Come diventare docente di sostegno

Per scoprire come diventare docente di sostegno bisogna rifarsi alla legislazione che ha dato vita a tale figura. Ovvero il D.M. n. 249 del 10 settembre 2010, che ha stabilito la necessità di corsi di specializzazione da svolgere in ambito universitario.

Il percorso di addestramento in questione è definito TFA Sostegno. Un periodo volto a modellare attraverso varie attività gli aspiranti candidati al ruolo.

 

Diventare docente di sostegno. Il TFA Sostegno

Come si è potuto vedere nell’introduzione, per diventare docente di sostegno si deve affrontare il TFA Sostegno. Quest’ultimo è un particolare tipo di percorso formativo rivolto a coloro che vogliono acquisire l’abilitazione in questo particolare settore.

Il Decreto Ministeriale n. 333 del 31 marzo 2022 ha dato il via al VII ciclo del TFA Sostegno. Questa pratica è rivolta a quanti aspirano a ricoprire il ruolo di sostegno nelle scuole italiane di ogni ordine e grado.

Le modalità di immissione si concretizzano in vari test: preselettivo, orale e scritto. In particolare, dal 24 maggio al 27 maggio 2022 si sono svolte le prime delle prove citate nelle università italiane aderenti al progetto.

Superati gli esami iniziali, si potrà accedere all’anno istruttivo della durata di 8 mesi. Durante questo periodo, gli aspiranti docenti di sostegno dovranno seguire lezioni frontali. Bisognerà anche svolgere tirocini di diversa natura e frequentare laboratori didattici. Il tutto, naturalmente, in ambito socio-psico-pedagogico.

 

Che ruolo ricopre il docente di sostegno?

Il ruolo che ricopre il docente di sostegno è essenziale. La scuola del nostro Paese si basa su un concetto primario: l’inclusività. L’insegnante in questione permette che ciò si realizzi attraverso le proprie funzioni.

Il docente di sostegno, infatti, opera a fianco del professore curriculare. Ciò consente agli studenti e alle studentesse con problematiche sia fisiche che mentali di poter aderire con più semplicità alle lezioni.

L’integrazione scolastica si ha proprio grazie a una didattica collaborativa tra le varie figure che ricoprono le cattedre. Per tale motivo, il docente di sostegno crea un apposito piano didattico in cui coinvolge anche i familiari dell’alunno che gli è stato assegnato.

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