Le Nazioni Unite, attraverso l’UNESCO, stanno promuovendo la necessità di stabilire delle specifiche linee guida. Le stesse volte a regolamentare l’uso di IA a scuola, come per esempio ChatGPT.
In particolare, si vogliono includere delle disposizioni che limitano l’accesso a tali tecnologie in base all’età.
In una recente comunicazione indirizzata ai governi, l’organizzazione educativa delle Nazioni Unite ha sollevato un allarme. Lo stesso riguarda la possibile mancanza di preparazione da parte delle istituzioni in merito alle questioni prese in esame.
Le scuole, infatti, devono affrontare le questioni etiche legate all’introduzione dei programmi di intelligenza artificiale nella scuola oggi.
Regolamentare l’uso IA a scuola
Secondo quanto riportato dall’ANSA, l’UNESCO ha posto l’attenzione su alcuni aspetti legati all’uso di IA a scuola.
L’idea di sostituire gli insegnanti umani con tali sistemi potrebbe comportare conseguenze negative per il benessere emotivo dei bambini. Potrebbe renderli altresì vulnerabili a possibili forme di manipolazione.
Audrey Azoulay, rappresentante dell’UNESCO, ha dichiarato in merito:
«L’intelligenza artificiale generativa può rappresentare un’enorme opportunità per lo sviluppo umano, ma può anche causare danni e pregiudizi. Non può essere integrata nell’istruzione senza l’impegno pubblico e le necessarie garanzie e normative da parte dei governi».
Gli ultimi mesi hanno visto un notevole aumento nell’adozione dei programmi di intelligenza artificiale generativa. Particolare riferimento in merito bisogna farlo a ChatGPT.
Questo strumento dimostra straordinarie capacità nel generare testi, poesie e dialoghi basandosi su brevi input e suggerimenti.
Tuttavia, con l’espansione di queste tecnologie, sono emerse crescenti preoccupazioni legate al plagio in ambito scolastico, universitario e artistico.
Le istituzioni educative e il mondo dell’arte si sono trovate ad affrontare sfide legate alla verifica dell’originalità dei contenuti prodotti da tali programmi.
D’altra parte, gli investitori nel settore vedono nell’istruzione un potenziale mercato redditizio, contribuendo così a plasmare il futuro di questa tecnologia.
C’è anche e soprattutto un lato positivo in questa evoluzione. Secondo la guida dell’UNESCO, gli strumenti basati su intelligenza artificiale possono essere strumentali nell’aiutare i bambini con Bisogni Educativi Speciali (BES).
Questa prospettiva apre nuove possibilità per l’inclusione e l’apprendimento personalizzato. Tuttavia, è essenziale che l’utilizzo di tali strumenti sia attentamente regolamentato, coinvolgendo docenti, scuole e governi.
A questo scopo, è stata avanzata una proposta che prevede la pubblicazione di un’età minima per l’accesso a tali strumenti. Attualmente, l’età minima proposta è fissata a 13 anni, sebbene ci siano voci che invocano un’alzata dell’età minima a 16 anni.
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