La contrattazione integrativa

contrattazione integrativa

La contrattazione integrativaCi sono una serie di novità nel contesto scolastico e una particolare attenzione a quella che è la contrattazione integrativa.

Le trasformazioni in questa area professionale hanno radici in diversi eventi. Il più significativo dei quali è rappresentato dalla pubblicazione del CCNL 2019-21 avvenuta il 18 gennaio 2024. Ma le novità non si fermano qui.

Un ulteriore sviluppo degno di nota è emerso il 24 gennaio 2024 con la divulgazione di un Orientamento applicativo da parte dell’ARAN, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni.

Tale organismo fornisce indicazioni chiare e orientamenti pratici riguardo alle dinamiche della contrattazione integrativa.

Il CCNL nel settore dell’Istruzione e della Ricerca delinea in maniera approfondita i soggetti coinvolti nella contrattazione integrativa. Spaziando anche attraverso i vari livelli delle relazioni sindacali nelle diverse sezioni di competenza.

Un ruolo cruciale è affidato alla Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU). Essa si rivela determinante come ente negoziale nei livelli in cui è prevista.

Parallelamente, le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto questo contratto giocano un ruolo chiave. È comunque importante notare che la Federazione Uil Scuola Rua non è inclusa tra queste organizzazioni.

 

CCNL: contrattazione integrativa

Quando si tratta di contrattazione integrativa, è essenziale fare riferimento al recente Contratto della scuola. In particolare, l’articolo 30 può essere individuato nella sezione dedicata alle Relazioni sindacali, che è denominata Livelli, soggetti e materie di relazioni sindacali.

All’interno di questo articolo, si stabilisce il procedimento secondo il quale la contrattazione collettiva integrativa deve svolgersi nel seguente modo:

  • a livello nazionale, tra la delegazione costituita dal MIM e i rappresentanti nazionali delle organizzazioni sindacali di categoria firmatarie del presente CCNL;
  • a livello regionale, tra il dirigente titolare del potere di rappresentanza nell’ambito dell’ufficio o suo delegato e i rappresentanti territoriali delle organizzazioni sindacali firmatarie del presente CCNL;
  • a livello di istituzione scolastica, tra il dirigente scolastico e, per la componente sindacale, la RSU e i rappresentanti territoriali delle organizzazioni sindacali firmatarie del presente CCNL, che costituiscono la parte sindacale.

 

Oggetti contrattazione

Naturalmente, all’interno del CCNL 2019-21 sono chiaramente indicati anche gli oggetti della trattativa integrativa:

  • a) a livello nazionale: a1) le procedure e i criteri generali per la mobilità professionale e territoriale, incluse le modalità di l’applicazione dell’art. 58 del D.L. n. 73 del 2021, convertito in legge n. 106 del 2021, fatte salve le disposizioni di legge;
  • a2) i criteri generali per le assegnazioni provvisorie ed utilizzazioni annuali del personale docente, educativo ed ATA;
  • a3) i criteri generali di ripartizione delle risorse per la formazione del personale docente educativo ed ATA;
  • a4) i criteri per l’utilizzo dei permessi sindacali ai sensi dell’art. 18 comma 3 del CCNQ 4/12/2017 e s.m.i.;
  • a5) i criteri di riparto del fondo di cui all’art. 78 (Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa) sulla base dei parametri indicati al comma 10 di tale articolo;
  • a6) l’importo dell’indennità di disagio di cui all’art. 77 (Indennità di disagio per gli assistenti tecnici del primo ciclo);
  • a7) l’importo dell’indennità di cui all’art. 54 comma 4, terzo periodo (Incarichi specifici al personale ATA);
  • a8) l’incremento dell’indennità di direzione parte variabile di cui all’Art. 56, comma 1 (Trattamento economico del personale con incarico di DSGA).
  • b) a livello regionale: b1) le linee di indirizzo per la tutela della salute nell’ambiente di lavoro;
  • b2) i criteri di allocazione e utilizzo delle risorse, provenienti dall’Ente Regione e da Enti diversi dal MIM, a livello d’istituto per la lotta contro l’emarginazione scolastica e per gli interventi sulle aree a rischio e a forte processo immigratorio;
  • b3) i criteri, le modalità e la durata massima delle assemblee territoriali ai sensi dell’art. 31 (Assemblee sindacali);
  • b4) i criteri per la fruizione dei permessi per il diritto allo studio; b5) le materie di cui ai punti a1), a2), a3) e a4) ove delegate dal contratto di livello nazionale e nei limiti ivi previsti;
  • c) a livello di istituzione scolastica ed educativa: c1) i criteri generali per gli interventi rivolti alla prevenzione ed alla sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • c2) i criteri per la ripartizione delle risorse del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa e per la determinazione dei compensi;
  • c3) i criteri per l’attribuzione e la determinazione di compensi accessori, ai sensi dell’art. 45, comma 1, del d.lgs. n. 165 del 2001 al personale docente, educativo ed ATA, inclusa la quota delle risorse relative ai percorsi per le competenze trasversali ed orientamento e di tutte le risorse relative ai progetti nazionali e comunitari eventualmente destinate alla remunerazione del personale;
  • c4) i criteri generali per la determinazione dei compensi finalizzati alla valorizzazione del personale, ivi compresi quelli riconosciuti al personale dall’art. 1, comma 249 della legge n. 160 del 2019;
  • c5) i criteri per l’utilizzo dei permessi sindacali ai sensi dell’art. 10 del CCNQ 4/12/2017 e s.m.i.;
  • c6) i criteri per l’individuazione di fasce temporali di flessibilità oraria in entrata e in uscita per il personale ATA, al fine di conseguire una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare;
  • c7) i criteri generali di ripartizione delle risorse per la formazione del personale nel rispetto degli obiettivi e delle finalità definiti a livello nazionale con il Piano nazionale di formazione dei docenti;
  • c8) i criteri generali per l’utilizzo di strumentazioni tecnologiche di lavoro in orario diverso da quello di servizio, al fine di una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare (diritto alla disconnessione);
  • c9) i riflessi sulla qualità del lavoro e sulla professionalità delle innovazioni tecnologiche e dei processi di informatizzazione inerenti ai servizi amministrativi e a supporto dell’attività scolastica;
  • c10) il personale tenuto ad assicurare i servizi essenziali relativi alla vigilanza agli ingressi alla scuola e ad altre attività indifferibili coincidenti con l’assemblea sindacale;
  • c11) i criteri di utilizzo delle risorse finanziarie e la determinazione della misura dei compensi di cui al decreto del MIM n. 63 del 5 aprile 2023.

 

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