La pandemia sembra essere giunta al termine o, almeno, questa è la speranza di tutta la popolazione mondiale. Il Covid-19 ha distrutto milioni di vite e ha rallentato i ritmi di una società che sembrava inarrestabile. Lo smart-working è divenuto in tal modo parte integrante del mondo lavorativo. In particolare, per molti mesi la scuola si
è trasferita dietro uno schermo attraverso la DAD.
Diversi lavoratori sono stati sospesi dalle proprie mansioni, perché contrari alle vaccinazioni. A crisi finita, i docenti non vaccinati rientrano nelle proprie postazioni. Le difficoltà, però, risultano comunque tante.
La decisione del Tribunale
In tutto ciò, gli insegnanti sospesi non sono di certo rimasti a guardare. I docenti non vaccinati hanno presentato ricorso contro la decisione del Governo di lasciarli fuori dalle loro mansioni. E la disposizione del Tribunale di Treviso gli ha dato ragione.
Massimo Galli, Giudice del Lavoro di Treviso, ha accolto le istanze presentate. Il Governo ha agito in maniera illegittima nel momento in cui ha sospeso il personale scolastico non vaccinato. Tale arresto, infatti, ha costretto numerosi dipendenti della scuola italiana a rimanere senza stipendio per svariati mesi.
La sentenza risulta essere epocale. In base a essa si potrebbe aprire una lunga trafila di ricorsi contro quanto stabilito dallo stato italiano. Il periodo di sospensione, infatti, ha avuto la propria durata fino al 31 marzo 2022, data della fine dell’emergenza sanitaria.
La ripresa del lavoro dei docenti sospesi
In ogni caso, anche con il termine delle restrizioni non tutto è tornato immediatamente alla normalità. I docenti non vaccinati rientrano nelle proprie postazioni, o almeno così sembra. La ripresa del lavoro dei docenti sospesi si è, infatti, concretizzata in forma diverse. Gli stessi non sono stati reintegrati immediatamente nelle proprie mansioni.
Sempre a causa della mancata vaccinazione hanno intrapreso ruoli diversi come, per esempio, quelli nell’ambito amministrativo o bibliotecario dei loro istituti di appartenenza. A tal proposito, nel progetto ministeriale Io Torno a Scuola, nella sezione 2, si parla del green pass.
Vi si può leggere, per quanto riguarda il personale non vaccinato, che «per il personale guarito, misure di cautela sanitaria connesse all’infezione impongono il differimento del termine per la somministrazione del vaccino per un lasso temporale dipendente dalla storia vaccinale del soggetto con pregressa infezione da SARS-CoV-2. Terminato il periodo di differimento risulta nuovamente efficace l’obbligo vaccinale, che permane per tutto il personale a tempo indeterminato e determinato fino al 15 giugno 2022».