Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) aveva annunciato l’ambizioso obiettivo di assumere circa 35.000 nuovi docenti entro settembre, in vista dell’inizio dell’anno scolastico 2023-2024. Tuttavia, nonostante il comunicato stampa diffuso il 6 aprile scorso che annunciava l’avvio del Concorso straordinario ter 2023 e le successive dichiarazioni del Ministro Giuseppe Valditara, da settimane si registra al riguardo un silenzio assoluto. Il bando, che originariamente avrebbe dovuto essere pubblicato entro la fine di giugno, non è ancora comparso.
Negli ultimi tempi, si è diffusa l’ipotesi che le prove d’esame, inizialmente previste per l’estate, possano subire un rinvio. Si presume che tali prove non si svolgeranno prima dell’autunno prossimo, con conseguente immissione in ruolo rimandata all’anno scolastico 2024-2025.
Sull’argomento, tutte le organizzazioni sindacali sembrano essere concordi. Ne abbiamo discusso recentemente con il Presidente nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico.
Miur Concorso straordinario. Pacifico: “Assunzioni vincitori? Serve più tempo”
Secondo Marcello Pacifico, Presidente nazionale dell’Anief, non vi è alcun dubbio sul fatto che le immissioni in ruolo dei vincitori del Concorso straordinario ter non avverranno prima dell’inizio dell’anno scolastico 2023-2024. Lo stesso ha anche sottolineato che sarà necessario un tempo molto più lungo del previsto per realizzare questo progetto.
Pacifico ha, inoltre, chiarito che le 35.000 assunzioni di nuovi docenti previste si aggiungeranno alle misure già programmate nel settore dell’istruzione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’obiettivo del PNRR è infatti quello di assumere circa 70.000 nuovi insegnanti entro il 2024. E le assunzioni previste dal Concorso straordinario ter del Ministero dell’Istruzione e del Merito (Miur) dovrebbero coprire circa la metà di tale traguardo.
“Inoltre,” ha aggiunto Pacifico, “questo è il motivo per cui hanno respinto l’idea di assumere dalla prima e seconda fascia delle Graduatorie GPS, come proposto dall’Anief. Se avessero adottato tale approccio, non ci sarebbero stati posti sufficienti per indire il Concorso straordinario ter, per il quale erano già stati presi accordi con l’Unione Europea. Anche se sono ben consapevoli che non riusciranno ad assumere i vincitori entro settembre”.
Anief: “Concorso ordinario e Concorso straordinario non sono ancora conclusi”
Il presidente dell’Anief ha espresso apertamente le proprie perplessità riguardo alla necessità effettiva di un nuovo Concorso straordinario. “L’idea di bandire un nuovo concorso quando ci sono ancora altre procedure concorsuali non completamente definite ci lascia sinceramente senza parole”, ha dichiarato Pacifico. Che ha poi evidenziato come, fino ad oggi, “solo 4.000 persone sono state assunte nell’ambito dell’ultimo Concorso straordinario bis, nonostante i 14.000 posti autorizzati”.
“Anche il Concorso ordinario del 2020”, ha aggiunto, “non è stato completato in tutte le sue parti e materie. Pertanto, parlare di nuove procedure sembra non solo audace, ma addirittura irrispettoso nei confronti di tutti i candidati”.
Tuttavia, Pacifico ha osservato che bisognerà vedere se il Ministero accelererà su questa questione. “Noi speravamo di poter modificare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”, ha spiegato, “ma ci è stato detto che si possono cambiare solo gli obiettivi finali, non gli strumenti. Quindi, al momento non vi è un cambiamento nella politica di revisione del PNRR, ma solo degli obiettivi finali”.
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