Collaboratori scolastici (Personale ATA), D’Aprile denuncia: “Tra cinque giorni 6mila collaboratori verranno licenziati: è una situazione inaccettabile che si ripercuote anche sulla funzionalità delle scuole. Il lavoro delle persone non può essere condizionato da emendamenti dell’ultima ora”.
Con le recenti disposizioni ministeriali è stato stabilito che i contratti di 5.739 Collaboratori scolastici – assunti nell’ambito dei progetti del PNRR e dell’Agenda Sud – scadranno il 15 aprile 2024.
“Si tratta di una discriminazione inammissibile – commenta il Segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile – E’ una questione aperta che va risolta con un intervento legislativo urgente. Anche per questo manifesteremo a Roma il 23 aprile”.
Collaboratori PNRR e Agenda Sud, la Uil Scuola Rua propone una proroga fino al 30 giugno
Di fronte al rischio che circa 6mila addetti alla collaborazione scolastica potrebbero vedere il loro contratto non rinnovato alla scadenza del prossimo 15 aprile, Giuseppe D’Aprile, Segretario generale della Uil Scuola Rua, dichiara: “Come Uil Scuola Rua rivendichiamo la proroga di questi contratti fino al 30 giugno 2024. Sarebbe un primo intervento, anche se non risolutivo, sia a sostegno delle legittime aspettative del personale precario che per le scuole, sempre più oberate di adempimenti burocratici che in molti casi vanno oltre gli obblighi contrattuali”.
“Continueremo – afferma l’esponente della Uil Scuola Rua – a rivendicare la proroga dei contratti fino al 30 giugno per tutto il personale coinvolto e un piano straordinario di immissioni in ruolo – nello scorso anno scolastico su 27.704 posti vacanti, ne sono stati autorizzati, per le immissioni in ruolo, meno della metà (10.116) – e l’ampliamento dell’organico ATA, anche al fine di rendere stabile l’attuale organico aggiuntivo”.
“Il personale Ata è un pezzo fondamentale del mosaico della comunità educante e rappresenta la spina dorsale della scuola contribuendo, insieme al personale docente e dirigente, al buon funzionamento delle istituzioni scolastiche. Senza il loro supporto – conclude D’Aprile – le scuole non potrebbero funzionare”.