Molti sognano di lavorare all’interno della comunità scolastica, ma ci sono alcuni aspetti che possono non essere chiari ai principianti. Uno di questi è la messa a disposizione docenti, un termine che potrebbe non essere familiare a tutti.
Questo strumento è molto utile sia per i docenti che per il personale ATA. Infatti, consente di candidarsi presso gli istituti scolastici di tutta Italia.
La messa a disposizione docenti è una richiesta informale. Quindi, i dirigenti scolastici possono prenderla in considerazione nel caso in cui non ci siano candidati nelle graduatorie.
Per questo motivo, è importante conoscere le caratteristiche di questo dispositivo. Può essere una soluzione per trovare il lavoro desiderato, ma è necessario saperne di più. In tal modo è fattibile utilizzarla al meglio.
Messa a disposizione docenti: come funziona
La messa a disposizione docenti (MAD) è una procedura particolare. Essa rappresenta la volontà di un singolo di candidarsi a un determinato ruolo in una o più scuole. Tuttavia, è rilevante ricordare che la MAD deve essere inviata in maniera differenziata ai vari istituti in cui si desidera proporsi.
La MAD può essere presentata attraverso diverse modalità, come la PEC, la raccomandata A/R, il fax o la consegna brevi manu. La PEC è considerata la forma più sicura. Ciò avviene poiché ha valore certificato e viene valutata al pari di un documento ufficiale.
In alternativa, è possibile inviare la MAD tramite un modulo specifico fornito dalla scuola. Comunque, la MAD rappresenta un’opportunità per coloro che non sono riusciti ad accedere alle graduatorie scolastiche. Pertanto, è importante conoscere bene le modalità di esibizione per evitare che la propria richiesta venga scartata.
Chi può presentare la MAD
La messa a disposizione dei docenti è un’opzione valida per chiunque desideri entrare nel mondo della scuola, ma ci sono alcune regole da seguire. La Circolare n. 28597 del 29 luglio 2022 fornisce istruzioni e indicazioni operative. Il tutto ruota intorno alle supplenze al personale docente, educativo e ATA.
I molteplici professionisti della scuola possono inviare la propria messa a disposizione per l’anno scolastico 2022/2023. La condizione, però, è che non siano inseriti in liste o graduatorie utili per il loro ruolo.
Un insegnante inserito nelle Graduatorie Provinciali di Supplenze, per esempio, non può inoltrare la propria candidatura. Inoltre, per poter inoltrare la messa a disposizione come docenti, è necessario possedere una laurea magistrale o magistrale a ciclo unico.
Tuttavia, anche chi ha una laurea triennale può avanzare la propria proposta tramite MAD, se le graduatorie scolastiche risultano vuote. Si ricorda, però, che per ottenere una cattedra a tempo indeterminato è necessario avere un titolo completo con accesso ad almeno una classe di concorso.
Inoltre, bisogna ad aver superato l’apposito concorso nazionale. La messa a disposizione docenti, quindi, rappresenta un’opportunità per chiunque desideri entrare nel mondo della scuola. Risulta, in ogni caso, vitale conoscere bene i requisiti e le regole da seguire.