Le metodologie CLIL

Le metodologie CLIL

Le metodologie CLIL 2Quando si parla di metodologie CLIL ci si riferisce al Content and Language Integrated Learning. Un vero e proprio approccio metodico utile in diversi campi. Esso, infatti, è adoperato per potenziare le abilità linguistiche e comunicative.

Inoltre, serve per impartire lezioni disciplinari in lingua straniera. Non è un caso, dunque, che il MIUR tenga tale sistema in grande considerazione. Ciò vale sia per gli studenti che per gli insegnanti.

 

Metodologie CLIL. Che cosa sono

Le metodologie CLIL si configurano come un approccio didattico a tutti gli effetti. Il loro compito è quello di concretizzare il plurilinguismo nella scuola italiana.

Nel nostro Paese, infatti, abbiamo ancora troppi problemi nel dialogare fluentemente in lingua inglese. Nel resto d’Europa, invece, la situazione è a uno stadio più avanzato e proficuo.

I Decreti del Presidente della Repubblica n. 88 e n. 89 del 15 marzo 2010 disciplinano le modalità riguardo alla suddetta questione. Infatti, c’è l’obbligo di insegnare una disciplina non linguistica (DNL) in lingua straniera.

Ciò deve avvenire durante il corso del quinto anno della scuola secondaria di II grado. La disciplina non linguistica, inoltre, deve essere impartita nei seguenti istituti:

  • licei;
  • istituti tecnici;
  • licei linguistici, dove la DNL è prevista già dal terzo anno.

Un’opportunità importante per i giovani per poter apprendere in maniera efficace l’inglese o altri idiomi.

 

Metodologie CLIL. Obbiettivi

Le metodologie CLIL hanno degli obbiettivi ben precisi. Come si è visto, si vuole incrementare la capacità degli allievi di saper discorrere in maniera fluida in una lingua straniera.

C’è, però, anche la voglia di incoraggiare nuove forme di apprendimento che vadano oltre l’esposizione orale. Anche a livello europeo viene sottolineata l’entità di impartire lezioni in un idioma diverso dal proprio.

Ciò alimenta una visione multiculturale utilissima alla società odierna che ci circonda. Sviluppa interessi verso le altre culture, abbattendo le barriere linguistiche e, spesso, fisiche.

Inoltre, consente di studiare la medesima disciplina, ma in lingue differenti tra loro. In tal modo si distruggono i muri culturali di cui si parlava poc’anzi.

Le metodologie CLIL, quindi, non hanno solo un compito esecutivo. Tramite il loro studio si aprono diversi orizzonti che meglio predispongono alla conoscenza e all’accettazione del diverso, dell’altro da noi.

 

L’utilità per i docenti

Questo metodo di insegnamento ha una grande utilità per i docenti. Esso, infatti, può essere impiegato come titolo aggiuntivo all’interno delle GPS. Queste ultime sono state aggiornate attraverso l’Ordinanza Ministeriale n. 112 del 6 maggio 2022.

In tale O.M. si specifica la possibilità di acquisire delle certificazioni linguistiche per aumentare il proprio punteggio nelle graduatorie. In particolare, si attesta la diversificazione del valore dei vari attestati a seconda del loro livello.

Quindi, la validità delle certificazioni si configura nel seguente modo:

  • livello B2, 3 punti;
  • livello C1, 4 punti;
  • livello C2, 6 punti.

In tale sezione compaiono anche le metodologie CLIL. Se prese singolarmente, esse consegnano all’aspirante docente 1 punto in più.

Se unite, però, agli certificati precedentemente menzionati il loro punteggio aumenta notevolmente. Esso si attesta a 3 punti da sommarsi a quelli delle certificazioni linguistiche. Di conseguenza, si avranno i seguenti valori:

  • livello B2 + CLIL, 6 punti;
  • livello C1 + CLIL, 7 punti;
  • livello C2 + CLIL, 9 punti.

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