Quando si pensa al mondo della scuola il pensiero di molti va inevitabilmente alla classe insegnanti. Una scuola, però, non si poggia solo sui docenti, ma ha bisogno di diverse figure professionali competenti al proprio interno. Solo in questo modo, infatti, vi può essere l’armonia necessaria al buon funzionamento di tale istituzione.
Tra queste figure essenziali vi è sicuramente il personale ATA. Quest’ultimo, infatti, è spesso da considerarsi come la base su cui si poggia l’andamento dell’intero edificio scolastico. La loro presenza, insieme a quella dei docenti, permette il corretto funzionamento della scuola.
Sono in molti, dunque, coloro che vogliono entrare a far parte del personale ATA, sia come personale amministrativo che come collaboratore scolastico. Anche qui, però, vi sono delle graduatorie in cui inserirsi con criteri ben delineati.
Risulta, dunque, obbligatorio conoscerli e analizzarli nel dettaglio per potersi inserire in questo universo.
Che cos’è il personale ATA?
Partiamo, dunque, dall’inizio. Per personale ATA si vanno a intendere tutti quei lavoratori che operano in ambito amministrativo, tecnico o ausiliario all’interno di un qualunque edificio scolastico.
Esattamente come accade per gli insegnati, anche il loro contratto si divide a seconda della durata del servizio svolto. Ecco, dunque, che ritroviamo coloro che svolgono semplici supplenze, ma anche chi vi lavora a tempo determinato o indeterminato.
Anche il personale ATA, inoltre, si ritrova inserito nelle apposite graduatorie che permettono lo scorrimento dei soggetti interessati a svolgere determinate mansioni. Avere uno specifico punteggio all’interno di tali graduatorie consente di avere maggiori possibilità di essere chiamati per svolgere il ruolo richiesto.
In questa categoria, in ogni caso, possiamo trovare diverse figure. Tra di esse spiccano i collaboratori scolastici, gli assistenti amministrativi e tecnici, ma vi sono anche i cuochi delle mense scolastiche.
Come entrare a far parte del personale ATA?
La selezione per poter entrare nel mondo della scuola come personale ATA avviene tramite concorso pubblico per titoli e per esami. Inoltre, ogni scuola presenta delle graduatorie interne indirizzate proprio al reclutamento del personale ATA.
Le graduatorie sono divise in due e ognuna ha le proprie precise caratteristiche. Vi è, ad esempio, la graduatoria provinciale permanente a cui si accede grazie al concorso per titoli.
Tale concorso è bandito dall’Ufficio scolastico provinciale. E risulta essere riservato ai soggetti che abbiano ricoperto il ruolo nelle scuole pubbliche per 24 mesi anche in maniera discontinua.
Differenti, invece, risultano essere le graduatorie provinciali a esaurimento. Queste ultime, infatti, vengono adoperate prevalentemente per poter assegnare ruoli provvisori durante il corso dell’anno scolastico.
Esse sono, inoltre, suddivise in tre fasce. La prima fascia vede al proprio interno i soggetti delle graduatorie provinciali permanenti. Nella seconda fascia vi sono tutti coloro che fanno parte delle graduatorie provinciali a esaurimento. Infine, nella terza fascia si possono trovare i vari candidati che hanno in proprio possesso i titoli di accesso al ruolo lavorativo per cui ci si è proposti.
Come si calcola il punteggio in graduatoria ATA?
A seguito di quanto affermato fino a questo momento, risulta importante poter aumentare il proprio punteggio in graduatoria. Questo, infatti, permetterebbe al candidato di accrescere le proprie possibilità di essere chiamato per una supplenza all’interno di qualche istituto scolastico.
Vi è da chiedersi, dunque, come si calcoli il punteggio dei vari soggetti inseriti in graduatoria. Si parte, naturalmente, dal proprio titolo di studi che deve combaciare con quello richiesto dalla normativa di inserimento.
Per ogni mese di servizio prestato presso le scuole statali vengono conteggiati 0,5 punti. Per l’intero anno complessivo, invece, i punti assegnati risultano essere 6.
Diverso è il discorso per il servizio svolto all’interno delle scuole non statali. Per l’intero anno scolastico, infatti, il punteggio valutato è equiparabile a 3. Ciò implica che per ogni mese i punti assegnati sono corrispondenti a 0,25.
Se, infine si è prestato altro tipo di servizio presso le scuole statali, come per esempio l’insegnamento dei corsi CRACIS, il valore è di 0,10 punti per mese.
Come aumentare il proprio punteggio come personale ATA
Al netto di quanto detto fino a questo momento bisogna comprendere quali possano essere i corsi adatti per poter aumentare il proprio punteggio come personale ATA. Esattamente come per gli insegnanti, infatti, anche in questo caso vi è la possibilità di fare corsi specifici per salire in graduatoria.
Tra di essi, il più famoso è probabilmente il corso di Dattilografia. Esso, infatti, permette di acquisire 1 punto all’interno della graduatoria di terza fascia del personale ATA come assistente amministrativo.
Questo corso risulta indispensabile all’interno di una società digitale come quella in cui ci ritroviamo a vivere. Tale tipo di corso, infatti, dà le nozioni basilari per poter apprendere la scrittura a dieci dita della tastiera del proprio computer.
Un elemento indispensabile nei meandri del mondo lavorativo. Il corso di Dattilografia, infatti, risulta impellente per coloro che aspirano a entrare nell’ambito amministrativo scolastico.
Altro corso fondamentale e che può rivelarsi molto utile per salire nella graduatoria del personale ATA è quello denominato Pekit Expert. Quest’ultimo, infatti, attribuisce 0,6 punti per il ruolo di assistente amministrativo.
Lo stesso punteggio, 0,6 punti, è riconosciuto per coloro che ambiscono al ruolo di infermiere, di cuoco e di assistente tecnico. Infine, il corso Pekit equivale a 0,3 punti per i collaboratori scolastici, ma lo stesso è assegnato agli addetti alle aziende agricole e al guardarobiere.
Questo corso serve ad attestare le capacità del soggetto nell’utilizzo del pc e del mondo Internet. Uno strumento necessario all’interno della società contemporanea. Proprio per questo motivo, solitamente tale tipo di corso è suddiviso in sezioni per poter garantire all’utente di acquisire le conoscenze in maniera graduale.
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