Titolo estero GPS: ordinanza rinviata dopo l’incontro tra Ministero e Sindacati

Titolo estero GPS ordinanza rinviata dopo l'incontro tra Ministero e Sindacati

Titolo estero GPS- ordinanza rinviata dopo l'incontro tra Ministero e SindacatiUn incontro importante si è svolto nella serata del 28 marzo presso il Ministero dell’Istruzione riguardo alla bozza di ordinanza che apporta modifiche all’O.M. 112 del 2022 relativo alla costituzione delle Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) per il biennio 2022/24. 

L’incontro aveva lo scopo di discutere le questioni riguardanti i titoli di specializzazione e abilitazione conseguiti all’estero. Durante l’incontro, la CISL Scuola ha reso noto che l’Amministrazione ha proposto la modifica dell’art. 7, comma 4 lettera e, offrendo la possibilità, per chi ne è in possesso, di ottenere un contratto a tempo determinato in attesa dell’espletamento della procedura di verifica e riconoscimento del titolo. 

Questa proposta contrasta con quanto stabilito dall’attuale O.M. 112, che prevede l’inserimento con riserva senza diritto di nomina nella GPS di I fascia per chi possiede un titolo conseguito all’estero del quale sia in corso il riconoscimento.

Titolo estero GPS: la polemica di CISL Scuola 

La CISL Scuola ha sottolineato come il proliferare di percorsi formativi attivati da paesi UE sia la conseguenza della mancata attivazione, da troppi anni, di percorsi abilitanti e di un congruo numero di TFA di sostegno sul territorio nazionale

Inoltre, l’organizzazione sindacale ha evidenziato che il contenzioso più volte attivato per contrastare il mancato riconoscimento di titoli conseguiti all’estero vede un orientamento giurisprudenziale consolidato. In particolare, con la sentenza n. 22/2022 del Consiglio di Stato che pone in carico all’Amministrazione l’obbligo di verificare puntualmente le istanze di riconoscimento dei titoli.

Ad oggi, sono state presentate più di 11mila domande di riconoscimento del titolo, l’85% delle quali relative alla specializzazione sul sostegno. La CISL Scuola teme che la proposta dell’Amministrazione possa generare un nuovo contenzioso promosso da parte di coloro che hanno conseguito regolarmente i titoli in Italia, soprattutto quando verranno presentate le domande per la costituzione degli elenchi aggiuntivi alla I fascia GPS nel mese di giugno.

Titolo estero GPS: le perplessità di UIL Scuola 

Anche la UIL Scuola ha espresso preoccupazione riguardo al possibile inserimento con riserva nelle GPS dei docenti abilitati o specializzati all’estero. Il segretario generale D’Aprile ha affermato che se la supplenza assegnata al docente in attesa di riconoscimento del titolo potesse decadere, non si potrebbe parlare di continuità didattica

Tale situazione potrebbe causare un grave danno, soprattutto per gli alunni con disabilità nel caso delle nomine sul sostegno e avere conseguenze ancora più gravi nel caso delle nomine a tempo determinato finalizzate al ruolo.

La posizione di ANIEF

La posizione dell’ANIEF di Marcello Pacifico è del tutto diversa. Secondo l’organizzazione sindacale, infatti, la modifica proposta dall’Amministrazione sarebbe l’unica soluzione per rendere giustizia ai docenti che hanno dovuto conseguire titoli abilitanti e di specializzazione in altri paesi dell’Unione Europea.

Ordinanza titolo estero GPS: tutto rinviato. Ministero pronto al confronto

Tuttavia, sembra evidente che il problema di fondo sia la mancanza di percorsi abilitanti e di TFA di sostegno sul territorio nazionale, che ha portato molti docenti a conseguire titoli all’estero. Inoltre, il sistema di riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero sembra generare confusione e incertezza sia per i docenti che per le organizzazioni sindacali.

Nonostante l’ipotesi proposta dall’Amministrazione possa rappresentare una soluzione temporanea, il Ministero ha deciso di attendere per l’emanazione dell’Ordinanza, dichiarando di essere disponibile a proseguire il confronto con le organizzazioni sindacali

Sarà importante monitorare gli sviluppi futuri e verificare se l’Amministrazione riuscirà a trovare un equilibrio tra le esigenze dei docenti e quelle dell’istituzione scolastica, al fine di garantire un’istruzione di qualità ai nostri studenti e di tutelare i diritti dei docenti.

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