La didattica inclusiva rappresenta un approccio pedagogico significativo dedicato agli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES), integrato profondamente nell’identità culturale, educativa e organizzativa delle istituzioni scolastiche. Un esempio tangibile di questo approccio è rappresentato dalla scuola media “Angelo Roncalli” di Quarto d’Altino, situata nella città metropolitana di Venezia in Veneto, dove il Progetto Arcobaleno ha posto l’inclusione al centro della propria missione educativa da ben 17 anni. Questa iniziativa ha coinvolto oltre 1.500 alunni, promuovendo una collaborazione attiva tra scuole, famiglie e altri attori pubblici e privati sul territorio, anticipando le direttive del decreto legislativo n. 66 del 13 aprile 2017.
Didattica inclusiva: il Progetto Arcobaleno di Quarto d’Altino
Il Progetto Arcobaleno, ideato nel 1986 dal professore di Educazione musicale Leonardo Trevisan, è un’iniziativa educativa mirata a affrontare le sfide e le difficoltà che spesso coinvolgono i preadolescenti, così come gli insegnanti e gli aspiranti docenti. Fondata sulla partecipazione attiva di insegnanti, studenti, genitori, animatori e operatori, l’iniziativa ha creato un campo-scuola dove gli studenti diventano autonomi nell’organizzazione delle loro attività extracurriculari.
L’obiettivo principale del progetto è affrontare problemi comuni come il bombardamento di messaggi negativi, la solitudine, e il disorientamento, offrendo ai ragazzi l’opportunità di incontrarsi, conoscersi e collaborare per trovare soluzioni condivise. Incentrato sull’amicizia e sul lavoro di gruppo, il Progetto Arcobaleno promuove anche la discussione su temi rilevanti, l’organizzazione di eventi culturali e l’interazione attiva con la comunità.
La visione educativa del progetto mira a trasformare la scuola da mero deposito di conoscenze a luogo dove gli studenti possono diventare protagonisti della loro realtà, incoraggiando il dialogo e la comprensione reciproca. Temi come l’ambiente, l’archeologia, la pace e il mondo del lavoro vengono approfonditi per connettere gli studenti alle loro radici storiche e territoriali, preparandoli a essere cittadini consapevoli e responsabili.
L’interazione diretta con esperti e artisti rinforza ulteriormente l’esperienza educativa, arricchendo la crescita culturale e umana degli studenti attraverso un apprendimento integrato e inclusivo.
Scuola secondaria di I grado di Quarto d’Altino: oltre 1500 alunni coinvolti
Il Progetto Arcobaleno, iniziato nel 1986 sotto la guida del professore di Educazione musicale Leonardo Trevisan e che ha coinvolto finora oltre 1500 alunni, rappresenta un’importante iniziativa educativa che affronta le sfide dei preadolescenti attraverso un approccio integrato. Ogni anno, il progetto raggiunge il suo apice nel mese di maggio, ma le preparazioni iniziano già a dicembre con focus sul mondo del lavoro. Nella primavera successiva, si organizzano le attività pre-campo, includendo l’introduzione di nuove tecnologie musicali e il canto corale, aspetti centrali del programma.
Il Prof. Trevisan, figura chiave del progetto, promuove la coralità come mezzo per educare il sentimento dei giovani e facilitarne l’integrazione nella comunità scolastica. I mesi precedenti il campo-scuola sono caratterizzati da un intenso lavoro didattico e sociale, con docenti e studenti coinvolti nella preparazione di mostre, manifestazioni e dibattiti culturali.
Il momento culminante dell’esperienza educativa è rappresentato dalla vita al campo, dove studenti, insegnanti, genitori e volontari condividono un’esperienza di crescita personale e di consolidamento delle amicizie. Il campo-scuola ospita ragazzi e ragazze in tende presso il campo sportivo parrocchiale, arricchito da due grandi teatri-tenda. Le aree circostanti diventano il palcoscenico per eventi collaterali come una frittura mista, fontane luminose, sfilate di costumi medievali e una mostra enogastronomica locale.
Durante l’evento, gli studenti espongono opere artistiche accanto alle creazioni tematiche sull’alimentazione e il tempo libero. Si tiene anche una fiera del libro per ragazzi. Un elemento significativo del campo-scuola è l’esperienza artigianale, dove i giovani imparano dai maestri locali i mestieri di elettrauto, carrozziere, idraulico, tipografo, falegname, videocameraman, estetista, parrucchiere, cuoco e modella, concludendo con una sfilata di moda. Contestualmente si svolgono tornei sportivi, attività teatrali, musicali e di orienteering, e dibattiti su temi adolescenziali con esperti.
Il Progetto Arcobaleno non è solo un’esperienza educativa, ma un’opportunità per il coinvolgimento attivo di adulti e giovani, contribuendo alla crescita collettiva della comunità. Le edizioni dal 1992 al 1995 sono state documentate attraverso saggi che testimoniano i risultati raggiunti e gli obiettivi dell’iniziativa.
Educazione musicale e didattica innovativa
Il metodo educativo del professor Trevisan nel Progetto Arcobaleno integra la musica con l’uso innovativo dei colori per supportare l’apprendimento delle note musicali, specialmente per gli alunni con difficoltà di apprendimento. Questo sistema utilizza una palette cromatica che associa ciascuna nota musicale a un colore specifico, basandosi sulla teoria della visione e sullo spettro di luce visibile. L’obiettivo principale è rendere più accessibile l’apprendimento della musica, consentendo agli studenti di suonare melodie semplici sulla tastiera digitale senza necessariamente leggere la chiave di basso, ma utilizzando invece la chiave di violino.
Il “Pentagramma TreviLeo”, composto da due pentagrammi colorati con frammenti di linea per indicare l’altezza dei suoni in Hz, rappresenta un’innovazione ispirata ai precedenti tetragrammi e pentagrammi storici. Questo metodo promuove una pratica strumentale creativa e interdisciplinare, integrando anche il testo nelle composizioni ritmiche, melodiche e armoniche.
L’inclusione di un sussidio didattico online e l’adozione dell’informatica musicale ampliano ulteriormente le opportunità educative, facilitando la connessione tra scuola, famiglia e società.