La pandemia volge al termine o, almeno, questa è la sensazione generale. L’umanità per due anni è stata costretta a piegarsi dinanzi a un male che ha causato nel mondo più di 6 milioni di morti. La precarietà di tale situazione ha portato tantissime persone a vaccinarsi.
Non tutti, però, hanno accettato di sottoporsi alla
vaccinazione contro il Covid-19. Tra queste persone, all’interno del territorio italiano, vi sono stati anche vari docenti e membri del personale ATA. Questa loro decisione li ha portati a essere estromessi dal proprio ruolo lavorativo per molti mesi.
L’obbligo del vaccino nelle scuole italiane
Lo stato di emergenza ha attanagliato l’Italia per ben due anni decadendo solo lo scorso 31 marzo. La circostanza in questione aveva reso necessario l’obbligo del vaccino per tutti i professionisti aventi a che fare con il pubblico. Né docenti e personale ATA ne erano esenti.
Il Decreto-Legge n. 44/2021 ha permesso le riaperture delle scuole dopo tanti mesi passati in modalità DAD. Tra i criteri resi imprescindibili, però, vi era anche il vincolo vaccinale per i docenti e il personale ATA.
I docenti non vaccinati, quindi, sono stati impossibilitati a svolgere le loro normali funzioni. Per loro, infatti, c’è stato inizialmente una sospensione dai propri compiti. Negli ultimi periodi si è passati a una linea più morbida che li ha visti spostati su diverse mansioni.
Stop all’obbligo del vaccino
Le decisioni prese dal Governo hanno scatenato una grande quantità di polemiche e proteste. Per i docenti e il personale ATA non vaccinati tutto ciò è stato vissuto come un sopruso. Le cose, però, ora dovrebbero cambiare.
Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha infatti parlato di un possibile stop alle restrizioni. Ciò implica anche l’eliminazione dell’obbligo del vaccino. Che resterà in vigore fino al 15 giugno. Dopo questa data, però, potrebbe sparire dalle scuole italiane e non solo.
Dal 15 giugno, inoltre, verrà data anche la possibilità di non adoperare più le mascherine. Si tratta di strumenti che sono diventati indispensabili per poter accedere a qualsiasi luogo pubblico. Non resta che attendere ulteriori chiarimenti per sapere se effettivamente la ventilata ipotesi di uno stop alle restrizioni ed alle mascherine possa presto divenire realtà.
