GPS: Differenze tra prima e seconda fascia

Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze sono nate nel 2020. Il loro compito è quello di dare la possibilità agli aspiranti docenti di ricevere diverse forme di supplenze. Gli Uffici scolastici provinciali (USP), infatti, vi si affidano per coprire i posti vacanti nelle scuole. Le GPS, però, hanno delle caratteristiche ben precise, che bisogna analizzare. Come, in particolare, le differenze tra prima e seconda fascia.

 

La grande utilità delle GPS

Come detto in precedenza, questi tipi di graduatorie servono per poter assegnare cattedre scoperte nel corso dell’anno scolastico. Ed è proprio qui che risiede la grande utilità delle GPS.

Il loro scopo, dunque, è quello di elargire delle supplenze nei vari istituti italiani. Tali ripartizioni possono essere annuali (fino al 31 agosto) o sino al termine delle attività didattiche (fino al 30 giugno).

Per il conferimento delle supplenze brevi, invece, i vari dirigenti scolastici fanno affidamento alle GI, ovvero le Graduatorie di Istituto. Per questo tipo di lista, gli insegnanti hanno potuto scegliere, nell’istanza di aggiornamento delle GPS, solo 20 istituti.

In ogni caso, le GPS sono utili sia ai dirigenti scolastici che ai docenti. Esse permettono di attribuire cattedre che, altrimenti, rischierebbero di rimanere vacanti.

 

Differenze tra prima e seconda fascia in GPS

Molte, in ogni caso, risultano essere le differenze tra prima e seconda fascia in GPS. Il primo tratto distintivo è rappresentato dal possesso di un’abilitazione o meno nell’ambito dell’insegnamento.

Nella scuola dell’infanzia e primaria, per esempio, nella prima fascia sono inseriti i laureati in Scienze della Formazione Primaria e i diplomati magistrali ante 2002. Entrambe le categorie, infatti, hanno nel proprio curriculum vitae l’abilitazione necessaria.

Nelle medesime scuole, ma in seconda fascia, si riscontrano gli studenti e le studentesse della laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria. I soggetti in questione devono appartenere al 3°, al 4° o al 5° anno. Inoltre, devono avere un certo numero di CFU, precisamente 150, 200 e 250.

Differente è il discorso per i docenti delle scuole secondarie di I e II grado. Nella prima fascia vengono catalogati coloro che abbiano dalla propria un’abilitazione.

Nella seconda fascia, invece, si riscontrano i possessori dei soli titoli di accesso. Ciò implica essere laureati in discipline adeguate alla classe di concorso ambita ed essere detentori dei 24 CFU per l’insegnamento.

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