Novità graduatoria Concorso straordinario ter

Novità graduatoria Concorso straordinario

Novità graduatoria Concorso straordinario

È prevista una novità graduatoria Concorso straordinario: nessuna differenza tra docenti abilitati e non. Dunque, graduatoria unica, senza alcuna diversità tra candidati che hanno l’abilitazione e chi ne è sprovvisto. 

Il DL 36/2022 aveva, inizialmente, programmato una distinzione tra gli insegnanti in possesso di titolo abilitante e non. Il decreto PA BIS, trasformato in legge n.112 del 10 agosto 2023, invece, ha eliminato questa difformità. 

Quindi, la modalità di selezione per i partecipanti al Concorso straordinario ter 2023  si baserà, esclusivamente su due fattori. Ovvero, l’esito delle prove sostenute e la valutazione dei titoli presentati. 

La graduatoria sarà determinante al fine di capire chi occuperà i posti disponibili per ciascuna CdC e per regione. In caso ci siano rinunce da parte dei vincitori, sarà possibile apportare delle integrazioni alla lista, per assegnare i posti rimasti scoperti.

I partecipanti alla prova concorsuale si posizioneranno in graduatoria a seconda del punteggio complessivo raggiunto, dato dalla somma delle prove (scritta e orale) e della valutazione dei titoli. 

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Le prove del Concorso straordinario ter 2023

Il Concorso straordinario è stato pianificato in una fase particolare del nostro sistema normativo. Ci riferiamo al PNRR, (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che ha stabilito, per tutti i procedimenti concorsuali, una procedura semplificata.

Nello specifico, per il Concorso straordinario sono state previste due sole prove: una scritta e l’altra orale, senza preselettiva.

La prova scritta

La prova scritta (computer based) avrà una durata complessiva di 100 minuti e sarà composta da 50 quesiti. Gli stessi serviranno a valutare le conoscenze dei candidati in ambito pedagogico, psico-pedagogico, didattico-metodologico, lingua inglese B2 e competenze digitali.

Nello specifico, per i posti comuni sono previsti 40 quesiti di cui:

  • 10 quesiti di ambito pedagogico;
  • 15 quesiti di ambito psicopedagogico, ivi compresi gli aspetti relativi all’inclusione;
  • 15 quesiti di ambito metodologico didattico, ivi compresi gli aspetti relativi alla valutazione.

 

Per i posti di sostegno ci saranno, invece, 40 domande relative alle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità. Servono a valutare le conoscenze dei candidati in merito alle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni disabili.

Infine, sia per i posti comuni che per quelli di sostegno saranno presenti:

  • 5 quesiti in ambito linguistico (Inglese B2);
  • 5 quesiti in ambito digitale.

 

Ciascuno dei quesiti, somministrati ai candidati in ordine assolutamente casuale, presenta quattro possibili risposte, di cui una sola corretta. 

La prova orale

La prova orale sarà diversa a seconda della tipologia di posto che si vuole occupare.

Per i posti comuni:

  • È finalizzata a verificare le conoscenze del candidato nella disciplina della CdC o tipologia di posto richiesta;
  • Mira ad accertare le competenze didattiche generali e la capacità di progettare attività didattiche efficaci. Incluso l’utilizzo delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali per raggiungere gli obiettivi stabiliti dai programmi scolastici vigenti;
  • Prevede un apposito test didattico specifico, ossia una lezione simulata. 

 

Per i posti di sostegno:

  • Valuterà la competenza del candidato nelle attività di supporto agli studenti con disabilità. Questo per creare ambienti di apprendimento inclusivi e progettazione didattica e curricolare al fine di garantire l’inclusione e il raggiungimento di obiettivi adeguati alle diverse potenzialità e tipologie di disabilità. 
  • Prevede, anche in questo caso, un apposito test didattico specifico (una lezione simulata).

 

Nessuna riserva dei posti?

Superate le prove, gli aspiranti docenti dovranno fare i conti con la novità graduatoria Concorso straordinario quindi, per gli abilitati, nessun vantaggio di posizionamento.

Le uniche riserve di posti previste riguardano i candidati appartenenti alle categorie protette disciplinate dall’ex art. 18 della legge 68/99 e i docenti precari con 3 anni di servizio (30%). 

Ai partecipanti al concorso ordinario docenti 2020, è stata confermata la trasformazione della loro graduatoria in una GE, Graduatoria ad Esaurimento. 

Ciò vuol dire che la lista resterà valida fino a quando ogni vincitore e idoneo non sarà stato assunto. 

Un altro vantaggio significativo, poi, per questi docenti è la possibilità di essere assunti direttamente con contratti a tempo indeterminato, senza il bisogno di acquisire ulteriori CFU.

Cosa non valida, invece, per i vincitori del Concorso straordinario. Non trattandosi, infatti, di una procedura abilitante, gli stessi dovranno integrare i crediti formativi universitari mancanti per arrivare ai 60 CFU previsti dalla Riforma Bianchi. 

 

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