aprile o può rimanere sospeso?

Dal 1° aprile sono entrate in vigore le nuove regole anti-covid dopo la fine dell’emergenza, in vista di un graduale ritorno alla normalità.

Il decreto e la circolare esplicativa del Ministero prevedono la possibilità, per coloro i quali non siano in regola con i vaccini, di poter rientrare in servizio. Ma dovranno occuparsi di compiti diversi

dall’insegnamento.

La sospensione sarà revocata. Il dirigente dovrà accertarsi della situazione vaccinale del docente, dopodichè attivare la procedura. Se il docente rifiuta di vaccinarsi anche sotto l’invito del preside,  l’insegnante potrà tornare in servizio previo tampone e il dirigente dovrà presentare un progetto per il suo utilizzo in attività collegate all’insegnamento. Ma che non lo metteranno a contatto con gli studenti.

Tuttavia, i docenti potranno comunque partecipare agli organi collegiali, incontri di programmazione, intersezione, colloqui, formazione eccetera.

Ai docenti potranno essere proposte attività legate alle biblioteche o ai libri di testo.

 

Cosa succede al personale non vaccinato a partire dal 1° aprile

A partire dal 1° aprile, nel caso un membro del personale scolastico sia privo del green pass base al momento dell’accesso al luogo di lavoro, verrà considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione, non oltre il 30 aprile 2022, senza altre conseguenze disciplinari con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro.

Per i giorni di assenza ingiustificata non sono dovuti retribuzione o alcun tipo di compenso.

Fino al 15 giugno 2022 si applicano al personale scolastico le vigenti disposizioni normative e contrattuali che disciplinano la prestazione lavorativa del personale docente ed educativo dichiarato idoneo all’insegnamento.

 

Misure preventive che rimangono ancora in vigore

Resta l‘obbligo delle mascherine, ma saranno sufficienti quelle chirurgiche. Fatta eccezione per i bambini fino a sei anni di età. 

É raccomandato il rispetto della distanza di sicurezza.

Per quanto riguarda l’isolamento, dovrà rimanere isolato per 7 giorni (10 se non vaccinato) solo chi ha contratto il virus, mentre chi ha avuto contatti con persone positive dovrà applicare il regime di autosorveglianza. Ovvero mascherina FFP2 per 10 giorni dall’ultimo contatto, test alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto.

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