Aggiornamento ATA terza fascia 2025, Pizzo (Uil) contrario allo slittamento

il Segretario Nazionale della Uil Scuola Rua, Paolo Pizzo

“Siamo contrari all’eventuale slittamento al 2025: i ritardi dell’Amministrazione non possono ricadere sulle persone”. Ad affermarlo, in una nota stampa, è il Segretario Nazionale della Uil Scuola Rua, Paolo Pizzo.

 

Lo stesso, poi, rilancia: “A pagarne le spese migliaia di persone che sarebbero private dall’attribuzione dei nuovi punteggi. La strada comoda dell’adattamento al meno peggio non tutela le persone e non appartiene alla UIL. Ci si è ridotti all’ultimo minuto. Il MIM ha avuto 3 anni di tempo per la predisposizione del bando.

In merito alla pubblicazione del bando di terza fascia di circolo e d’istituto del personale ATA riguardante il rinnovo delle graduatorie per il triennio 2024/2027, la UIL Scuola Rua ritiene che, procrastinare di un altro anno la validità delle graduatorie qualora le stesse non fossero disponibili entro il prossimo 31 agosto, sia lesivo dei diritti di migliaia di lavoratori e di aspiranti”. 

pc e agenda su una scrivania della segreteria scolastica
“I ritardi dell’Amministrazione non possono ricadere sulle persone”.

Ricordo che, grazie alla determinazione della Uil Scuola Rua – sottolinea Pizzo – lo slittamento delle graduatorie ha visto una riformulazione dell’emendamento (originariamente concepito per lo slittamento) estendendo la possibilità, anche per chi si iscrive per la prima volta, di acquisire entro un anno la nuova certificazione di alfabetizzazione informatica. A prevederlo è il CCNL 2019-21, che noi come sindacato non abbiamo sottoscritto”. 

 

Oggi, il problema non è più rappresentato dalla certificazione informatica, sono i tempi di pubblicazione delle graduatorie a fare la differenza in senso negativo – afferma il Segretario – la tempistica relativa alla pubblicazione delle graduatorie è una procedura a carico dell’Amministrazione e non delle lavoratrici e dei lavoratori i quali, per conquistarsi una buona posizione in graduatoria, sono inseriti in un percorso di precariato senza fine”.

 

Serve un cambio di rotta. E’ necessario che l’amministrazione ponga in essere le procedure con tempi e modalità consone ai bandi, per non pregiudicare le condizioni lavorative del personale”, conclude.

 

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