Manifestazione dei docenti Sostegno: scesi in piazza contro le decisioni del Governo

Megafono per manifestare

Manifestazione da parte dei docenti specializzati sul Sostegno, ieri, fra le piazze della Capitale. A spingere gli insegnanti precari a scendere in campo sono state alcune decisioni prese dal Governo. Le illustriamo di seguito.

Quali sono le problematiche principali evidenziate

Il motivo scatenante, che ha determinato la scelta di una manifestazione da parte dei docenti specializzati sul Sostegno, concerne l’equiparazione dei titoli esteri a quelli italiani. L’ingiustizia maggiore rilevata dai precari è, infatti, l’attribuzione dello stesso valore ai titoli italiani con quelli ottenuti all’estero. Il tutto dopo un anno di sacrifici e studio con il TFA.

La seconda decisione governativa a non essere ben accolta dai docenti specializzati riguarda il settore delle attribuzioni e delle valutazioni nelle GPS per i titoli di abilitazione ottenuta altrove. Ciò perché l’assegnazione di ben 36 punti ai titoli esteri permetterebbe di superare i docenti italiani nelle liste. 

Dunque, la richiesta avanzata dai partecipanti alla manifestazione è quella di posticipare l’inserimento dei titoli esteri al prossimo aggiornamento delle GPS che avverrà nel 2026. Ciò al fine di garantire equità e continuità didattica.

Manifestanti in piazza
Manifestazione da parte dei docenti specializzati sul Sostegno, ieri, fra le piazze della Capitale.

La posizione di UIL Scuola Rua

Durante la manifestazione dei docenti di Sostegno, la Federazione UIL Scuola Rua (rappresentata da Paolo Pizzo) ha espresso il proprio supporto ai precari. Pizzo ha, difatti, evidenziato che le posizioni governative contrastano col principio di equità di cui la scuola deve farsi portavoce primario. 

Sempre Pizzo ha rilevato come i due ultimi provvedimenti attuati non siano proficui per il personale scolastico. Parliamo, nel dettaglio, del decreto legge che permette l’inserimento dei titoli esteri e della scelta del docente di sostegno da parte delle famiglie. 

Tra le richieste avanzate da UIL Scuola Rua, vi è l’introduzione di una legge che posizioni alla fine delle liste i docenti con titoli esteri in attesa del riconoscimento in Italia. Inoltre, la Federazione ritiene cruciale mantenere la scuola italiana libera, laica e trasparente, affermando quanto segue: “La scuola deve continuare a rispettare criteri di trasparenza”.

La posizione di FLC Cgil Roma e Lazio

Anche Flc Cgil di Roma e del Lazio ha dimostrato sostegno ai manifestanti. In particolare, su due argomenti fondamentali. 

In primis, sul titolo ottenuto all’estero, che, grazie a un provvedimento del Consiglio dei Ministri, ha permesso l’inserimento dei precari senza il riconoscimento legale del titolo, creando disparità rispetto a coloro che si sono specializzati in Italia. 

In secondo luogo, la conferma del docente di sostegno da parte delle famiglie, considerato un provvedimento illegittimo e incostituzionale. A tal proposito, un rappresentante della Flc Cgil ha affermato: “Siamo assolutamente favorevoli al sostegno delle famiglie con alunni disabili, ma questo non può essere il metodo.” 

 

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