L’istruzione nelle scuole è un diritto inalienabile che deve essere garantito in ogni circostanza. Non sorprende, quindi, il legame intrinseco tra disabilità e inclusione.
Infatti, è fondamentale assicurare la tutela degli studenti con Bisogni Educativi Speciali nel corso del loro percorso formativo.
Da qui la necessità di introdurre figure altamente qualificate che possano agevolare il loro raggiungimento degli obiettivi scolastici.
Parliamo, nello specifico, dei docenti di sostegno. Dei professionisti che hanno acquisito competenze attraverso un percorso di formazione post-laurea noto come TFA Sostegno.
Tuttavia, la responsabilità di affrontare la questione della disabilità e dell’inclusione è condivisa da tutto il personale scolastico. Solo attraverso questo impegno congiunto si può implementare realmente un approccio educativo inclusivo.
La disabilità e l’inclusione a scuola
La disabilità e l’inclusione a scuola devono essere analizzate in contemporanea. Non si può ignorare il diritto all’istruzione di ogni individuo, indipendentemente dalle sue abilità.
Questa prospettiva abbraccia e sostiene la diversità e l’uguaglianza. Quando alunni con disabilità sono accolti nelle scuole regolari, si abbattono le barriere che separano le persone in base alle loro capacità.
Ciò crea un ambiente educativo più arricchito e stimolante. Qui gli studenti possono imparare a rispettare e apprezzare le differenze tra di loro. Inoltre, l’inclusione aiuta a combattere il pregiudizio associato alle disabilità.
Tuttavia, per rendere tutto ciò una realtà, è necessario un impegno collettivo. Ogni membro del corpo docente e del personale scolastico deve fare la propria parte in questo processo.
Tale compito, quindi, non è limitato solo ai docenti di sostegno. Anche gli altri insegnanti devono contribuire a promuovere un ambiente di apprendimento inclusivo.
Affinché l’inclusione diventi una prassi comune nella gestione delle classi, è essenziale fornire una formazione adeguata. La stessa dovrebbe essere allargata a tutti i professionisti della scuola italiana.
Il docente di sostegno
È di vitale importanza esaminare in dettaglio il ruolo del docente di sostegno all’interno del contesto della disabilità e dell’inclusione.
La storia di questa figura professionale è legata alla progressiva definizione del concetto di inclusione nel nostro sistema educativo.
Da tempo, il sistema scolastico italiano ha posto una forte enfasi sull’integrazione di tutti gli studenti. Il Ministero dell’Istruzione ha a disposizione una serie di risorse volte a sostenere questo importante obiettivo.
Tra queste risorse spiccano non solo i docenti di sostegno, ma anche finanziamenti dedicati e una vasta gamma di attività di supporto.
Per garantire che il personale docente acquisisca le competenze necessarie, è richiesto di affrontare un percorso di specializzazione universitaria. Quest’ultimo è noto come TFA Sostegno.
Il Tirocinio Formativo Attivo è strutturato con grande precisione e ha un numero chiuso di partecipanti. I candidati devono superare una rigorosa selezione, che comprende una prova preselettiva, una scritta e una orale.
Successivamente, i candidati accettati devono impegnarsi in 8 mesi di lezioni, laboratori e tirocini pratici. Al termine di questo periodo, i docenti di sostegno devono superare un esame di abilitazione nel loro settore.
Tale abilitazione è essenziale per poter partecipare al concorso nazionale volto a ottenere una cattedra a tempo indeterminato.
Piano Educativo Individualizzato
Quando si discute di disabilità e inclusione nel contesto scolastico, si deve parlare anche delle diverse strategie didattiche che possono essere adottate.
Il ruolo del docente di sostegno, in collaborazione con il resto del corpo insegnante, è quello di adoperare tali strategie.
Uno strumento in questo processo è il Piano Educativo Individualizzato (PEI). Esso è un documento annuale che offre una panoramica dettagliata delle didattiche personalizzate per ciascuno studente.
Questo piano definisce in modo specifico gli obiettivi educativi da raggiungere. Inoltre, tratta anche le metodologie didattiche da adottare e i criteri per valutare i progressi degli studenti.
Il PEI rappresenta un elemento essenziale nell’ambito della pianificazione educativa e didattica complessiva della classe.
Per promuovere una maggiore connessione tra disabilità e inclusione, il PEI deve includere punti specifici all’interno del documento. Questi punti sono elencati dettagliatamente sul sito web del Ministero dell’Istruzione e sono:
- finalità e obiettivi didattici e in particolare gli obiettivi educativi, di socializzazione e gli obiettivi di apprendimento riferiti alle diverse aree, perseguibili nell’anno anche in relazione alla programmazione di classe;
- gli itinerari di lavoro (le attività specifiche);
- i metodi, i materiali, i sussidi e tecnologie con cui organizzare la proposta, compresa l’organizzazione delle risorse (orari e organizzazione delle attività);
- i criteri e i metodi di valutazione;
- le forme di integrazione tra scuola ed extra-scuola.