Approvato l’emendamento per la deroga al vincolo triennale
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha approvato l’emendamento legislativo per la deroga vincolo triennale di mobilità dei docenti neo-assunti. Presentato dalla Lega al decreto Milleproroghe.
Questa proposta mira ad eliminare il vincolo triennale per i docenti appena assunti. Ed è stata accolta con favore dal capogruppo Lega in Commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, il deputato Rossano Sasso.
Lo stesso ha evidenziato che questa decisione sarà di grande beneficio per i numerosi docenti che lavorano lontano dalla loro sede di residenza.
L’importanza della deroga al vincolo triennale
La proposta di deroga al vincolo triennale non solo è conforme alle direttive del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Ma anche in linea con quanto stabilito dal decreto-legge n.44/2023, senza incidere negativamente sul bilancio pubblico.
La modifica legislativa prevede un aggiornamento significativo: il vincolo triennale di permanenza presso la stessa istituzione scolastica, che entrerà in vigore dopo il periodo di prova, sarà applicato a partire dalle immissioni in ruolo dell’anno scolastico 2024/2025.
Questo rappresenta un cambiamento rispetto alla precedente disposizione, che prevedeva l’applicazione già dall’anno accademico 2023/2024.
Vincoli mobilità per il Sostegno e assunzioni previste
È importante notare che, nonostante le modifiche apportate, restano immutati i vincoli specifici per la mobilità dei docenti di sostegno. Si tratta di insegnanti assunti in via straordinaria, che continueranno a essere disciplinati dal decreto-legge n. 44/2023.
L’introduzione di questa proposta legislativa di deroga al vincolo triennale risponde alla necessità di adeguarsi alla revisione del PNRR. Tale revisione, concordata tra il Governo italiano e la Commissione europea, ha posticipato il raggiungimento dell’obiettivo di 70.000 assunzioni entro giugno 2026.
Sono previsti, poi, dei traguardi intermedi che partiranno già da dicembre 2024.
Dunque, l’approvazione di questo emendamento rappresenta un passo significativo verso una maggiore flessibilità e adattabilità del sistema educativo italiano alle esigenze emergenti.