Alternative all’università: cosa fare dopo la maturità

La maturità risulta essere un momento fondamentale nella vita di ogni adolescente. Essa, infatti, segna il confine tra il mondo della fanciullezza e quello degli adulti. Non deve perciò stupire che alla fine degli studi ci possa essere più di un alunno in preda all’ansia per il proprio futuro.

 

La fine delle scuole superiori, dunque, è un periodo di passaggio che porta molti a fondare le basi della propria carriera lavorativa. Per diversi ragazzi e diverse ragazze la scelta più naturale è quella di continuare la propria formazione attraverso la laurea.

Non tutti, però, hanno la voglia o l’intenzione di proseguire gli studi. Quali sono, dunque, delle valide alternative al mondo universitario? Sicuramente ci sono molteplici corsi professionalizzanti in grado di accontentare i gusti e le predisposizioni di tutti.

Conoscerli e analizzarli, dunque, risulta indispensabile per dare la possibilità ai maturandi e alle maturande di dare una nuova direzione alla propria vita.

 

Formazione professionale regionale

Le prospettive che si aprono innanzi a un neo diplomato sono diverse e tutte alquanto stimolanti. La formazione professionale regionale rientra tra di esse. Tale tipo di preparazione, infatti, è in grado di offrire nuove opportunità a tutti i diplomati per ampliare le loro conoscenze in alcuni campi specifici.

La Regione delega tale compito a delle istituzioni formative accreditate. Queste ultime devono assolvere il compito di istruire i vari candidati. Hanno, inoltre, la possibilità e il dovere di creare corsi abilitanti e/o percorsi di aggiornamento e di qualificazione.

Inoltre, vi sono dei percorsi formativi utili a indirizzare gli studenti verso alcune tipologie di lavori, il più delle volte quelli più fruttuosi nel campo industriale di quel determinato territorio.

Quando si parla di formazione professionalizzante ci si riferisce a diverse categorie di corsi. Vi è, infatti, quella che viene definita formazione permanente. Quest’ultima è rappresentata da una serie di attività volte ad aggiornare le competenze di persone in età adulta.

Diversa è la formazione continua. Essa prevede la qualificazione, la riqualificazione e l’aggiornamento delle competenze professionali dei dipendenti. 

Risulta essere molto utile specialmente per una ricollocazione lavorativa. Inoltre, serve per acquisire nuove conoscenze in ambito tecnologico.

Infine, vi è la specializzazione. Essa rivolge le proprie attenzioni verso coloro i quali vogliano acquisire nuove competenze per dirigersi verso specifici ambiti professionali.

Tra le formazioni abilitanti offerte dalle varie Regioni si possono trovare corsi assai differenti. Tra di essi vi sono quelli per divenire operatore socio sanitario, estetista o agente rappresentante di commercio, ma non solo.

Risulta, infatti, possibile seguire lezioni per installatore e manutentore straordinario di impianti energetici o anche per massaggiatore.

Il tutto, naturalmente, è finanziato dalla Regione stessa intenzionata ad aumentare la professionalità dei proprio cittadini. In tal modo, infatti, si ha la possibilità di immettere nel mercato figure competenti capaci di salvaguardare l’economia regionale.

 

Corsi di formazione e specializzazione

Le alternative all’università, dunque, sono diverse e tutte abbastanza rilevanti. Tra di esse non si possono non citare i corsi di formazione e di specializzazione

Essi possono essere riconosciuti, per esempio, dal MIUR ovvero il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Altra opzione, sono quelli telematici.

Tra i molteplici riconosciuti dal MIUR, sicuramente i più affermati sono quelli in grado di specializzare in ambito tecnologico. Tra gli ambiti in cui ci si può formare vi è la mobilità sostenibile, le nuove tecnologie per la vita, l’efficienza energetica e altri.

Una nota positiva di tali corsi è il fatto che essi siano strettamente collegati alle aziende. Infatti, spesso vengono svolti all’interno delle imprese almeno per un buon numero di ore di lezione.

Questo punto risulta essere fondamentale. Il contatto diretto con la realtà aziendale, infatti, rende i corsi maggiormente performanti. Ecco perché, sempre più spesso i neo diplomati si affacciano al mondo del lavoro tramite tali progetti.

 

IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore)

Un’altra alternativa valida all’università e che viene regolarmente riconosciuta dal MIUR è rappresentata dai corsi IFTS. Tale sigla sta a indicare l’Istruzione e Formazione Tecnica Superiore.

Essa è rivolta ai neo diplomati. Vi può accedere, però, anche uno studente che sia stato ammesso al quinto anno della scuola superiore.

Questi corsi hanno una durata che può variare dalle 800 ore fino a un massimo di 1200 ore. Inoltre, il tirocinio in azienda è garantito, cosa che li rende decisamente appetibili per la formazione professionale

Vi è un tirocinio pari al 30% delle ore da svolgere in azienda, mentre il 50% delle lezioni seguite devono essere svolte da professionisti del settore.

Alla fine del periodo di apprendimento, inoltre, vi  sono degli esami finali. Essi vengono svolti da personale qualificato proveniente dal mondo dell’istruzione e da quello del lavoro.

Questo tipo di percorso, però, non è rivolto a ogni campo operativo. Le categorie a cui si rivolge, infatti, sono ben definite. Tra di loro possiamo annoverare il reparto agroalimentare, la manifattura e l’artigianato. Vi sono, però, anche il mondo dei servizi alla persona e dei servizi commerciali.

I restanti campi sono turismo e sport, meccanica impianti e costruzioni e, infine, cultura, informazione e tecnologie informatiche.

 

ITS (Istituti Tecnici Superiori)

L’ITS, ovvero Istituti Tecnici Superiori, è un’altra scelta da ponderare alla fine della propria carriera scolastica. Anche qui vi è un periodo di formazione che risulta, però, essere più lungo.

Tale percorso, infatti, ha una durata di 1800/2000 ore di formazione che devono essere spalmate nel corso di due anni. Anche qui, però, il 30% di tali ore deve essere svolto all’interno di un’impresa. Inoltre, anche per questo tipo di lezioni, il 50% deve essere emesso da parte di professionisti del settore.

Non solo teoria, però. Il punto focale di questo tipo di attività è quello di mettere in pratica quanto appreso. Infatti, sono previsti compiti di vario genere in grado di far immergere l’allievo in esperienze che possano ricordare il mondo lavorativo.

Anche questo tipo di percorso non è aperto per ogni ambito operativo. I campi previsti sono quello dell’efficienza energetica, la mobilità sostenibile, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione et simila.

Alla fine dei due anni, naturalmente, ci sarà un test finale con relativo diploma di Tecnico Superiore. Una certificazione di una certa importanza dato che viene ampiamente riconosciuto all’interno del quadro europeo delle qualifiche.

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