Sciopero Scuola il 30 Maggio

I sindacati bocciano, senza alcuna riserva, il decreto di riforma del reclutamento e della formazione dei docenti. Per questo è stato indetto uno sciopero per il 30 di maggio.

Sono parecchi i motivi di critica che investono le questioni salariali, di formazione e reclutamento dei docenti, nonché contrattuali.

 

Al centro dello scontro vi è il Decreto n. 46 pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Il Decreto riguarda le novità per diventare insegnanti. Si inizia con un percorso abilitante e si prosegue con una formazione continua.

 

Le rivendicazioni

Le rivendicazioni dello sciopero contenute nel comunicato dei sindacati sono:

  • lo stralcio di tutte le materie di natura contrattuale;
  • l’avvio della trattativa per il rinnovo del Contratto, essendo iniziato un nuovo triennio contrattuale;
  • l’equiparazione retributiva con il progressivo avvicinamento alla retribuzione dei colleghi europei;
  • implementazione delle risorse per l’adeguamento dei profili ATA;
  • la restituzione della formazione di tutto il personale della scuola alla sfera di competenza dell’autonomia scolastica e del collegio docenti;
  • la revisione degli attuali parametri di attribuzione degli organici alle scuole per il personale docente, educativo e ATA;
  • la riduzione del numero di alunni per classe;
  • contenimento del numero di alunni per scuola;
  • modalità specifiche sui posti storicamente consolidati in organico, che superino il precariato a cominciare dai precari con tre o più anni di servizio;
  • modalità semplificate per chi vanta una consistente esperienza di lavoro;
  • previsione di un organico straordinario di personale della scuola per gestire le emergenze legate al perdurare della pandemia e all’accoglienza degli alunni provenienti dalle zone di guerra per l’anno scolastico 2022-23;
  • la reintegrazione dell’utilità del 2013;
  • la garanzia della presenza di un Assistente Tecnico in ogni scuola del primo ciclo;
  • la disciplina in sede di rinnovo del CCNL dei criteri per la mobilità con eliminazione di vincoli imposti per legge;
  • l’incremento dell’organico dei Collaboratori scolastici secondo l’impegno ministeriale;
  • l’indizione del concorso riservato per gli Assistenti Amministrativi Facenti funzione di DSGA con tre anni di servizio nella funzione anche se sprovvisti di titolo di studio specifico;
  • l’emanazione del bando di concorso per DSGA;
  • la semplificazione delle procedure amministrative per liberare le segreterie dai compiti impropri;
  • la revisione del regolamento sulle supplenze ATA;
  • la ricognizione sullo stato di attuazione delle posizioni economiche.

 

La difesa del Ministro

Il Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, dopo la proclamazione dello sciopero di lunedì 30 maggio, si difende rispondendo che questo governo ha sempre investito sulla scuola, ma che rispetta comunque le decisioni sindacali. Lo stesso spiega, inoltre, che il nuovo decreto “delinea regole chiare per chi vuole entrare a fare parte del mondo della scuola, punta ad includere i precari e prevede un preciso percorso formativo”. E ancora: “Non sono inclusi tagli di spesa. E, soprattutto, è intenzione del Governo continuare a investire nel settore scolastico”.

Tuttavia, non è giunta nessuna risposta riguardo le richieste delle organizzazioni sindacali. Nessun cenno di mediazione rispetto alle richieste di modifica del DL 36 avanzate dalle organizzazioni sindacali. Perciò, permane lo sciopero per l’intera giornata del 30 maggio, una forte protesta con diverse forme di mobilitazione. Non escluso, tra l’altro, anche lo sciopero degli scrutini.

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