I Disturbi Evolutivi Specifici

I Disturbi Evolutivi Specifici

Disturbi Evolutivi SpecificiIl sistema scolastico attuale presenta diverse sfaccettature in quanto è fondamentale garantire il diritto allo studio a tutti gli alunni iscritti. Tra di essi devono essere inclusi coloro che presentano Disturbi Evolutivi Specifici.

In merito, la Direttiva Ministeriale n. 721 del 27 dicembre 2012 fornisce una definizione chiara di tali disturbi. Infatti, oltre ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), questa categoria comprende anche deficit del linguaggio, delle abilità non verbali e della coordinazione motoria.

Inoltre, vengono inclusi in tale compagine anche i Disturbi dell’Attenzione e dell’Iperattività (ADHD). Questi ultimi differiscono per la loro origine durante l’età evolutiva.

Le informazioni al riguardo risultano essenziali. Ciò vale specialmente per coloro che desiderano intraprendere il TFA Sostegno 2023 e diventare insegnanti di sostegno.

 

Definizione di Disturbi Evolutivi Specifici

I Disturbi Evolutivi Specifici sono condizioni neurologiche che influenzano l’apprendimento e le abilità accademiche dei bambini. È fondamentale che coloro che desiderano diventare insegnanti di sostegno siano ben informati su queste condizioni.

I DES rientrano nella categoria dei Bisogni Educativi Speciali (BES). Qui si possono annoverare i DSA e gli ADHD. I DSA si manifestano come difficoltà specifiche nell’apprendimento, mentre l’ADHD è caratterizzato da deficit di attenzione e iperattività.

Inoltre, i Disturbi Evolutivi Specifici colpiscono anche il linguaggio e le capacità verbali in modo significativo. Pertanto, è necessario avere personale esperto in grado di fornire supporto agli studenti durante il percorso scolastico.

La tutela del diritto allo studio di questi allievi è imprescindibile. Per tale ragione è fondamentale che famiglia, scuola e clinica di riferimento collaborino tra di loro in maniera continua e costante.

Il tutto, ovviamente, trova solide basi nelle leggi italiane. Tra le normative di riferimento, la Nota n. 4089 del 15 giugno 2010 specifica che i disturbi in questione rientrano nell’ambito del neuro-sviluppo.

Gli alunni in questione hanno difficoltà a concentrarsi durante l’apprendimento e presentano problemi nel controllare le proprie azioni. Questa mancanza di autoregolazione si manifesta attraverso l’iperattività e influisce anche sulle relazioni con i loro coetanei.

Di conseguenza, è raro che riescano a mantenere relazioni stabili. La suddetta situazione può portare non solo all’abbandono scolastico, ma anche ad ansia e depressione.

 

Il compito della scuola

Dopo aver fornito le informazioni di base, è fondamentale che i futuri insegnanti di sostegno approfondiscano un ulteriore argomento. 

Si tratta di quello relativo al ruolo della scuola nei confronti degli studenti con Disturbi Evolutivi Specifici. In tal modo possono capire il compito che spetta loro nell’affrontare queste situazioni.

Secondo la Nota Ministeriale prot. N. 1395 del 20 marzo 2012, è necessario adottare un Piano Didattico Personalizzato (PDP) per gli individui con DSA. 

Questo significa che il PDP non dovrebbe essere applicato solo agli studenti con DSA, ma anche a coloro che presentano ADHD.

Il PDP è considerato una delle misure educative di supporto per affrontare le specifiche esigenze degli allievi con DSA e ADHD. 

Esso prevede l’individuazione di strategie didattiche personalizzate. Le stesse sono mirate a favorire l’apprendimento e il raggiungimento degli obiettivi educativi specifici per ciascuno studente.  Il PDP tiene conto delle caratteristiche individuali, delle abilità e delle difficoltà di apprendimento di ciascun allievo.

Attraverso il PDP, la scuola si impegna a fornire un ambiente inclusivo, in cui gli studenti con DSA e ADHD possono sviluppare le proprie potenzialità e raggiungere il successo scolastico. 

È fondamentale che i futuri docenti di sostegno si familiarizzino con la progettazione e l’implementazione di PDP efficaci, in modo da offrire un supporto adeguato a questi studenti.

Il PDP, inoltre, contiene i seguenti elementi:

  • i dati anagrafici dell’alunno;
  • la tipologia di disturbo;
  • l’attività didattiche individualizzate;
  • l’attività didattiche personalizzate;
  • gli strumenti compensativi utilizzati;
  • le misure dispensative adottate;
  • le forme di verifica e valutazione personalizzate.

 

La realizzazione del Piano Didattico Personalizzato richiede la collaborazione di tutto il corpo docente. Questo implica che gli studenti non sono esclusivamente responsabilità degli insegnanti di sostegno.

Infatti, richiedono l’impegno e la collaborazione di tutti. L’inclusione di questi alunni dipende dalla collaborazione di ogni membro della scuola.

 

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IL DECRETO MINISTERIALE DI ATTIVAZIONE DEL TFA SOSTEGNO 2023 VIII CICLO

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