La presenza della burocrazia italiana si fa sentire in tutti i settori. Uno di quelli inevitabilmente coinvolti è il trattamento economico DSGA.
Ciò è generato dalle ultime normative, in particolare dal CCNL 2019-21. Un documento atteso con ansia sia nel mondo professionale che sindacale.
Nel mirino di queste regolamentazioni si trova una categoria specifica del personale ATA. Con il termine DSGA ci si riferisce al Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, una figura chiave all’interno delle istituzioni.
Nel contesto del personale che ricopre l’incarico di DSGA, la retribuzione supera lo stipendio base, includendo un’indennità di direzione.
È composta da una componente fissa, pari a € 2.764,20 lordi all’anno, e una variabile, i cui importi minimi sono dettagliati nell’Allegato C. Questo è il motivo per cui è essenziale analizzare attentamente la situazione attuale.
Il trattamento economico DSGA
Il trattamento economico DSGA è determinato dal recente Contratto scuola. Come precedentemente illustrato, questo trattamento si compone di una componente fissa e di una variabile.
La componente variabile è finanziata attraverso il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa. Assorbe eventuali compensi per prestazioni straordinarie.
Nell’ambito delle negoziazioni integrate, è possibile incrementare gli importi indicati nell’Allegato C. Il tutto facendo uso dei fondi previsti dalla Legge n. 160 del 2019.
La componente fissa dell’indennità assorbe il compenso individuale accessorio. Contribuisce anche al calcolo della quota destinata al trattamento di fine rapporto (TFR).
Questo si aggiunge alle voci retributive già stabilite. Tale struttura è pensata per affrontare gli oneri futuri derivanti dall’aumento dei beneficiari della disciplina del TFR.
Annualmente, il 6,91% del valore della componente fissa dell’indennità di direzione è a carico delle risorse totali del fondo. Mirando, così, al miglioramento dell’offerta formativa.
Di conseguenza, ogni anno il fondo subisce una riduzione dell’importo necessario per coprire i crescenti oneri del personale. Gli stessi saranno gradualmente soggetti alla disciplina sopra menzionata.
I titolari di incarichi di DSGA possono ricevere esclusivamente compensi per attività e prestazioni aggiuntive. Ciò purché siano legate a progetti finanziati dall’Unione Europea, da enti o istituzioni pubbliche e private, incluso il MIM.
È importante notare che tali compensi non devono gravare sulle risorse contrattuali destinate al fondo per il miglioramento dell’offerta formativa.
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