Supplenze, le graduatorie vanno rispettate

Per diventare docenti bisogna seguire un iter davvero particolarizzato e complesso. Gli aspiranti professori, però, possono contare sull’aiuto di specifici strumenti. Tra di essi, per esempio, si può annoverare dal 2020 l’istituzione delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS).

Queste ultime sono costituite da elenchi su base

 

provinciale che racchiudono al proprio interno i candidati aventi diritto. Attraverso tali graduatorie, inoltre, si assegnano le supplenze annuali. Ovvero quelle fino al 31 agosto. Ma anche gli incarichi che si concludono con il termine delle attività didattiche, ossia fino al 30 giugno.

 

Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze

L’ex Ministra Lucia Azzolina, nel 2020, ha istituito queste speciali graduatorie. Gli aspiranti docenti, tramite domanda digitale, hanno avuto modo di inserirsi al loro interno per 2 anni. Questo, infatti, è il periodo di tempo di validità delle stesse.

Di conseguenza, appare chiara la necessità di aggiornare la propria posizione in maniera biennale e per la primavera 2022 è ormai confermata la riapertura delle GPS. Queste ultime si suddividono in due fasce. Nella prima sono inseriti i candidati con un titolo di abilitazione, mentre nella seconda chi possiede il solo titolo di studio e gli elementi utili all’accesso.

Il punteggio all’interno delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze è dovuto da diversi fattori. Il voto di laurea, gli anni di insegnamento alle proprie spalle, ma anche il possedimento di attestati importanti. Le certificazioni linguistiche e le certificazioni informatiche, infatti, possono aiutare ad acquisire postazioni più elevate.

 

Come devono essere assegnate le supplenze

In vista di tutto ciò, appare chiaro che vi sia un ordine ben preciso da seguire per poter stabilire a chi debba andare una determinata supplenza. Può succedere, però, che ciò non avvenga e che un candidato con punteggio più basso prenda il posto di un soggetto con una postazione più elevata.

Cosa fare in questi casi? I reclami vanno indirizzati in maniera formale e via mail, meglio se da un indirizzo di posta elettronica certificata. Il motivato reclamo, inoltre, deve essere notificato entro 5 giorni dalla pubblicazione dell’atto.

L’art. 20 comma 3 del CCNI afferma, infatti, che le graduatorie provvisorie vengono emanate dall’ufficio territoriale competente. I reclami ricevuti, pertanto, devono essere analizzati ed eventualmente corretti entro 10 giorni.

I rimedi a tale incresciosa situazione sono rappresentati, infine, dal tentativo di conciliazione da una parte e dal ricorso al giudice del lavoro dall’altra.

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