Con l’obiettivo di realizzare una trasformazione significativa nel settore dell’istruzione, le Commissioni I e XII della Camera dei Deputati hanno dato il via libera a una serie di emendamenti cruciali al Decreto Legislativo PA Bis. Queste modifiche normative prevedono un finanziamento di 50 milioni di euro per l’anno 2023 destinati a diverse iniziative chiave:
- ampliamento del personale amministrativo scolastico;
- avvio di nuovi percorsi di abilitazione per insegnanti precari (30 CFU);
- disposizioni provvisorie per le istituzioni scolastiche paritarie.
Tali direttive innovative puntano a potenziare l’operatività del settore amministrativo e a valorizzare l’esperienza professionale dei docenti precari. Ciò rappresenta un passo decisivo e positivo verso una profonda trasformazione del settore dell’istruzione.
L’incremento delle risorse amministrative nelle istituzioni scolastiche si inquadra nel delicato periodo di applicazione del PNRR, che vedrà le segreterie impegnate in un considerevole volume di lavoro. Grazie ai fondi stanziati, le scuole potranno beneficiare di personale amministrativo aggiuntivo, inclusi operatori ausiliari, a partire dal mese di settembre.
Percorsi di abilitazione 30 CFU: il servizio nelle scuole statali e paritarie
Uno degli emendamenti di maggiore rilevanza, appoggiato dalla maggioranza governativa in toto, si è focalizzato sui percorsi di abilitazione per i docenti. Sia nell’ambito del settore pubblico sia in quello delle scuole paritarie.
L’emendamento in questione ha l’obiettivo di dare valore all’esperienza professionale acquisita all’interno del sistema di istruzione nazionale, mettendo a punto dei percorsi di qualificazione da 30 CFU. Per parteciparvi, i requisiti richiesti includono:
- 3 anni di servizio (anche non consecutivi) nell’arco degli ultimi 5 anni, di cui almeno uno all’interno della specifica classe di concorso per la quale si intende conseguire l’abilitazione.
Ciononostante, considerando che i nuovi percorsi di qualificazione necessiteranno di un determinato lasso di tempo per entrare a pieno regime e per rispondere alla richiesta annuale di abilitazioni, è stata progettata una misura transitoria per i prossimi tre anni.
In situazioni in cui l’offerta formativa non è in grado di soddisfare adeguatamente la domanda di abilitazione, per le procedure di riconoscimento delle scuole paritarie, sarà possibile prescindere dal requisito dell’abilitazione per quegli aspiranti insegnanti che abbiano accumulato almeno tre anni di servizio negli ultimi dieci.
Abilitazione 30 CFU: le reazioni dei partiti e dei sindacati
La totalità della coalizione governativa ha manifestato il proprio appoggio all’emendamento relativo ai percorsi di abilitazione 30 CFU. Questa misura apre un canale importante per l’accettazione del servizio svolto dai docenti all’interno delle scuole paritarie. Nonostante ciò, la decisione ha generato una feroce discussione tra i membri della maggioranza e diversi rappresentanti sindacali.
L’equiparazione del servizio svolto all’interno delle scuole statali e di quelle paritarie ha portato alla luce svariate interpretazioni. Alcuni esponenti della maggioranza, tra cui Maurizio Lupi, capo del partito Noi Moderati, considerano l’emendamento un avanzamento positivo, incluso per gli insegnanti delle scuole paritarie.
D’altro canto, mentre la maggioranza vede l’iniziativa come un passo fondamentale per superare la storica precarietà nel settore dell’istruzione, il sindacato Flc Cgil ha espresso delle riserve. Quest’ultimo reputa, infatti, erronea la parificazione dell’esperienza professionale tra coloro che hanno rispettato le rigide procedure di selezione delle scuole statali e chi ha avuto l’opportunità di accedere a condizioni “più flessibili” all’interno delle scuole paritarie.
Da un punto di vista completamente opposto, il segretario della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, ha affermato: “Salutiamo con entusiasmo questo emendamento. Si tratta di una nostra storica rivendicazione che finalmente trova una soluzione tanto attesa”.
La soddisfazione del Ministro Valditara
L’approvazione dell’emendamento relativo ai percorsi di abilitazione 30 CFU non è passata inosservata. Anche Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, ha sentito la necessità di esprimere la propria opinione in proposito. Enfatizzando su come l’emendamento rappresenti “un segnale significativo di un’azione unita e condivisa, volto a consolidare il principio di parità nell’ambito scolastico”.
Attraverso un comunicato stampa lo stesso ha sottolineato: “Con queste misure si potenzia la scuola, sostenendola nell’attuazione del PNRR e dando una risposta ai docenti precari sia delle scuole statali che paritarie, si semplificano le procedure per l’accesso ai servizi scolastici e per l’erogazione degli aiuti: grande attenzione ai lavoratori della scuola e alle famiglie”.