Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, aveva posto come obiettivo l’immissione in ruolo di 35.000 nuovi docenti entro l’inizio dell’anno scolastico successivo (2023-2024). Tuttavia, il Concorso straordinario docenti 2023, che avrebbe dovuto realizzare tale obiettivo, sembra essere ancora lontano dall’avvio.
L’emanazione del relativo bando era prevista entro il mese di giugno, con le prove d’esame che si sarebbero dovute svolgere nel corso dell’estate. Tuttavia, da diverse settimane, un silenzio impenetrabile avvolge la procedura concorsuale, e non giungono più indiscrezioni dai corridoi del dicastero di viale Trastevere.
Questa situazione sembra confermare le preoccupazioni espresse dalle organizzazioni sindacali, che hanno più volte escluso la possibilità di nuove immissioni in ruolo entro settembre.
Sulla stessa linea di pensiero si è espressa anche la segretaria generale della CISL Scuola, Ivana Barbacci, la quale ha dichiarato: “Il bando non è ancora stato pubblicato e il Ministero stesso non ha fornito alcuna informazione alle Organizzazioni Sindacali. Pertanto, ritengo che sia improbabile che il bando venga pubblicato prima dell’estate o in prossimità dell’inizio del prossimo anno scolastico”.
Concorso straordinario docenti 2023, Barbacci (CISL) auspica un nuovo modello di reclutamento
Sulla questione della procedura concorsuale annunciata lo scorso 6 aprile dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), l’esponente della CISL Scuola, Ivana Barbacci, si esprime con fermezza. “Non si può certo definire un concorso straordinario – dice – a meno che l’eccezionalità non risieda nella selezione dei potenziali partecipanti. Ovvero coloro che hanno accumulato almeno 36 mesi di servizio e coloro che hanno ottenuto i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022. Non mi sembra che vi sia nulla di straordinario riguardo alle modalità di svolgimento.”
Barbacci esprime, inoltre, perplessità riguardo all’inserimento di questo nuovo concorso in un contesto scolastico ancora alle prese con gli esiti del recente concorso ordinario e del concorso straordinario bis.
“Si tratta semplicemente”, ha osservato Barbacci, “di un ennesimo segno dell’insuccesso delle politiche di reclutamento adottate dai governi e dalle maggioranze. Indipendentemente dal colore politico. Sembra che l’intera classe politica, senza significative eccezioni, mostri una sorta di avversione ideologica verso le proposte sindacali, che non vengono mai seriamente prese in considerazione. Da anni la CISL Scuola sollecita l’implementazione di un sistema di reclutamento a doppio canale, in cui alle procedure concorsuali si affianchi un meccanismo per riconoscere l’esperienza lavorativa acquisita sul campo. Utilizzando le graduatorie dalle quali si traggono i supplenti annuali per le assunzioni.”
Struttura del Concorso straordinario docenti 2023
Riguardo alle ipotesi e alle voci circolanti sulla struttura del Concorso straordinario, la segretaria generale della CISL Scuola ha commentato: “Come ho già dichiarato, al momento non abbiamo ricevuto alcuna informazione ufficiale, anche se durante i colloqui tra i sindacati e l’Amministrazione si è parlato di una prova scritta e di una prova orale.
Inoltre, è importante tenere conto delle disposizioni previste dal Decreto Legge 44/23, attualmente in fase di conversione al Senato. Il quale prevede che, fino al 2026, i concorsi pubblici per posizioni non apicali potranno includere soltanto una prova scritta”.
Barbacci ha, poi, aggiunto: “Il concorso per la fase transitoria (preferirei chiamarlo così piuttosto che straordinario) dovrebbe coprire tutti i livelli scolastici e tutte le tipologie di posti, ove disponibili.”
Sulla questione dell’opportunità di bandire il concorso tenendo conto delle disponibilità regionali, delle ampie graduatorie e delle previsioni di pensionamento dei docenti nei prossimi anni, la stessa ha precisato: “Da tempo i concorsi vengono indetti considerando i posti che si prevede saranno disponibili nei successivi anni (due o tre, a seconda delle circostanze) a partire dalla data di svolgimento del concorso stesso.”
Concorso straordinario docenti 2023: tabelle di valutazione e modello di reclutamento secondo la CISL Scuola
Sorge la questione se, nell’ambito del Concorso straordinario docenti 2023, sia legittimo aspettarsi un peso diverso per i 3 anni di servizio rispetto ai 24 CFU nell’ambito della valutazione dei titoli. Tale interrogativo è stato sollevato fin dal momento in cui il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha annunciato l’intenzione di indire il Concorso straordinario ter.
“Le tabelle di valutazione – afferma la segretaria generale della CISL Scuola – saranno oggetto di discussione con le organizzazioni sindacali. Sarà in quel contesto che le giuste richieste del personale potranno trovare risposta. Per noi, sicuramente, l’esperienza lavorativa dovrà avere un peso significativo nella valutazione dei titoli.”
Barbacci ha, inoltre, proposto: “Come ho già affermato, il vero problema per noi risiede nel modello di reclutamento. Che non può continuare a basarsi esclusivamente sui concorsi per esami. È necessario affiancare ai concorsi un canale che riconosca il valore dell’esperienza, supportata da adeguata formazione.”
“L’esperienza delle GPS per le assunzioni nel sostegno – ha concluso – ha dato ottimi risultati. A differenza di altre soluzioni (come ad esempio la cosiddetta “call veloce”) che hanno mostrato tutti i loro limiti. Sarebbe un peccato limitare tale approccio solo ai posti di sostegno. Se fosse applicato anche ai posti comuni, si potrebbero coprire un maggior numero di posizioni con personale stabile.”