Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, in sinergia con il Ministero dell’Università e della Ricerca, ha recentemente presentato una proposta di decreto relativo alla riforma delle classi di concorso. Questa iniziativa fa parte delle misure previste dal decreto legge n. 36/2022 e punta a rendere il sistema più coeso e funzionale. Promuovendo metodologie didattiche interdisciplinari e multidisciplinari.
Si prevede che la riforma, che comporta la fusione di diverse classi di concorso, venga attuata entro la fine dell’anno corrente. Questo cambiamento è in linea con gli impegni assunti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e segue la direzione già intrapresa con la Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti.
Recentemente, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha anche avviato delle consultazioni con le principali organizzazioni sindacali per discutere i dettagli del decreto interministeriale. Focalizzandosi sulla revisione delle classi di concorso e sull’ottimizzazione del processo formativo e di reclutamento nel settore dell’istruzione.
Riforma classi di concorso: ecco tutte le novità
La riforma delle classi di concorso è stata avviata nel giugno del 2023, con la creazione di una commissione dedicata. Questo gruppo di lavoro ha proseguito l’iter iniziato dal Ministero nel 2018 per ottimizzare e semplificare il sistema educativo. Uno degli aspetti centrali di questa riforma è stata la fusione di diverse classi di concorso, basata sull’armonizzazione dei criteri di accesso per le varie discipline.
L’obiettivo di questa iniziativa è stato quello di rendere il sistema di insegnamento più integrato e meno frammentato, attraverso l’unificazione di classi di concorso precedentemente distinte. Questo approccio si propone di rispondere più efficacemente alle esigenze attuali del settore educativo.
La ristrutturazione in corso si indirizza verso la creazione di un sistema educativo più dinamico e adattabile. Al fine di soddisfare le esigenze in evoluzione del settore e semplificare il processo di reclutamento degli insegnanti.
La commissione mira, con questi cambiamenti, a incrementare l’efficienza generale del sistema, promuovendo un insegnamento e una formazione più coerenti e integrati.
Come cambiano le classi di concorso
La commissione ministeriale attualmente sta operando su diversi accorpamenti significativi nel settore educativo, i dettagli dei quali sono stati recentemente condivisi con le rappresentanze sindacali. Questi accorpamenti mirano a ottimizzare e ristrutturare il sistema educativo, seguendo una logica di efficacia e coesione:
- A-01 (Arte e immagine nella scuola secondaria di I grado) e A-17 (Disegno e storia dell’arte negli istituti di istruzione secondaria di II grado);
- A-12 (Discipline letterarie negli istituti di istruzione secondaria di II grado) e A-22 (Italiano, storia, geografia, nella scuola secondaria di I grado);
- A-24 (Lingue e culture straniere negli istituti di istruzione secondaria di II grado) e A-25 (Lingua inglese o seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado);
- A-29 (Musica negli istituti di istruzione secondaria di II grado) e A-30 (Musica nella scuola secondaria di I grado);
- A-48 (Scienze motorie e sportive negli istituti di istruzione secondaria di II grado) e A-49 (Scienze motorie e sportive nella scuola secondaria di I grado).
Cosa cambia per le classi di concorso A-28 e A-23?
Recentemente, la Commissione ha apportato cambiamenti rilevanti alla classe di concorso A-28, con un particolare focus sulla riduzione dei requisiti accademici. Gli aggiornamenti includono:
- riduzione dei CFU necessari per l’accesso: inizialmente, i crediti formativi universitari richiesti superavano i 120, equivalenti a una laurea magistrale. Questa modifica mira a facilitare l’ingresso nella classe A-28, rendendola più accessibile e riducendo il carico accademico richiesto.
Anche la classe di concorso A-23 ha subito modifiche importanti che riguardano il riconoscimento dei titoli accademici. Le novità includono:
- accettazione dei titoli rilasciati da qualunque università per l’accesso alla classe A-23. Precedentemente, il DM 92/2016 limitava l’accesso a un elenco specifico di titoli e istituzioni. L’aggiornamento ha esteso la gamma di titoli riconosciuti, rendendo più agevole l’accesso a questa classe di concorso.
Riforma classi di concorso: titoli di accesso
Nell’ambito dell’ultima riforma delle classi di concorso, sono state introdotte modifiche sostanziali ai criteri di accesso. Una delle principali innovazioni è l’ampliamento della gamma dei titoli di studio accettati per l’ammissione nelle varie classi di concorso.
D’ora in poi, oltre alle lauree magistrali già specificate per ogni classe di concorso, si darà riconoscimento anche a lauree specialistiche e lauree di vecchio ordinamento che si allineano con le aree di studio richieste. In linea con le disposizioni del decreto del 9 luglio 2009.
Questa estensione dei titoli validi per l’accesso è particolarmente significativa anche laddove tali qualifiche accademiche non siano esplicitamente elencate tra i requisiti per ogni classe di concorso. L’obiettivo di questa iniziativa è di aumentare l’inclusività del sistema. Valorizzando la varietà dei percorsi educativi e offrendo maggiore flessibilità e apertura nel processo di selezione degli insegnanti.
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