I docenti di sostegno

I docenti di sostegno

Docenti di sostegnoLa scuola richiede la presenza di molteplici figure professionali per operare al meglio delle proprie potenzialità. Tra di esse, un ruolo di fondamentale importanza è quello dei docenti di sostegno.

Questi ultimi vengono selezionati attraverso un concorso dedicato e formulato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Lo scopo principale è quello di favorire l’integrazione degli studenti con disabilità.

I docenti di sostegno non solo garantiscono il diritto allo studio per tutti. Infatti, si impegnano anche affinché gli studenti con disabilità siano inclusi all’interno della classe e partecipino alle attività scolastiche. 

Il concorso per docenti di sostegno è quindi finalizzato a migliorare le opportunità educative per tutti gli alunni. Così si evita l’emarginazione delle persone più fragili nella società.

Si sta parlando del TFA Sostegno, un percorso formativo abilitante nel settore sostegno di cui gli aspiranti candidati stanno aspettando con trepidazione il bando ufficiale. Per partecipare al concorso per insegnanti di sostegno, i candidati devono possedere i requisiti adeguati al contesto in cui andranno a lavorare.

 

Il ruolo dei docenti di sostegno

I docenti di sostegno assistono gli studenti con disabilità a partire dalle lezioni, fornendo loro un supporto personalizzato. Non solo, poiché lo svantaggio scolastico è molto più ampio di quello che potrebbe apparire a una prima e fugace occhiata.

La loro responsabilità include anche la collaborazione con gli altri insegnanti. Tale azione consente di adattare i programmi didattici in base alle esigenze degli alunni presi in esame di volta in volta.

Comunque, un aspetto cruciale del loro lavoro è agire come mediatori tra gli studenti e la scuola al fine di favorire l’integrazione scolastica. Devono dimostrare una sensibilità speciale nell’identificare i bisogni degli alunni.

Inoltre, i docenti di sostegno hanno il compito di monitorare costantemente i progressi dei discenti, fornendo loro un feedback costruttivo. 

In merito, la Nota MIUR n. 2215 del 26 novembre 2019 chiarisce che «i docenti di sostegno sono assegnati alla classe, diventandone pienamente titolari, e non agli studenti individualmente».

È, quindi, vitale la collaborazione di tutti gli attori coinvolti per garantire il successo scolastico degli studenti in difficoltà. I docenti di sostegno svolgono un ruolo indispensabile nell’implementazione di programmi educativi attraverso diversi progetti.

Uno dei più importanti è il Piano Educativo Individualizzato (PEI). Lo stesso viene adoperato specificatamente per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES).

Il PEI consente di creare un piano personalizzato che tiene conto delle esigenze uniche di ciascuno studente. Così favorisce il loro apprendimento e la loro inclusione nella comunità scolastica.

Lo stesso documento appena segnalato si basa su alcuni precisi elementi:

  • la dimensione della Socializzazione e dell’Interazione;
  • la dimensione della Comunicazione e del Linguaggio;
  • la dimensione dell’Autonomia e dell’Orientamento;
  • la dimensione Cognitiva, Neuropsicologica e dell’Apprendimento.

 

Diventare docenti di sostegno

Per diventare docenti di sostegno, è necessario seguire un preciso percorso. Quest’ultimo comprende un’abilitazione universitaria e la vittoria in un concorso nazionale.

L’abilitazione viene ottenuta attraverso un percorso di specializzazione chiamato Tirocinio Formativo Attivo. Tuttavia, il TFA Sostegno ha un numero limitato di posti disponibili. L’ammissione, quindi, avviene in base ai titoli e agli esami.

Il percorso del TFA Sostegno ha una durata di un anno scolastico, corrispondente a 8 mesi. Durante questo periodo, il candidato al ruolo di docente di sostegno deve acquisire 60 CFU. Tali crediti formativi universitari sono frazionati così:

  • 36 CFU negli insegnamenti;
  • 9 CFU di laboratori;
  • 6 CFU di tirocinio diretto;
  • 3 CFU di tirocinio indiretto;
  • 3 CFU per le nuove Tecnologie per l’apprendimento (T.I.C.);
  • 3 CFU per la prova finale.

 

Come accedere al TFA Sostegno

L’accesso alla professione di docenti di sostegno non è aperto a tutti. Come si è visto, per partecipare al Tirocinio Formativo Attivo è necessario superare una selezione basata su titoli ed esami.

I requisiti di titoli, a loro volta, variano a seconda del livello e del grado della scuola di appartenenza. Per esempio, gli aspiranti docenti di sostegno nella scuola dell’infanzia e primaria devono avere una di queste qualifiche:

  • l’abilitazione all’insegnamento proveniente dalla laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria. Può essere valutato anche un analogo titolo estero e successivamente riconosciuto nei nostri confini nazionali;
  • il diploma magistrale, compreso il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico, con valore di abilitazione. È valido anche il diploma sperimentale a indirizzo linguistico. Infine, è legittimo un analogo titolo preso all’estero e riconosciuto in Italia. Tuttavia, devono essere stati conquistati entro l’anno scolastico 2001/2002.

 

Invece, coloro che concorrono per il sostegno nella scuola secondaria di I e II grado devono avere uno dei seguenti elementi:

  • l’abilitazione su una specifica classe di concorso;
  • la laurea magistrale o magistrale a ciclo unico, con accesso ad almeno una specifica classe di concorso, in aggiunta ai 24 CFU per l’insegnamento.

Le prove preselettive

Coloro che possiedono i requisiti di titoli possono partecipare alla selezione del TFA per ottenere l’abilitazione come futuri docenti di sostegno.

I test necessari vengono organizzati dagli atenei, seguendo le disposizioni stabilite dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, e sono:

  • una prova preselettiva;
  • una prova scritta;
  • una prova orale.

 

Gli argomenti da snocciolare al loro interno, invece, sono:

  • le competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola;
  • le competenze su empatia e intelligenza emotiva;
  • le competenze su creatività e pensiero divergente;
  • le competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.

 

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