Insegnare sostegno è una esigenza che deve essere accolta per assicurare l’accesso all’istruzione a tutti. I professionisti che ricoprono questo ruolo forniscono assistenza a studenti con disabilità e non solo.
La loro presenza è fondamentale per garantire un’educazione di qualità a tutti gli allievi. In tal modo si possono sviluppare le loro competenze sociali e accademiche.
La Costituzione italiana, inoltre, riconosce il diritto allo studio di tutti i discenti, rendendo così l’insegnamento del sostegno una priorità.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha deciso di introdurre un percorso formativo specifico, il Tirocinio Formativo Attivo. Infatti, gli aspiranti lavoratori del settore attendono l’uscita del bando del TFA Sostegno 2023.
Questo programma è stato progettato per formare docenti specializzati nell’educazione dei Bisogni Educativi Speciali. Il percorso prevede una formazione teorica e pratica, che comprende corsi con lezioni, tirocini e laboratori e che sia adeguata al contesto.
La didattica inclusiva
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito deve eliminare gli ostacoli che impediscono ai disabili di accedere alla scuola. La didattica inclusiva è una realtà che deve essere sostenuta e promossa.
Insegnare sostegno, quindi, è una parte fondamentale di questo progetto. Garantire a tutti l’accesso all’educazione è una priorità assoluta. L’integrazione scolastica è un modo per assicurare che nessuno venga lasciato indietro. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario che tutti collaborino.
In tale contesto, il docente di sostegno è una figura fondamentale per aiutare gli studenti a raggiungere il loro pieno potenziale. Tuttavia, anche gli altri devono fare la loro parte: compagni di classe, insegnanti, familiari e enti locali.
Lo scopo è quello di fornire ai discenti le condizioni utili per implementare al meglio le loro capacità. Insegnare sostegno, quindi, non fa che aumentare il loro bagaglio culturale, emotivo e personale.
Chi può insegnare sostegno
Per insegnare sostegno è doveroso avere i titoli adeguati. Per poterlo fare, è necessario superare una selezione che prevede titoli ed esami. Il Decreto Ministeriale n. 92 dell’8 febbraio 2019 stabilisce i criteri di valutazione in relazione all’ordine e grado della scuola di riferimento.
Per avere un’abilitazione nel settore ci sono alcune regole da seguire. Essa si ottiene frequentando una specializzazione universitaria a numero chiuso chiamata Tirocinio Formativo Attivo.
Nella scuola dell’infanzia e primaria per insegnare sostegno, per esempio, si deve avere una di queste qualifiche:
- l’abilitazione all’insegnamento conseguita attraverso la laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria. In alternativa, un titolo conforme acquisito all’estero e riconosciuto nel nostro Paese;
- il diploma magistrale abilitante, compreso il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico, o un diploma sperimentale a indirizzo linguistico. In alternativa, va bene anche un titolo analogo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia. Però, c’è un dettaglio da tenere in considerazione. Infatti, devono essere stati acquisiti entro l’anno scolastico 2001/2002.
Nella scuola secondaria di I e II grado, invece, si necessita di una tra:
- l’abilitazione su una specifica classe di concorso;
- la laurea magistrale o magistrale a ciclo unico, con accesso ad almeno una specifica classe di concorso, in aggiunta ai 24 CFU per l’insegnamento.
Prima di tutto, è doveroso assicurarsi di avere i titoli di studio adeguati per partecipare al TFA Sostegno. Una volta fatto ciò, bisogna affrontare le prove preselettive.
Solo con un buon risultato in queste prove, si può accedere all’anno scolastico del TFA Sostegno. Tale percorso porta all’ottenimento dell’abilitazione per insegnare sostegno nelle scuole.
Insegnare sostegno senza titolo
Molte persone si domandano come sia possibile insegnare sostegno senza il titolo adeguato. Il TFA è fondamentale per partecipare al concorso pubblico nazionale e ottenere una cattedra a tempo indeterminato.
Tuttavia, è possibile intraprendere tale percorso anche con delle brevi supplenze, in modo da acquisire esperienza diretta sul campo. Coloro che non sono presenti nelle graduatorie possono inviare le loro messe a disposizione, anche conosciute come MAD.
Le MAD vengono prese in considerazione solo se le graduatorie degli insegnanti risultano prive di candidati. Ciò vale anche per le supplenze di sostegno.
Questo può portare a supplenze di breve durata, ma anche a incarichi di maggiore durata. È possibile inviare le proprie auto-candidature durante l’intero anno scolastico.
Insegnare sostegno è una grande responsabilità per un professionista. Per aumentare le possibilità di essere presi in considerazione, i periodi più adatti sono quelli di ripresa delle lezioni.
Essi si palesano tra giugno e ottobre o nel periodo natalizio. È chiaro quanto sia importante per un professionista insegnare sostegno nel modo più efficace possibile.
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