È imminente l’atteso Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) concernente la formazione degli insegnanti. Una misura di implementazione fondamentale per la completa attuazione dell’abilitazione 60 CFU introdotta dalla Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti.
L’incontro informativo con i rappresentanti sindacali è programmato per le 15:30 di oggi. Successivamente, il testo del decreto sarà sottoposto all’analisi e al parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e del Consiglio Universitario Nazionale (CUN).
In seguito a tale iter, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, apporrà la sua firma definitiva sul decreto, che verrà quindi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. L’entrata in vigore del DPCM 60 CFU rappresenta un momento di attesa per tutto il settore dell’istruzione.
È opportuno ricordare che l’emissione del decreto era inizialmente prevista entro il 31 luglio 2022. Tuttavia, il processo è stato oggetto di ripetuti annunci e rimandi, principalmente a causa della crisi di governo e delle divergenze emerse tra il Ministero dell’Istruzione e le Università. Inoltre, sono state necessarie anche alcune correzioni da concordare con la Commissione Europea.
Abilitazione 60 CFU, le osservazioni della Commissione europea
Negli scorsi giorni, il testo del tanto atteso DPCM 60 CFU è stato sottoposto a un’attenta valutazione da parte della Commissione Europea. Quest’ultima ha sollevato osservazioni significative riguardo all’uniformità del processo di accreditamento e ai contenuti dei percorsi formativi.
La principale preoccupazione che è emersa riguarda la limitata disponibilità di tempo per formare un elevato numero di insegnanti. Di conseguenza, si sta prendendo in considerazione l’idea di ampliare l’utilizzo della formazione online, consentendo la partecipazione a corsi telematici fino al 35-40% del totale. Questa misura potrebbe essere adottata soprattutto durante la fase in cui saranno valide le esigenze stabilite dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
All’interno del DPCM, dunque, potrebbe essere introdotta la possibilità per le università di adottare la didattica a distanza (DAD) per un massimo del 35-40% delle ore di insegnamento. Tale decisione rappresenterebbe una modifica significativa nel panorama formativo degli insegnanti, tenendo conto delle esigenze attuali e delle disposizioni del PNRR.
Contenuto del DPCM 60 CFU
Il decreto emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri avrà il compito di delineare in modo preciso i contenuti e la struttura dell’offerta formativa relativa ai 60 CFU/CFA. Di cui almeno 10 CFU/CFA dovranno essere dedicati all’area pedagogica. Inoltre, sarà richiesto che 20 CFU/CFA siano acquisiti attraverso attività di tirocinio, sia diretto che indiretto.
È importante sottolineare che sarà imposto un obbligo di presenza minima di 12 ore per ciascun CFU di tirocinio. Queste disposizioni rappresentano un elemento essenziale per garantire una formazione completa e di qualità agli insegnanti in formazione.
Inoltre, il DPCM definirà:
- il numero di crediti universitari o accademici riservati alla formazione inclusiva delle persone con disabilità;
- il numero di ore minimo di presenze alle attività formative necessarie per l’accesso alla prova finale;
- le modalità di svolgimento della prova scritta e orale relative alla prova finale del percorso formativo.