A quante classi di concorso si può partecipare al Concorso scuola secondaria?

A quante classi di concorso si può partecipare al Concorso scuola secondaria

A quante classi di concorso si può partecipare al Concorso scuola secondaria_Nell’imminenza di una rilevante svolta nell’istruzione secondaria, l’Italia è al punto di sbarco di una serie di concorsi senza precedenti. Catalizzando un’epoca di evoluzione e rinnovamento per l’intero panorama educativo. Con una mappa ben definita dei criteri e dei tempi, il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) sta disegnando le contornature di una complessa operazione di selezione.

 

Dalla struttura dei concorsi alla concezione delle prove, passando per le direttrici per inoltrare le domande fino ai dettagliati requisiti, le righe che seguono svelano una vista a 360 gradi su quello che prefigura essere il nuovo orizzonte del reclutamento docente nelle scuole secondarie italiane.

 

A quante classi di concorso si può partecipare al Concorso scuola secondaria?

L’inchiostro è appena asciugato sulla firma del DPCM 60 CFU, e il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) non ha perso tempo, sottoponendo il Decreto Ministeriale al vaglio del CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione). Si tratta di un passo decisivo per la regolamentazione dei futuri concorsi destinati a plasmare il volto dell’istruzione secondaria in Italia, sia di primo che di secondo grado.

 

Il DM, in attesa di ricevere l’approvazione definitiva, si concentrerà sull’organizzazione dei concorsi basati su esami e titoli, delineando il percorso verso i ruoli da docente nelle scuole secondarie. Il quadro normativo sotteso è frutto di un iter legislativo complesso che ha visto il coinvolgimento di vari strumenti legali, incluso il DL 73/2021, trasformato nella legge n. 106/2021. E poi ulteriormente rivisto attraverso il DL 36/2022 e DL 75/2023. Questi interventi hanno ridefinito la precedente legislazione, in particolare il D.lgs. 59/2017, modellando un nuovo paradigma per la formazione e il reclutamento, un’idea cara all’ex Ministro Bianchi.

 

Tuttavia, emergono domande concrete e pressanti: qual è la precisa architettura dei nuovi concorsi? Come sono delineati i criteri di ammissibilità? E, forse l’interrogativo più stimolante, a quante classi di concorso si può partecipare?

 

Concorso straordinario ter 2023: tutti i requisiti di accesso per la scuola Secondaria

Per quanto concerne i requisiti di accesso richiesti per la partecipazione ai prossimi concorsi delle scuole secondarie, gli stessi sono: 

 

  • 3 anni di servizio (di cui uno specifico nella classe di concorso per cui ci si candida) negli ultimi 5 anni presso le scuole statali;

 

  • oppure 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022.

 

Tuttavia, gli aspiranti docenti dovranno essere in possesso anche dei seguenti requisiti:

 

  • laurea di accesso alla classe di concorso + abilitazione;

 

  • oppure diploma per ITP;

 

  • oppure il titolo di specializzazione (anche con riserva in attesa di riconoscimento) per i posti di sostegno. 

 

Concorsi scuola secondaria: la fase transitoria

L’orizzonte dell’istruzione italiana è segnato da due importanti milestones: l’attuazione di due concorsi imminenti che mirano a integrare 70.000 nuovi insegnanti nelle aule entro il 2024, un obiettivo chiave delineato dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Questi concorsi rivestono un ruolo centrale nell’attuazione della Riforma Bianchi, un’iniziativa ambiziosa che sta ridefinendo il panorama educativo italiano.

 

Nello specifico:

 

  • Il Concorso straordinario ter 2023: l’attenzione è focalizzata sul bando di questo concorso, atteso per il prossimo settembre. Si tratta di una parte cruciale della strategia, che avvierà l’assunzione di circa 30.000 nuovi insegnanti. Ovvero di una parte sostanziale dei 70.000 docenti previsti dal PNRR. 

 

  • Il Concorso Ordinario del 2024: Programmato per il prossimo anno, questo concorso costituisce il secondo pilastro della strategia di assunzione. Tuttavia, la sua attuazione è condizionata dalla pubblicazione (prevista nei prossimi giorni) del testo definitivo del decreto relativo ai 60 CFU. E dall’avvio dei percorsi formativi ad esso correlati, in particolare quello da 30 CFU.

 

Entrambi i concorsi sono inseriti in una fase transitoria, strettamente collegata all’applicazione della Riforma Bianchi, che si estenderà fino alla fine del 2024. Questa fase rappresenta un periodo di transizione e adattamento, un’anticamera indispensabile per l’effettiva realizzazione delle innovazioni portate dalla riforma. 

 

Concorso scuola: le prove d’esame previste prima e dopo la fase transitoria

Un’ondata di cambiamenti è in arrivo nei concorsi per l’assunzione di docenti, come evidenziato dal recente Decreto legge PA bis. Questo atto legislativo introduce un nuovo capitolo nella selezione degli insegnanti in Italia, con l’obiettivo di allineare il processo con le esigenze del PNRR.

 

Al centro delle innovazioni, vi è la transizione verso un sistema semplificato di esami, con l’integrazione di prove scritte informatizzate. Questo non è solo un cambiamento tecnologico, ma rappresenta una significativa evoluzione nell’approccio alla selezione dei docenti. 

 

Durante l’intero arco temporale di attuazione del PNRR, questa novità segnerà un nuovo corso, gettando le basi per una selezione più agile, moderna e in sintonia con le necessità di un sistema educativo in rapido cambiamento.

 

FASE TRANSITORIA

 

Prova scritta

La prova scritta (computer based) costituisce uno dei pilastri essenziali del concorso, richiedendo una particolare attenzione da parte dei candidati. La durata complessiva sarà di 100 minuti, durante i quali verranno proposti 50 quesiti volti a valutare le conoscenze e le competenze dei partecipanti in diverse aree fondamentali: 

 

  • pedagogia; 

 

  • psicopedagogia;

 

  • didattica;

 

  • metodologie digitali;

 

  • lingua inglese di livello B2.

 

Per quanto riguarda i posti comuni, la prova sarà composta da 40 quesiti, suddivisi nel seguente modo:

 

  • 10 quesiti di natura pedagogica;

 

  • 10 quesiti di ambito psicopedagogico, compresi gli aspetti legati all’inclusione;

 

  • 20 quesiti di natura didattica-metodologica, con particolare attenzione alla valutazione.

 

Per i posti di sostegno, invece, saranno proposti 40 quesiti riguardanti le metodologie didattiche da applicare a diverse tipologie di disabilità. Tali quesiti mireranno ad esaminare le conoscenze e le competenze dei candidati in merito ai contenuti e alle procedure per l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità.

 

Infine, sia per i posti comuni che per quelli di sostegno, ci saranno:

 

  • 5 quesiti riguardanti la competenza linguistica (inglese di livello B2);

 

  • 5 quesiti sulle competenze digitali.

 

Ciascun quesito sarà presentato in modo casuale ai candidati e sarà seguito da quattro possibili risposte, di cui soltanto una sarà corretta.

 

Prova orale

La prova orale presenta, a sua volta, delle differenze tra posti comuni e posti di sostegno.

 

Posti comuni:

Nel caso dei posti comuni, tale prova avrà l’obiettivo di valutare le conoscenze e le competenze del candidato nella disciplina della classe di concorso o nella specifica tipologia di posto richiesta. 

 

Sarà, inoltre, un’opportunità per verificare le competenze didattiche generali e la capacità di progettare attività didattiche efficaci. Compreso l’utilizzo delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali per raggiungere gli obiettivi stabiliti dai programmi scolastici in vigore. 

 

Durante la prova orale sarà svolto anche un test specifico relativo all’aspetto didattico, ovvero una lezione simulata.

 

Posti di sostegno:

Per i posti di sostegno, la prova orale avrà lo scopo di valutare la competenza del candidato nelle attività di supporto agli studenti con disabilità. Si focalizzerà sulla creazione di ambienti di apprendimento inclusivi e sulla progettazione didattica e curricolare. Per garantire l’inclusione e il raggiungimento di obiettivi adeguati alle diverse potenzialità e tipologie di disabilità. 

 

Anche in questo caso, durante la prova orale sarà svolto un test didattico specifico, con una lezione simulata.

 

I candidati che riusciranno a superare le impegnative prove concorsuali saranno chiamati a sottoscrivere un contratto di supplenza annuale. Durante questo periodo, avranno l’obbligo di integrare i crediti formativi universitari (CFU) mancanti necessari per ottenere l’abilitazione richiesta. E per essere assunti a tempo indeterminato.

 

DOPO LA FASE TRANSITORIA

In un panorama in continua evoluzione, il sistema dei concorsi per la scuola secondaria subirà una piccola trasformazione una volta terminata la fase di transizione e di attuazione del PNRR. 

 

Oltre alle tradizionali prove scritte e orali, nonché alla valutazione dei titoli, è infatti prevista l’eventuale introduzione di una prova preselettiva. Quest’ultima, qualora ritenuta necessaria, sarà articolata su 10 quesiti a risposta aperta, un nuovo elemento che potrebbe aggiungere un ulteriore livello di valutazione nella procedura.

 

Quanto alla struttura delle prove scritte e orali, essa resterà immutata rispetto a quanto stabilito per la fase transitoria. Si tratta di una scelta che sottolinea una continuità nel percorso di selezione, nonostante le innovazioni che stanno prendendo forma.

 

A quante classi di concorso si può partecipare?

Dopo aver chiarito a quante classi di concorso si può partecipare, affrontiamo adesso altre questioni importanti relative alle procedure concorsuali. Il Decreto Ministeriale che disciplinerà i futuri concorsi per la scuola secondaria dovrà, infatti, delineare con precisione i parametri e le modalità di partecipazione. Ecco le misure chiave che i candidati dovranno seguire:

 

  • Zona di partecipazione unica: Gli aspiranti docenti dovranno presentare la domanda di partecipazione in una sola regione, pena l’esclusione.

 

  • Limitazioni sulle classi di concorso: L’istanza dovrà riguardare una sola classe di concorso, sia per la scuola secondaria di primo e di secondo grado su posto comune che per quella su posto di sostegno. 

A quante classi di concorso si può partecipare, pertanto? Un aspirante docente avrà la possibilità di partecipare a non più di 4 procedure concorsuali (scuola secondaria di primo grado posto comune; scuola secondaria di primo grado posto sostegno; scuola secondaria di secondo grado posto comune; scuola secondaria di secondo grado posto sostegno).

 

  • Istanza unica per più procedure: Chi intende partecipare a più procedure potrà presentare un’unica istanza di partecipazione per una sola regione, specificando le varie procedure d’interesse.

 

  • Modalità telematica: Le domande di partecipazione al concorso dovranno essere presentate esclusivamente in modalità telematica, seguendo le indicazioni contenute nel bando del MIM.

 

  • Termini di presentazione: I candidati avranno 30 giorni dalla data iniziale indicata nel bando per presentare la domanda di partecipazione. Qualora il termine coincida con un giorno festivo, si potrà prorogare fino alle ore 23:59 del primo giorno non festivo successivo.

 

Il bando del concorso per le scuole secondarie

Nell’ambito dei prossimi concorsi per la scuola secondaria, le linee guida delineate dal Decreto Ministeriale apportano chiarezza su una serie di elementi essenziali per i candidati. Ecco un’analisi dettagliata delle principali disposizioni:

 

  • Requisiti e condizioni: Il bando di concorso non solo specificherà il numero di classi di concorso a cui si può partecipare, ma chiarirà anche i requisiti generali di ammissione. 

 

  • Costi e modalità di presentazione: Gli aspiranti docenti dovranno essere consapevoli dell’importo delle tasse previste per la partecipazione. Nonché dei termini e delle modalità specifiche per la presentazione delle domande, il tutto descritto nel bando.

 

  • Strutturazione dell’esame: L’organizzazione delle prove d’esame sarà delineata in dettaglio, fornendo una struttura chiara su cui i candidati potranno basare la loro preparazione.

 

  • Aggregazione territoriale: Il DM concede la possibilità di aggregazione territoriale delle procedure concorsuali. Questo potrebbe essere applicato in situazioni in cui ci sono un numero limitato di posti o aspiranti in una determinata regione, ottimizzando così l’efficienza del processo.

 

  • Riserva di posti: È prevista una riserva del 30% dei posti per gli aspiranti docenti con almeno 3 anni di servizio (anche non continuativi) negli ultimi 10 anni nelle scuole statali. Questa riserva si applica in ogni regione e attraverso varie classi di concorso e tipologie di posto, creando una potenziale opportunità per i candidati con esperienza pregressa.

 

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