Il Dirigente scolastico è una figura chiave nel sistema educativo: il punto di riferimento per la gestione, l’organizzazione e la leadership delle scuole italiane. Ma quali sono esattamente i compiti e le competenze richieste per questo ruolo? Cosa serve per diventare DS e quali responsabilità caratterizzano questa professione?
Chi è il Dirigente scolastico?
Il Dirigente scolastico è la figura centrale nella gestione di una scuola, all’interno della quale:
- ricopre il ruolo di leader educativo e amministrativo;
- garantisce il corretto funzionamento dell’istituto;
- promuove il successo formativo degli studenti.
La sua presenza assicura il rispetto delle normative, la qualità dei processi didattici e l’efficacia delle decisioni organizzative. È un punto di riferimento essenziale per il personale docente e non docente, oltre che per studenti e famiglie, in un’ottica di costruzione di una comunità scolastica coesa e orientata al miglioramento continuo.
Dal punto di vista normativo, l’articolo 25 del decreto legislativo 165/2001 stabilisce che il Dirigente è responsabile delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio scolastico.
Allo stesso sono attribuiti poteri autonomi di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane. Inoltre, è compito del Dirigente organizzare le attività della scuola seguendo criteri di efficienza ed efficacia formativa.
Qual è la differenza tra DS e Preside?
La figura del preside, un tempo al vertice della scuola, è ormai un ricordo del passato. Dal 1998, con l’entrata in vigore del D.lgs. 59 e grazie alle previsioni dell’art. 21, comma 16, della legge 59/1997, il ruolo si è evoluto in quello del Dirigente scolastico (DS).
Ma non si è trattato solo di una trasformazione nominale, bensì ha ridefinito in modo profondo anche le responsabilità e le competenze attribuite al dirigente.
Questa disposizione segna il passaggio da una figura direttiva a un profilo dirigenziale più ampio e articolato, caratterizzato da una maggiore autonomia decisionale e da una responsabilità strategica nella gestione complessiva dell’istituto.
Da quasi 25 anni, infatti, il DS non è più un semplice amministratore della scuola, ma un leader con autonomia decisionale e una gestione improntata su criteri di efficienza, efficacia e responsabilità.
Il cambiamento è stato accompagnato anche da un’evoluzione normativa. Tant’è che quello del Dirigente scolastico non è più un ruolo limitato al rispetto formale delle regole, ma una funzione che richiede capacità di direzione e gestione delle risorse umane e materiali, come sancito dall’art. 25 del D.lgs. 165/2001.
Contrariamente all’immagine tradizionale del preside che sovraintendeva alla scuola come figura autorevole ma distante, il DS è chiamato a creare una leadership condivisa.
Non è un semplice manager né un impiegato della pubblica amministrazione: il suo compito principale è quello di guidare una comunità scolastica complessa, promuovendo una collaborazione attiva tra docenti, studenti, personale ATA, famiglie ed enti esterni.
In questa prospettiva, il DS deve bilanciare autonomia e relazione, assumendosi responsabilità individuali, ma operando in un contesto partecipativo.
Mentre il preside rappresentava una figura prevalentemente direttiva, il DS si distingue per la capacità di visione sistemica.
Il ruolo del Dirigente scolastico va oltre la gestione quotidiana, poiché mira a garantire l’efficienza del servizio scolastico e il diritto all’apprendimento per tutti gli studenti.
Il DS, quindi, non è solo un coordinatore di attività, ma il primo tessitore di una rete educativa che tiene insieme aspetti amministrativi, didattici e umani, in un equilibrio delicato che richiede competenza normativa, capacità relazionale e visione strategica.
Cosa fa un Dirigente scolastico?
Il Dirigente scolastico riveste un ruolo cardine nella gestione dell’istituzione scolastica, con responsabilità che spaziano dalla direzione strategica alla gestione operativa. È il rappresentante legale della scuola e ne garantisce il funzionamento unitario, assumendo la supervisione delle risorse finanziarie, umane e strumentali.
Il suo compito è quello di dirigere e coordinare il personale, organizzare le attività scolastiche secondo criteri di efficienza ed efficacia, e assicurare che l’offerta formativa soddisfi standard qualitativi elevati, tenendo conto delle esigenze educative degli studenti e delle famiglie.
Il Dirigente svolge un ruolo fondamentale nella collaborazione tra la scuola e il territorio, promuovendo sinergie con enti locali e garantendo il rispetto del diritto all’apprendimento e della libertà di scelta educativa.
È anche chiamato a presiedere i principali organi collegiali della scuola, tra cui il Collegio dei Docenti, i Consigli di Classe, il Comitato di valutazione e la Giunta esecutiva del Consiglio di Istituto, oltre a garantire l’attuazione delle loro delibere.
Tra le sue mansioni rientrano la formazione delle classi, la definizione del calendario delle lezioni, la gestione dei ruoli dei docenti e il mantenimento di rapporti istituzionali con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e gli uffici scolastici territoriali.
Cosa ha stabilito la legge 107/15 in merito al ruolo del DS?
La legge n. 107 del 13 luglio 2015, nota come “La Buona Scuola“, ha introdotto significative innovazioni nel ruolo e nelle competenze del Dirigente scolastico, rafforzandone le responsabilità e il potere decisionale.
Fin dal comma 1, si sottolinea l’intento di dare piena attuazione all’autonomia delle istituzioni scolastiche, un obiettivo perseguito attribuendo al DS nuovi strumenti di gestione e direzione.
Secondo il comma 78, il Dirigente deve garantire un’efficace gestione delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche e materiali, assicurando al contempo il buon andamento e i livelli unitari del sistema scolastico pubblico.
In questa ottica, lo stesso assume un ruolo strategico nella valorizzazione delle risorse umane e nell’organizzazione complessiva dell’istituto.
Tra le principali novità, il comma 4 assegna al DS il compito di definire gli indirizzi per l’elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), una prerogativa che in precedenza spettava al Consiglio d’Istituto.
Questi indirizzi riguardano non solo le attività curricolari ed extracurricolari, ma anche il potenziamento dell’offerta formativa, le collaborazioni con enti esterni e la formazione del personale scolastico.
Tali indicazioni, seppur soggette all’approvazione degli organi collegiali, permettono al DS di delineare in modo significativo l’identità e gli obiettivi strategici della scuola.
I commi 79 e 80 introducono la cosiddetta “chiamata diretta“, conferendo al DS la facoltà di proporre incarichi triennali ai docenti assegnati all’ambito territoriale, sulla base del loro curriculum, delle esperienze professionali e, se necessario, di un colloquio.
Questo strumento consente al Dirigente di selezionare insegnanti con competenze specifiche, in linea con i bisogni formativi degli studenti e le priorità del PTOF, pur rispettando criteri di trasparenza e pubblicità.
Infine, il comma 127 completa il quadro, attribuendo al DS il compito di valorizzare il merito dei docenti tramite l’assegnazione di premi economici, secondo i criteri definiti dal Comitato di valutazione.
Quali sono i compiti e le mansioni di un DS?
Il Dirigente scolastico svolge un ruolo di primaria importanza nella gestione complessiva della scuola, combinando responsabilità amministrative, gestionali e pedagogiche.
Le sue mansioni spaziano dall’organizzazione delle attività didattiche al coordinamento del personale, passando per la supervisione delle risorse finanziarie e la rappresentanza legale dell’istituto.
Ogni azione del DS mira a garantire l’efficienza operativa e il successo formativo, tenendo conto delle esigenze della comunità scolastica e del territorio.
La gestione economica e amministrativa dell’istituto scolastico
Il Dirigente scolastico è il punto di riferimento operativo e decisionale di ogni istituto scolastico, con un ventaglio di compiti che copre aspetti organizzativi, didattici, amministrativi e relazionali.
È il legale rappresentante della scuola e ha il compito di garantirne la gestione unitaria, supervisionando le risorse finanziarie, umane e strumentali. La responsabilità del successo formativo e del funzionamento efficiente dell’istituto ricade interamente su di lui.
Tra le attività principali del Dirigente scolastico vi è la redazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), un documento che descrive la missione educativa dell’istituto e ne delinea gli obiettivi strategici.
È, inoltre, responsabile della pianificazione delle attività scolastiche, della formazione delle classi e dell’organizzazione di esami e scrutini. Coordina il personale docente e ATA, pianifica gli orari e gestisce la selezione, l’assunzione e l’eventuale rinnovo dei contratti.
Sul fronte amministrativo, si occupa della gestione finanziaria, incluse le relazioni con fornitori e aziende esterne, e della manutenzione delle infrastrutture tecnologiche e degli arredi scolastici.
In qualità di Presidente della Giunta Esecutiva, del Collegio dei Docenti e dei Consigli di Classe, presiede le riunioni collegiali e ne guida le decisioni strategiche. A lui spetta anche la firma delle circolari e dei documenti ufficiali dell’istituto.
Pur delegando alcune funzioni ai propri collaboratori, come previsto dall’art. 25 del D.lgs. 165/2001, il Dirigente mantiene la supervisione complessiva e la responsabilità diretta sui risultati ottenuti dalla scuola.
Gli interventi strutturali necessari all’edificio scolastico rientrano, invece, nelle competenze degli enti locali, ovvero il Comune o la Provincia.
Il coordinamento del personale docente: perché è un compito importante e delicato?
Il Dirigente scolastico ricopre un ruolo centrale nel supportare e coordinare il personale docente e contribuisce alla creazione di un ambiente di lavoro organizzato, produttivo e orientato al successo formativo.
Il DS lavora a stretto contatto con il Collegio dei Docenti, fornendo supporto nella pianificazione degli obiettivi educativi, nella strutturazione dei programmi e nell’organizzazione delle attività didattiche.
Per assicurare una distribuzione equilibrata degli incarichi, il DS pianifica gli orari e assegna le cattedre, tenendo conto delle competenze e delle esperienze professionali di ciascun insegnante.
In aggiunta, promuove percorsi di formazione e aggiornamento, incentivando l’adozione di pratiche innovative e favorendo la condivisione di buone prassi.
Nel quotidiano, il DS rappresenta un punto di riferimento per risolvere eventuali criticità, offrendo ascolto attivo e supporto operativo nelle questioni didattiche e disciplinari.
L’organizzazione dell’attività scolastica
Il Dirigente scolastico svolge un ruolo chiave nella pianificazione e gestione dell’attività scolastica, operando in stretta collaborazione con il Collegio dei Docenti e gli altri organi collegiali.
È responsabile della formazione delle classi, tenendo conto delle esigenze educative degli studenti e delle risorse disponibili, e della definizione del calendario delle lezioni, che deve garantire il corretto svolgimento delle attività curricolari ed extracurricolari.
Nell’ambito della progettazione formativa, il DS coordina la stesura del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) e promuove iniziative che arricchiscano l’esperienza scolastica, come progetti didattici, attività culturali e percorsi di orientamento.
Si occupa anche di coinvolgere realtà esterne, come associazioni, aziende e istituzioni locali, per realizzare collaborazioni utili a rafforzare il legame tra la scuola e il territorio.
Queste sinergie si concretizzano, ad esempio, nell’organizzazione dell’alternanza scuola-lavoro, visite didattiche, gite scolastiche e attività extracurriculari che contribuiscono a una formazione più completa e orientata al mondo reale.
Attraverso una gestione equilibrata e inclusiva, il Dirigente scolastico garantisce che l’organizzazione delle attività scolastiche risponda ai bisogni formativi degli studenti e valorizzi le risorse umane e strumentali a disposizione.
Ma, soprattutto, favorisce la creazione di un ambiente dinamico, collaborativo e funzionale al raggiungimento degli obiettivi educativi dell’istituto.
Il ruolo all’interno degli organi collegiali
Il Dirigente scolastico riveste una funzione di grande rilievo all’interno degli organi collegiali della scuola, presiedendo alcuni dei più importanti:
- il Collegio dei Docenti;
- il Consiglio di Classe;
- il Comitato di Valutazione del servizio;
- la Giunta Esecutiva del Consiglio di Istituto.
La sua presenza garantisce il coordinamento delle attività, la coerenza con gli obiettivi istituzionali e il rispetto delle normative vigenti.
Nel Collegio dei Docenti, il DS guida la pianificazione didattica e organizzativa, promuovendo strategie educative in linea con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF).
Nel Consiglio di Classe, supervisiona la definizione degli obiettivi formativi e il monitoraggio del progresso degli studenti.
All’interno del Comitato di Valutazione del servizio, il Dirigente contribuisce a stabilire criteri per la valorizzazione del merito dei docenti, mentre nella Giunta Esecutiva del Consiglio di Istituto collabora alla gestione amministrativa e finanziaria dell’istituto, assicurandone il buon andamento.
Il suo ruolo all’interno di questi organi è essenziale per garantire una governance scolastica efficace e per favorire il dialogo e la collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica.
La gestione delle relazioni con gli alunni e le famiglie
Il Dirigente scolastico è responsabile della comunicazione con tutte le componenti della comunità scolastica, inclusi studenti, famiglie, docenti e Personale ATA. E, in particolare, svolge un ruolo fondamentale nel garantire il rispetto delle normative e un dialogo trasparente.
Relazionarsi con gli alunni e le famiglie rientra tra le sue principali responsabilità, e ciò include la disponibilità a ricevere i genitori su richiesta o in caso di necessità, per affrontare questioni educative, disciplinari o organizzative.
In situazioni di problematiche segnalate, il DS può convocare incontri per ascoltare le parti coinvolte, analizzare le criticità e mediare soluzioni che tutelino sia i diritti degli studenti che il buon funzionamento della scuola.
Questo ruolo implica anche la supervisione e la firma di tutte le comunicazioni ufficiali, come circolari e avvisi, per mantenere una gestione chiara e uniforme.
L’importanza di questa attività risiede nella capacità del DS di costruire un rapporto di fiducia con le famiglie, essenziale per garantire il benessere degli studenti e il loro successo formativo.
Il dialogo costruttivo con i genitori permette, infatti, di creare un’alleanza educativa solida e rafforza il ruolo della scuola come luogo di crescita non solo didattica ma anche personale e relazionale.
Il ruolo del Preside nella sicurezza scolastica
Il Dirigente scolastico, in qualità di datore di lavoro ai sensi del D.lgs. 81/2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, ha una responsabilità diretta nella verifica e nel mantenimento delle condizioni di sicurezza all’interno degli edifici scolastici.
È suo compito vigilare sull’applicazione delle normative in materia, adottando misure volte a prevenire rischi per studenti, docenti, Personale ATA e chiunque frequenti l’istituto.
Tra le sue mansioni, rientra pertanto anche la predisposizione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), che individua le criticità specifiche della scuola e definisce le azioni necessarie per garantire un ambiente sicuro.
Il DS deve anche coordinarsi con enti esterni, come il Comune o la Provincia, per interventi strutturali, e mantenere un dialogo continuo con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) e con i sindacati del personale scolastico, assicurando una gestione partecipata delle problematiche legate alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
In qualità di garante della sicurezza, il Dirigente deve non solo verificare l’applicazione delle normative, ma anche controllarne l’effettiva osservanza. In particolare, organizzando attività di formazione e sensibilizzazione per il personale e gli studenti e supervisionando le esercitazioni di evacuazione.
Che competenze deve avere un Dirigente scolastico per svolgere le sue mansioni?
Per svolgere efficacemente il proprio ruolo, il Dirigente scolastico deve possedere una vasta gamma di competenze trasversali e specifiche.
Le competenze tecnico-amministrative sono fondamentali per gestire risorse, finanze e processi organizzativi e garantire il buon funzionamento della scuola. Questo implica la capacità di pianificare e attuare strategie volte a raggiungere gli obiettivi educativi e gestionali dell’istituto.
Le competenze manageriali sono altrettanto cruciali: il DS agisce come leader in diversi ambiti e guida la comunità scolastica con visione strategica e abilità di mediazione. È chiamato a promuovere una cultura dell’apprendimento, sviluppare progetti innovativi e rispondere ai bisogni educativi degli studenti e alle richieste della società.
Ottime doti organizzative sono indispensabili per pianificare attività, coordinare piani di studio, programmare incontri e supervisionare progetti, al fine di assicurarsi che ogni aspetto della vita scolastica sia gestito con efficienza.
In un’epoca di trasformazione digitale, il DS deve avere anche solide competenze informatiche, che gli permettano di utilizzare strumenti tecnologici per ottimizzare la gestione delle attività e comunicare in maniera efficace.
Allo stesso tempo, anche la conoscenza delle lingue, in particolare dell’inglese, rappresenta una competenza obbligatoria, richiesta già in fase di accesso al ruolo. Le competenze linguistiche consentono, infatti, al DS di interfacciarsi con contesti internazionali e accedere a risorse educative globali.
Infine, ma non meno importante, sono le competenze relazionali. Il Dirigente scolastico deve saper costruire un clima collaborativo, assegnare responsabilità e valorizzare il lavoro del personale.
Cosa fare per diventare DS?
Diventare Dirigente scolastico richiede il superamento di un corso-concorso selettivo organizzato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM).
Per accedere al concorso per la carica di Dirigente scolastico, è necessario soddisfare specifici requisiti di esperienza, titoli di studio e idoneità generale.
Anzitutto, il concorso è riservato al personale docente ed educativo delle istituzioni scolastiche statali, assunto con contratto a tempo indeterminato e confermato in ruolo dopo il superamento dell’anno di prova.
È richiesto, inoltre, un minimo di 5 anni di servizio prestato presso istituzioni scolastiche ed educative del sistema nazionale di istruzione.
Tale esperienza può includere periodi di servizio pre-ruolo, purché validi ai fini della conferma in ruolo, e servizi svolti presso scuole paritarie riconosciute dalla Legge 62/2000.
Il servizio è considerato annuale se è stato svolto per almeno 180 giorni o in modo continuativo dal 1° febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale.
É, inoltre, richiesto il possesso di uno dei seguenti titoli:
- Laurea magistrale;
- Laurea specialistica;
- Diploma di laurea del vecchio ordinamento (precedente al DM 509/1999);
- Diploma accademico di secondo livello rilasciato dalle istituzioni AFAM;
- Diploma accademico del vecchio ordinamento, congiunto a un diploma di scuola secondaria superiore.
Infine, i candidati devono possedere i requisiti di idoneità stabiliti per la partecipazione ai concorsi pubblici, così come previsto dalla normativa vigente.
Il percorso concorsuale è articolato in diverse fasi (ed è sempre consigliabile frequentare un Corso di preparazione al Concorso per Dirigenti Scolastici per avere maggiori opportunità di successo e garantirsi la miglior preparazione possibile).
In primo luogo, può essere prevista una prova preselettiva (nel caso in cui il numero di aspiranti superi quattro volte il totale dei posti banditi), consistente in quesiti a risposta multipla sulle materie oggetto delle prove successive.
La prova scritta include domande aperte su tematiche quali normativa scolastica, organizzazione del lavoro, gestione del personale, diritto amministrativo e civile, contabilità di Stato, innovazione didattica e sistemi educativi europei, oltre a quesiti in lingua straniera.
Segue una prova orale che valuta, oltre agli argomenti già trattati, le competenze linguistiche e informatiche del candidato.
Superate queste fasi, i candidati accedono a un corso di formazione dirigenziale e a un periodo di tirocinio presso un’istituzione scolastica, culminanti in un colloquio finale.
Con il completamento di questo percorso, i candidati acquisiscono a pieno titolo la qualifica di Dirigente scolastico, e sono finalmente pronti a ricoprire un ruolo di grande responsabilità e rilievo nella gestione e nel miglioramento della scuola pubblica.