Arriva la transizione digitale delle scuole

La transizione digitale non è più una papabile prospettiva futura, ma una solida realtà odierna. Sul sito del Ministero dell’Istruzione si possono già leggere le linee guida delle intenzioni che il Governo vuole concretizzare.

«Scuole più digitali, moderne ed efficienti» è il motto portato avanti per far comprendere che la strada

 

intrapresa non verrà più interrotta. A rendere possibile tutto ciò ci pensa il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che prevede la transizione digitale di ben 8 mila istituti scolastici italiani.

 

Cos’è la transizione digitale della scuola

Con transizione digitale si intende la volontà di rendere la scuola più competitiva. Ciò deve avvenire sia sul piano delle competenze sia su quello delle infrastrutture. Ad affermarlo è il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

Come detto in precedenza, 8.000 scuole italiane saranno interessate da tale cambiamento tramite i fondi provenienti dal PNRR. Gli istituti possono, quindi, chiedere il finanziamento in questione per potenziare le mansioni all’interno delle proprie segreterie. E, di conseguenza, anche per poter comunicare meglio e in maniera più efficace con le famiglie dei propri studenti.

La base di tutto ciò è il cloud che consente di rendere molto più veloce la circolazione di informazioni. Sulla piattaforma PA digitale 2026, inoltre, si possono trovare dei «voucher dedicati alle scuole per la migrazione al cloud e i siti web». La scadenza per richiedere tali fondi è stabilita al 24 giugno 2022.

 

Come effettuare la transizione digitale

La piattaforma PA digitale 2026 permette di scegliere tra ben 32 servizi in modo da organizzare la transizione digitale dell’istituto scolastico che ne fa richiesta. La scuola deve classificare i propri servizi e dati seguendo le norme elencate dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale in coerenza con la Strategia Cloud Italia.

I servizi che possono essere migrati sono diversi e si va da un minimo di 3 a un massimo di 23. Tale migrazione dovrà, ad ogni modo, essere svolta in un arco temporale non superiore ai 18 mesi.

Vi è la volontà di rendere più funzionali le varie azioni burocratiche che si esplicano all’interno delle scuole italiane. Ma vi è anche il bisogno di stare al passo con i tempi. La contemporaneità, infatti, è avvolta dal digitale. E il luogo di cultura per eccellenza, ovvero la scuola, non può restarne isolata.

Bisogna, dunque, fare in modo che i ragazzi e le ragazze siano in grado di affrontare al meglio le sfide di oggi e di domani. Il tutto non dimenticando mai l’importanza della cultura atta a creare il pensiero critico della società del futuro.

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