Mobilità docenti
Nell’ambito dell’anno accademico prossimo, il quadro della mobilità 2024 per i docenti si trova in bilico tra diverse incertezze.
Da un lato, sono già state delineate le normative riguardanti i vincoli triennali per i nuovi inserimenti nel settore. Si parla anche dei relativi accordi contrattuali si sono conformate a tali disposizioni.
Tuttavia, dall’altro lato, permane un’atmosfera nebulosa di incertezza riguardo ai criteri che guideranno la mobilità nell’anno a venire. Un aspetto di particolare rilevanza per coloro che aspirano a intraprendere la carriera docente.
A poco più di un mese dall’apertura dei termini per la presentazione delle domande di mobilità, la situazione si presenta tutto tranne che definita. Ciò vale per coloro che intendono avanzare richiesta.
Al momento, non vi è ancora certezza su quali docenti saranno autorizzati a partecipare al processo di mobilità. Soprattutto, su quali criteri verranno adottati per le selezioni.
La mobilità per docenti 2024
Per quanto riguarda la mobilità dei docenti nel 2024, diversi punti meritano attenzione. Le procedure per la mobilità annuale, previste per giugno o luglio, includeranno anche le assegnazioni provvisorie.
Tuttavia, l’incertezza riguardante i partecipanti idonei è predominante. La mancanza di chiarezza su questi aspetti cruciali della mobilità per il 2024 genera un clima di incertezza e preoccupazione.
Tale sentimento è presente tra i docenti, il cui futuro professionale rimane avvolto nell’ombra delle decisioni normative.
Vincoli di mobilità per i neoassunti
Nel panorama dell’anno accademico 2023/2024, emergono diverse questioni fondamentali riguardanti i docenti neoassunti. Sono compresi quelli specializzati nel sostegno agli studenti con Bisogni Educativi Speciali di I fascia.
Anche coloro che hanno ottenuto un incarico nelle scuole secondarie tramite le graduatorie del Concorso Straordinario bis catturano l’attenzione.
È importante notare che i docenti assunti con contratti a tempo determinato durante questo periodo non sono tenuti a partecipare alla mobilità territoriale.
Ciò vale per l’anno scolastico successivo, il 2024/2025. Un siffatto provvedimento deriva da quanto stabilito dal Decreto Legge 44/2023, convertito nella Legge n.74/2023.
Tale esclusione è giustificata dalla loro prossima transizione da contratti a tempo determinato a contratti a tempo indeterminato. La stessa è programmata a partire dal 1 settembre 2024, dopo il superamento del periodo di prova.
In particolare, le disposizioni dell’articolo 13, comma 5 del Decreto Legislativo 59 del 13 aprile 2017 si applicano in precisi contesti. Ovvero, ai docenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria. Tali docenti ricevono nomina a tempo indeterminato a partire dall’anno scolastico 2023/2024.
In sintesi, ciò implica che i nuovi insegnanti saranno vincolati per un periodo di tre anni a partire dal 2023/2024. Senza la possibilità di richiedere trasferimenti o assegnazioni provvisorie interprovinciali.
Docenti vincolati per domanda mobilità 2023/2024
Altri insegnanti vincolati sono coloro che hanno richiesto e ottenuto un trasferimento tra province per l’anno scolastico 2023/2024.
Questa categoria include anche coloro che sono stati assegnati a una scuola indicata come preferenza specifica. Ciò, ovviamente, durante un trasferimento all’interno della stessa provincia.
Inoltre, i docenti che hanno espresso una precisa preferenza di destinazione sono soggetti a un vincolo triennale. Questo avviene nella mobilità per l’anno scolastico 2022/2023.
Queste regole sono state stabilite dalle disposizioni attualmente in vigore da due anni. Al momento non ci sono proposte legislative in corso per prorogarle o revocarle.
Le assegnazioni provvisorie
Infine, c’è un altro aspetto cruciale da considerare riguardo alla mobilità dei docenti nel 2024: le assegnazioni provvisorie.
Sembra che si stia delineando una prospettiva più inclusiva per tutti i docenti, compresi quelli con contratti a termine.
Esiste la possibilità che possano richiedere assegnazioni provvisorie, anche se potrebbero essere considerati dopo i colleghi con contratti a tempo indeterminato.