La specializzazione sostegno è il mezzo ufficiale per poter divenire insegnante di ruolo in tale ambito. Infatti, questo percorso formativo porta all’ottenimento dell’abilitazione.
Tale titolo è fondamentale per accedere al concorso nazionale per docenti di sostegno. Dunque, affrontare il TFA Sostegno risulta obbligatorio per conquistare la cattedra a tempo indeterminato.
L’iter per arrivare al sopraindicato traguardo, però, è abbastanza complesso. Dunque, è bene scandagliarlo nei dettagli. Questo perché il compito da portare avanti da tale professionista risulta essere primario nella scuola oggi.
La sua missione è quella di garantire a tutti un’adeguata istruzione. Infatti, nella Costituzione italiana, nell’articolo n. 34, si afferma che «la scuola è aperta a tutti».
All’insegnante di sostegno spetta il compito di mettere in pratica la didattica inclusiva. Di conseguenza, egli deve eliminare, o limitare, la presenza di qualsiasi forma di ostacolo negli studi.
La prima norma a fare riferimento a tale professore fu la Legge n. 517 del 4 agosto 1977. Da allora molte cose sono cambiate. In particolare, chi vuole detenere tale ruolo deve attendere l’uscita del TFA Sostegno 2023.
Come si diventa insegnanti di sostegno
La specializzazione sostegno risponde alla domanda sul come si diventa insegnanti di sostegno. Il Tirocinio Formativo Attivo è stato emanato dal Decreto Ministeriale n. 249 del 10 settembre 2010.
I criteri e le modalità dell’attuazione del TFA Sostegno, invece, sono stati snocciolati altrove. Ciò avviene nel Decreto Ministeriale 30 settembre 2011. Per essere precisi si tratta di un percorso formativo a numero chiuso della durata di 8 mesi.
Non tutti, quindi, possono accedervi. La prima azione da svolgere è verificare se si possiedono i requisiti utili. Dopo aver controllato i suddetti titoli, bisogna affrontare delle prove preliminari.
Al termine di tali test, se il candidato risulta vincitore, può iniziare a seguire le lezioni. Le idoneità di accesso garantiscono l’adesione ai test preliminari. Essi sono:
- preselettivo;
- scritto;
- orale.
Le tematiche trattate servono per verificare alcune abilità dei candidati. Per la precisione si tratta delle:
- competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola;
- competenze su empatia e intelligenza emotiva;
- competenze su creatività e pensiero divergente;
- competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni.
Chi può fare la specializzazione sostegno
I criteri di accesso al TFA Sostegno si differenziano per ordine e grado della scuola di appartenenza. Essi vengono sviscerati nel Decreto Ministeriale n. 92 dell’8 febbraio 2019.
Per la scuola dell’infanzia e primaria bisogna avere uno dei seguenti titoli:
- abilitazione all’insegnamento. Essa deve scaturire dalla laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria:
- diploma magistrale abilitante. In tale dicitura si possono annoverare anche il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico e il diploma sperimentale a indirizzo linguistico. Il tutto, però, deve essere stato conseguito entro e non oltre l’anno scolastico 2001/2002.
Differente è la situazione per le scuole secondarie di primo e secondo grado. In tal caso bisogna avere nel proprio curriculum vitae una tra:
- abilitazione su specifica classe di concorso;
- laurea magistrale o laurea magistrale a ciclo unico in aggiunta ai 24 CFU.
C’è, infine, un caso particolare che ha come protagonista gli ITP, gli insegnanti tecnico pratici. Tali docenti avranno la possibilità di gareggiare per il TFA Sostegno col solo diploma fino al 2024.
Dopo tale data, invece, le cose cambieranno in maniera significativa. Infatti, sarà indispensabile l’abilitazione nella classe di concorso. In alternativa, si dovrà possedere la laurea di primo livello, ovvero triennale, in aggiunta ai 24 CFU.
Quanto dura il corso per la specializzazione sostegno
Come è già stato preannunciato, la specializzazione sul sostegno si dipana nell’arco di 8 mesi. Un anno scolastico intenso che vede i candidati impegnati in molteplici ed essenziali attività.
Solo ottenendo il successo in tutti questi esami si può iniziare il vero TFA Sostegno. Infatti, durante questo anno scolastico devono essere raccolti determinati crediti formativi. Si tratta di 60 CFU elargiti così:
- 36 CFU negli insegnamenti;
- 9 CFU di laboratori;
- 6 CFU di tirocinio diretto;
- 3 CFU di tirocinio indiretto;
- 3 CFU per le nuove Tecnologie per l’apprendimento (T.I.C.);
- 3 CFU per la prova finale.
Dopo aver superato la prova finale si ottiene l’abilitazione sul sostegno. Tale specializzazione è un titolo obbligatorio per partecipare ai concorsi nazionale del settore. In tal modo si può avere il ruolo a tempo indeterminato nel settore.
Gli insegnamenti devono ricoprire delle sfere culturali decise. Lo scopo è quello di formare nel miglior modo possibile nei settori utili all’integrazione scolastica. Le aree disciplinari da rimpolpare sono:
- M-PED/03 Didattica e Pedagogia Speciale;
- M-PED 0/1 Pedagogia delle relazioni di aiuto;
- M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e Psicologia dell’educazione;
- MED/39 Neuropsichiatria Infantile.
I laboratori, invece, sono 9 e valgono ognuno 1 CFU. Ulteriore caratteristica è il fatto che si differenziano a seconda dell’ordine e grado della scuola a cui sono riferiti.
I tirocini, infine, hanno una durata pari a 300 ore. Il tirocinio diretto viene svolto all’interno di un’istituzione scolastica. La sua durata non può essere inferiore ai 5 mesi.
Il tirocinio indiretto, invece, prevede 75 ore. Di queste, ben 50 ore sono destinate alla rielaborazione dell’esperienza personale con il tutor coordinatore. Le restanti 25 ore, invece, servono per la rielaborazione con il tutor dei tirocinanti.