Avrà luogo il prossimo 15 maggio il nuovo confronto politico voluto fortemente dai sindacati per l’ormai imminente aggiornamento GPS 2024.
Nel dettaglio, sono state le organizzazioni sindacali FGU, SNALS, CISL E CGIL a richiedere questo incontro. Lo scopo è quello di discutere alcuni punti critici venuti fuori dopo la pubblicazione della terza bozza dell’OM che disciplina la materia.
Cosa chiedono i sindacati
La terza bozza dell’Ordinanza Ministeriale, che regolerà il prossimo aggiornamento delle GPS valido per il biennio 2024-2026, è stata resa nota lo scorso 7 maggio. Slitta, in questo modo, nuovamente la pubblicazione del testo definitivo.
I sindacati, successivamente alla pubblicazione della bozza, hanno rilevato molti punti critici da risolvere. In particolar modo, le organizzazioni sindacali hanno avanzato la richiesta, per l’aggiornamento GPS, di un nuovo confronto politico su due temi rilevanti:
- le modalità di inserimento in I fascia GPS con riserva;
- le disposizioni relative alla possibilità di attribuire contratti di supplenza agli aspiranti inseriti in I fascia GPS con riserva.
La nuova bozza prevede, dunque, il diritto di nomina degli aspiranti con titoli esteri in attesa di riconoscimento. Una disposizione, questa, che se confermata andrebbe a creare una non indifferente disparità di trattamento verso i corsisti dei percorsi abilitanti e del TFA.
La richiesta del sindacato autonomo Anief
Dal canto suo, anche il sindacato autonomo Anief avanza delle pretese di delucidazioni. L’organizzazione sindacale ha, infatti, sollecitato il Ministero a riconsiderare le recenti disposizioni che riguardano i punteggi Graduatorie GPS nelle fasce di sostegno.
La questione centrale della richiesta riguarda il trattamento dei docenti ITP abilitati che sono in possesso anche di una specializzazione in sostegno.
Gli insegnanti in questione, secondo Anief, verrebbero collocati in una posizione sfavorevole nelle graduatorie rispetto ai colleghi che, pur avendo una specializzazione analoga, hanno ottenuto l’abilitazione attraverso percorsi universitari.
L’organizzazione sindacale Anief mette in risalto come tale differenziazione vada ad incidere direttamente sulle prospettive professionali degli insegnanti interessati. È questa la ragione per cui chiede al Ministero una revisione che consideri in maniera più equa le qualifiche acquisite.