L’aumento del costo vita è sotto gli occhi di tutti. Eppure, in molti campi lavorativi, si fatica ancora ad adeguare lo stipendio dei vari dipendenti alle loro effettive necessità. Anche nel mondo della scuola si lamenta da tempo il problema relativo a un salario troppo basso rispetto alle mansioni richieste.
Sia i docenti che il personale ATA sono interessati da questa diatriba. Nel mese di aprile, dunque, è previsto un aumento dello stipendio per queste due categorie. Quanto ottenuto, però, non soddisfa pienamente i professionisti del settore.
Il nuovo aumento
Il mese di aprile di quest’anno porta con sé la crescita della retribuzione tanto richiesta e aspettata dai costitutivi della compagine scolastica. Tale aumento, però, non risulta gradito a tutti. Ma, anzi, solleva non poche polemiche.
Le somme in più che verranno percepite in busta paga, infatti, si stagliano tra i 3,00 euro e i 10,00 euro. Il tutto, poi, dovrà essere regolamentato dal nuovo e previsto Contratto Collettivo di Lavoro. Quest’ultimo, inoltre, avrà lo scopo di coprire il triennio che dal 2022 arriva fino al 2024.
A tal proposito, si legge sul comunicato della Ragioneria Generale dello Stato, che è attesa l’erogazione anticipata di una percentuale mensile rispetto agli stipendi riportati nel tabellario. Tale percentuale corrisponde allo 0,30% dal 1° aprile al 30 giugno 2022 e allo 0,50% dal 1° luglio 2022.
Stipendi troppo bassi
L’aumento dello stipendio riservato a docenti e personale ATA non è in grado di appagare nessuno. Il salario percepito, infatti, non è allineato all’inflazione vigente all’interno dello stato italiano.
L’Anief, l’Associazione Sindacale Professionale, ha infatti affermato che per pareggiare gli stipendio all’attuale livello di inflazione servirebbe una somma in più di ben 274,00 euro. Cifra lontanissima da quella che sarà effettivamente elargita.
L’ultimo rapporto Eurydice, la rete europea di informazione sull’istruzione, mostra come in Italia vi siano i professori meno pagati rispetto al resto del continente. Inoltre, vi è la poca possibilità di un avanzamento di carriera. Le retribuzioni dei docenti, infatti, possono aumentare del 50% solo dopo ben 35 anni di carriera alle spalle.
Non deve sorprendere, dunque, che né il personale docente né il personale ATA siano soddisfatti dell’aumento che troveranno nella busta paga di aprile.