Gruppo Pari Merito DS 30 +: “Candidati esclusi ingiustamente dal Concorso DS 2023”

Dirigente scolastico a colloquio con due docenti

Un gruppo di candidati al concorso per Dirigenti Scolastici, riunito sotto il nome PARI MERITO D.S. 30 + “Non uno di meno”, ha preso posizione per difendere i diritti di chi ritiene di essere stato escluso ingiustamente dal Concorso per Dirigenti scolastici 2023. Il gruppo è composto da aspiranti DS che si sono uniti per affrontare congiuntamente quella che ritengono essere una disparità di trattamento.

 

Al centro delle contestazioni, le presunte irregolarità rilevate durante la prova preselettiva del concorso bandito dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (Decreto n. 2788 del 18 dicembre 2023). I membri del gruppo affermano di aver ottenuto un punteggio pari o superiore a 30, considerato sufficiente, ma di essere stati comunque esclusi dalla possibilità di accedere alla prova scritta.

 

Le rivendicazioni del gruppo sono state esposte in un comunicato stampa, in cui si richiede l’ammissione alle successive fasi del concorso. Inoltre, i candidati annunciano l’intenzione di intraprendere azioni legali e istituzionali, affinché la selezione venga condotta secondo criteri di trasparenza e meritocrazia.

 

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Gruppo Pari Merito DS 30 +: Concorso DS 2023, Comunicato stampa

«Di fronte alle anomalie riscontrate nella prova preselettiva del concorso per Dirigenti Scolastici del 23 maggio 2024 (bandito con Decreto MIM n. 2788 del 18 dicembre 2023), un gruppo di aspiranti dirigenti si è riunito per fare fronte comune e rivendicare i propri diritti

 

Il gruppo PARI MERITO D.S. 30 + “Non uno di meno” nasce con l’obiettivo di tutelare i diritti dei candidati esclusi ingiustamente dalla procedura concorsuale; questi candidati condividono una situazione comune: è stata loro preclusa la possibilità di accedere alla prova scritta pur avendo conseguito un punteggio superiore al 30, cioè pari o superiore alla sufficienza. 

 

La richiesta principale è quella di ripristinare le condizioni costituzionali di Equità e Trasparenza, garantendo a tutti i candidati, con una preparazione adeguata, l’accesso alle tappe successive del concorso, attraverso una modalità di reclutamento che accerti realmente le competenze necessarie per svolgere la funzione di Dirigente Scolastico. 

 

L’interesse legittimo è unico e riguarda diverse incongruenze riscontrate nella prova preselettiva, rivelatasi, in realtà, un’autentica quanto improduttiva “carneficina”, per le caratteristiche dei quesiti proposti. Inoltre, l’esiguo numero dei posti messi a bando, non rispondente alle reali esigenze della Scuola italiana, afflitta dal perdurare di centinaia di incarichi di reggenza, ha rappresentato, e rappresenta, ulteriore motivo di criticità. Elevatissimo è il numero di ricorrenti che può vantare i più disparati interessi lesi: Tutti contro Tutti e a perdere è, purtroppo, la Scuola Italiana. 

 

Parità di Trattamento e Imparzialità della Pubblica Amministrazione è quindi ciò che Chiediamo a Gran Voce, perché la Costituzione è Sacra e va Osservata. Il Merito, infatti, va dimostrato, selezionato e riconosciuto nella totalità delle prove concorsuali, non in una preselezione, condotta con intento punitivo. La Legge è Uguale per Tutti e non Vogliamo che diventi Più Uguale Solo per Pochi.

 

Le Ragioni della Protesta:

 

  • Identità con Altro Concorso: Il Concorso Riservato stabiliva, quale soglia di superamento, il raggiungimento della sufficienza che, in modo del tutto iniquo, non è stata ugualmente prevista in riferimento al D.D.G. M.I.M. n. 2788/2023, nonostante il contingente di entrambi i concorsi fosse determinato ai sensi del D.P.C.M. del 03.10.2023. Pertanto, per la procedura del Concorso Straordinario è stata valutata congrua la soglia della sufficienza, mentre, per i candidati del Concorso Ordinario, in modo del tutto discriminatorio, non è stato ritenuto sufficiente l’aver ottenuto un punteggio di 30/50 per accedere alle fasi successive. Per di più, la prova scritta del Concorso Riservato, a risposta multipla, veniva equiparata alla prova preselettiva del concorso Ordinario.


  • Lesione dei Diritti di Partecipazione: L’esclusione dalle successive procedure di selezione di candidati con punteggi dal 30 in su ha di fatto leso il diritto, per chi possiede conoscenze ritenute sufficienti, di partecipare alla vera prova concorsuale. Tale eliminazione preventiva “a tappeto” ha reso del tutto evidenti i limiti di una simile procedura di reclutamento, in cui una preselettiva sia concepita come unica prova di concorso. 


  • Quadri di riferimento non previsti dal bando e, pertanto, illegittimi: La pubblicazione dei Quadri di riferimento a 36 ore dalla prova preselettiva non solo è stata illegittima, in quanto non prevista, ma ha disorientato i candidati e non ha consentito, per esempio, a chi era in viaggio per raggiungere la sede di esame, di prenderne visione. Per di più, ha avvantaggiato i partecipanti alla prova suppletiva, avvenuta circa due mesi dopo, perché questi ultimi non solo hanno potuto continuare a prepararsi con la consapevolezza che i quadri di riferimento, da cui sarebbero stati estrapolati i quesiti, erano quelli, ma hanno avuto anche modo di saggiare la tipologia delle domande della preselettiva, grazie alla diffusione avvenuta tramite media e social, acquisendo di fatto ulteriore vantaggio e con evidente Violazione dei principi di Equità e Pari Trattamento di tutti i candidati.


  • Domande Dubbiamente Pertinenti: Alcuni quesiti sono stati posti in modo incompleto e ambiguo, anche in relazione ai riferimenti alla normativa, articolati con un lessico molto generico, tale da indurre in errore nella selezione dell’opzione di risposta corretta. Inoltre, sono risultati di dubbio interesse ai fini di una procedura di selezione, in quanto puramente mnemonici, contrariamente alle indicazioni ufficiali, che avevano posto l’accento su competenze di merito, comprensione e ragionamento. 


  • Mancata pubblicazione dei quesiti, successivamente alla somministrazione della prova: Tale circostanza si è verificata sia in relazione alla procedura della prova del 23 maggio, sia in relazione alla prova suppletiva del 30 luglio, reiterando la mancata trasparenza del procedimento amministrativo e ledendo il relativo legittimo diritto ed interesse al controllo ed alla partecipazione da parte del cittadino. 

 

postazioni d'esame
Sono state riscontrate diverse incongruenze nella prova preselettiva, rivelatasi, in realtà, un’autentica quanto improduttiva “carneficina”.

Per i motivi su esposti, il GRUPPO:

 

CHIEDE l’ammissione alle successive fasi concorsuali e, in ogni caso, condizioni di PARI MERITO rispetto sia ai colleghi del concorso Riservato, che hanno avuto accesso al corso Intensivo di Preparazione alla funzione di Dirigente Scolastico per aver raggiunto la sufficienza nella prova di accesso, sia a coloro che hanno ottenuto il punteggio di 35 – 50/50 nel concorso Ordinario, che non prevede una soglia nazionale;

 

INTENDE AVVALERSI di ogni strumento legale e istituzionale a disposizione affinché la selezione avvenga sulla base di criteri realmente meritocratici e trasparenti, in linea con gli standard di un concorso pubblico che abbia come interesse primario l’eccellenza dei servizi della P.A; 

 

CONFIDA nel fatto che il Ministero e il Parlamento riconoscano le citate istanze e prendano in carico le richieste del nostro gruppo, per garantire che i Dirigenti delle scuole vengano selezionati con criteri indiscutibili, nel pieno rispetto della Costituzione Italiana e dello Stato di Diritto quale è il nostro Paese».

 

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