Nell’istruzione si palesano figure professionali per operare al meglio. Tra di esse compare l’insegnante di sostegno. Tale esperto nasce grazie all’anno formativo TFA.
Questo professionista nasce da molto lontano. Infatti, la Legge n. 517 del 4 agosto 1977 è stata fondamentale per l’introduzione dello stesso negli istituti scolastici.
Grazie a tale norma, è diventato evidente che lo studente con disabilità non ha solo il diritto allo studio. Lo stesso ha anche il diritto di essere incluso nel gruppo classe e di diventare parte attiva dello stesso.
Nel corso del tempo, però, il docente di sostegno e la didattica inclusiva sono stati modificati più volte. Da qui la decisione del Ministero dell’Istruzione e del Merito di creare un percorso adatto.
L’anno formativo TFA, quindi, serve per dare le basi psicopedagogiche agli insegnanti del settore. In tal modo possono garantire il diritto allo studio di tutti.
Chi può accedere al TFA Sostegno 2023
Per aderire al TFA Sostegno 2023, è necessario soddisfare alcuni requisiti di ammissione stabiliti dal Decreto Ministeriale n. 92 dell’8 febbraio 2019. In particolare, l’articolo n. 3 parla espressamente di Requisiti di ammissione e articolazione del percorso.
Per i percorsi di specializzazione sul sostegno per la scuola dell’infanzia e primaria, per esempio, serve un titolo tra:
- abilitazione all’insegnamento. Questo può scaturire dalla laurea in Scienze della Formazione Primaria o da un titolo analogo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia;
- il diploma magistrale o un analogo titolo preso all’estero e accreditato in Italia. Entrambi, però, devono essere stati conseguiti entro l’anno scolastico 2001/2002.
Per la scuola secondaria di I e II grado, invece, i candidati devono avere una delle seguenti qualifiche:
- la laurea magistrale o a ciclo unico, che dia accesso ad almeno una specifica classe di concorso, unita ai 24 CFU per l’insegnamento;
- l’abilitazione su una specifica classe di concorso.
Informazioni decisamente importanti per quanti aspirano a prendere parte all’anno formativo TFA.
Accesso diretto
Alcuni soggetti possono aderire all’anno formativo TFA senza dover affrontare le prove preliminari. L’accesso diretto è espresso nell’articolo n. 4, comma 4, del già menzionato Decreto Ministeriale n. 92 dell’8 febbraio 2019.
Qui si afferma che sono ammessi in soprannumero ai percorsi di specializzazione sul sostegno coloro che nei precedenti cicli:
- abbiano sospeso il percorso ovvero, pur in posizione utile, non si siano iscritti al percorso;
- siano risultati vincitori di più procedure e abbiano esercitato le relative opzioni;
- siano risultati inseriti nelle rispettive graduatorie di merito, ma non in posizione utile.
Cos’è l’anno formativo TFA
L’anno formativo TFA ha delle regole ben precise. Le delucidazioni in merito, come sempre, derivano dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Più precisamente, bisogna osservare quanto emanato dal Decreto Ministeriale 30 settembre 2011.
Il Tirocinio Formativo Attivo, quindi, si struttura in una anno scolastico della durata di 8 mesi. Durante gli stessi, i candidati devono svolgere molteplici attività suddivise in 60 CFU. Questi crediti formativi sono distribuiti come di seguito:
- 36 CFU negli insegnamenti;
- 9 CFU di laboratori;
- 6 CFU di tirocinio diretto;
- 3 CFU di tirocinio indiretto;
- 3 CFU per le nuove Tecnologie per l’apprendimento (T.I.C.);
- 3 CFU per la prova finale.
La durata totale del tirocinio è di 300 ore. In questo modo, gli aderenti all’anno formativo TFA possono unire la pratica alla teoria.
Il tirocinio diretto è da svolgere in 5 mesi. Il luogo della sua attuazione è rappresentato dalle istituzioni scolastiche.
Il tirocinio indiretto, invece, prevede la supervisione dei docenti del corso TFA stesso. Deve esserci una rielaborazione professionale da parte degli aspiranti insegnanti di sostegno.
Alla fine di tutto ciò, gli aspiranti docenti di sostegno possono ottenere l’abilitazione tanto desiderata e per cui si sono impegnati.
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