I disturbi del comportamento scolastico possono avere un impatto significativo sulla vita di un bambino. Questi disturbi possono causare difficoltà nell’adattarsi alle regole e alle aspettative della scuola.
Il tutto porta a problemi di apprendimento, di comportamento e di socializzazione. Ci sono diversi fattori che possono contribuire allo sviluppo di tali intralci.
Esistono, infatti, svariati problemi che possono influenzare la salute mentale, l’apprendimento e lo sviluppo di un bambino. Questi possono essere di natura familiare, ambientale o di adattamento.
Inoltre, tali problemi possono manifestarsi in vari modi. Ecco, allora, la presenza di difficoltà di concentrazione o di rimanere seduti durante le lezioni. Inoltre, compaiono anche l’iperattività o l’irrequietezza e le difficoltà di socializzazione e di interazione con gli altri.
Infine, alcune persone possono avere complessità a comprendere le istruzioni o a ricordare le informazioni. Per questo motivo, chiunque desideri diventare un insegnante di sostegno deve essere in grado di apprendere e assimilare tutti i concetti appena enunciati.
Quali sono i disturbi del comportamento in età evolutiva
La didattica inclusiva è una filosofia educativa che mira a fornire un’istruzione di qualità a tutti i discenti. Ciò deve avvenire indipendentemente dalle loro abilità, disabilità o background culturale.
Si tratta di un approccio che punta a creare un ambiente educativo accogliente. In esso, la totalità degli alunni deve sentirsi a proprio agio e apprendere al meglio.
L’obiettivo è quello di fornire un’istruzione di qualità a tutti. Le loro situazioni di partenza non devono affatto rappresentare un ostacolo.
Nei disturbi del comportamento, poi, rientrano molteplici elementi. Al loro interno si possono elencare:
- l’aggressività;
- l’impulsività;
- l’iperattività;
- l’oppositività.
Tali atteggiamenti, ovviamente, non devono essere casi isolati. Per poter parlare di disturbi del comportamento, è necessario che si verifichino episodi ripetuti per un periodo di tempo prolungato.
La rabbia, la collera e altri sentimenti simili possono essere considerati normali durante la crescita degli studenti. Se si presentano in modo ricorrente per un periodo consistente, però, bisogna agire. Si parla, infatti, di 6 mesi di reiterazione.
Quindi, in una siffatta situazione bisogna prendere in considerazione la possibilità di un disturbo del comportamento.
I sintomi
I disturbi del comportamento possono manifestarsi in modi diversi da bambino a bambino. I sintomi più comuni sono comportamenti aggressivi, problemi di attenzione.
Si parla anche di difficoltà di apprendimento, problemi di socializzazione e comportamenti autodistruttivi. Le condotte aggressive sono i sintomi più comuni dei disturbi del comportamento scolastico.
Gli alunni presi in esame possono presentare comportamenti problematici, come litigi, aggressioni verbali, minacce, bullismo e vandalismo. Inoltre, possono avere difficoltà di attenzione.
Questo li porta a distrarsi facilmente o a non riuscire a concentrarsi su un compito per un periodo di tempo esteso. Di conseguenza, l’insegnante di sostegno deve impegnarsi costantemente per garantire loro il diritto allo studio.
Differenze tra ADHD e DOP
È importante fare una distinzione tra ADHD e DOP, poiché questi ultimi richiedono un’attenzione particolare da parte dei professionisti del settore. Entrambi i disturbi possono essere trattati con successo, ma è necessario riconoscerli e identificarli in modo accurato.
Con la sigla ADHD si intende l’Attention Deficit Hyperactivity Disorder. In italiano è conosciuto come Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività.
Si tratta di un disturbo del comportamento che colpisce soprattutto i bambini, ma che può protrarsi anche nell’età adulta. I sintomi principali sono l’iperattività, l’impulsività e la difficoltà a concentrarsi.
Il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP), invece, è un disturbo del comportamento che si manifesta con comportamenti aggressivi, disobbedienza e sfida nei confronti degli adulti. Può presentarsi abbastanza presto. I sintomi principali sono l’opposizione, la rabbia, la collera e la provocazione.
L’ADHD fa parte dei disturbi del comportamento. Per la precisione, è un disturbo del neuro-sviluppo che può causare una serie di problemi. La principale è l’incapacità di mantenere l’attenzione per lunghi periodi di tempo.
I bambini con ADHD possono anche avere difficoltà a controllare le proprie azioni, spesso a causa dell’iperattività. Inoltre, tendono a evitare le attività che richiedono uno sforzo maggiore, il che può portare all’incapacità di portare a termine ciò che hanno iniziato.
Per loro è necessario mettere in atto il Piano Didattico Personalizzato. Il PDP, a propria volta, deve contenere i seguenti elementi:
- i dati anagrafici dell’alunno;
- la tipologia di disturbo;
- l’attività didattiche individualizzate;
- l’attività didattiche personalizzate;
- gli strumenti compensativi utilizzati;
- le misure dispensative adottate;
- le forme di verifica e valutazione personalizzate.
Il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) è un disturbo comportamentale caratterizzato da atteggiamenti provocatori, ostili e ribelli. Gli alunni che ne sono affetti non sono in grado di rispettare le regole.
Non solo, poiché hanno impedimenti anche nel collaborare con gli altri e nel controllare le loro emozioni. Sono spesso descritti come testardi, ribelli e ostinati, e tendono ad essere irritabili, arrabbiati e aggressivi.
I bambini che soffrono di disturbi del comportamento spesso perdono il controllo, litigano con gli adulti e rifiutano di obbedire. Tendono anche a incolpare gli altri per i loro errori, negando le loro responsabilità.
Tutto ciò non si limita all’ambito scolastico, ma si estende anche alla vita sociale. Pertanto, è doveroso intraprendere azioni mirate per migliorare la loro situazione.
Dopo quanto detto, è evidente l’esigenza di avere docenti di sostegno nelle scuole italiane. Per diventare un insegnante specializzato nel sostegno, è necessario impegnarsi e studiare nel TFA Sostegno.
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