La classe docenti italiana lamenta da tempo la mancanza di riconoscimento del suo ruolo. Ciò avviene anche attraverso il compenso troppo basso. Ciò è ancora più evidente se si calcolano il caro vita e le competenze sempre più specializzate richieste. Quando si parla di stipendi docenti, infatti, si mettono in campo le differenze col resto d’Europa. Tra i Paesi ricchi, l’Italia presenta i salari più bassi.
Stipendi docenti: la situazione italiana
Per poter affrontare il discorso riguardante gli stipendi docenti bisogna prima osservare la situazione italiana. E che gli insegnanti del Bel Paese siano i meno pagati del continente non è certamente una novità.
L’analisi della condizione attuale si basa sul rapporto OCSE Education at a Glance 2021. L’OCSE è l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che in inglese prende il nome di Organization for Economic Co-operation and Development.
Per il nostro Paese, in ogni caso, il documento in questione è stato confezionato sulla base dei laureati, delle aree di competenza e delle ricadute occupazionali. Nelle scuole superiori d’Italia, lo stipendio annuale medio lordo si attesta alla cifra minima di € 26.114 per un massimo di €38.843.
Una mensilità che è rimasta invariata negli ultimi anni e che per poter raggiungere l’apice deve trovarsi nella fase dell’anzianità di carriera.
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Stipendi docenti: il resto d’Europa
Molto diversa è la situazione degli stipendi docenti se si parla del resto d’Europa. Infatti, il salario dei professionisti della scuola nostrana è inferiore del 12,2% rispetto alla media dell’Unione Europea. La cosa si aggrava se paragonata a quella degli stati dell’OCSE dove il divario si attesta al 14,2%.
Tra gli stati in cui gli insegnanti hanno maggiori introiti vi è la Germania. Il compenso varia da un minimo di € 57.311 a un massimo di €75.176. Nella parte alta della classifica si riscontrano Danimarca e Irlanda, mentre a farci compagnia nella parte bassa vi sono Grecia e Polonia.
Una situazione che gli addetti ai lavori e i vari sindacati del settore lamentano da tempo. Il governo, però, non sembra intenzionato ad aumentare gli introiti per i professori portandoli a livelli europei.
