Il TFA Sostegno 2024: requisiti, bando e ultime novità – La Guida

Il TFA Sostegno 2024

Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha dato il via libera – decreto n. 583 del 29 marzo 2024 – all’organizzazione dei corsi di specializzazione per l’abilitazione all’attività di sostegno didattico per gli studenti con disabilità (TFA Sostegno 2024 IX ciclo) destinati agli insegnanti della scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I e II grado per l’anno accademico 2023/2024.

Le prove preselettive si sono svolte dal 7 al 10 maggio e il decreto stabilisce anche che il TFA Sostegno 2024 dovrà essere portato a termine entro il 30 giugno 2025.

Cos’è il TFA Sostegno?

Il TFA Sostegno (Tirocinio Formativo Attivo) è un percorso di formazione specifico destinato a coloro che intendono diventare insegnanti di sostegno. Si tratta di un corso universitario abilitante, accessibile tramite selezione, che mira a preparare i docenti ad affiancare e supportare gli alunni con disabilità o bisogni educativi speciali (BES), favorendone l’inclusione scolastica.

Il percorso comprende una parte teorica e una pratica, al termine della quale è prevista una prova finale. La partecipazione al TFA è obbligatoria per poter conseguire la specializzazione e lavorare come insegnante di sostegno nei diversi ordini e gradi di istruzione.

Cosa soni i “cicli” del TFA?

I “cicli” del TFA Sostegno rappresentano le edizioni del corso di specializzazione per insegnanti di sostegno, che vengono attivate periodicamente dalle università. Ogni ciclo corrisponde a un bando specifico, con una serie di posti disponibili per ogni ordine e grado scolastico.

L’organizzazione dei cicli permette di rispondere alla necessità di formare un numero adeguato di docenti specializzati in base alle esigenze del sistema scolastico nazionale. Ogni ciclo comprende diverse fasi, tra cui la selezione dei candidati, la formazione teorica e pratica, e la prova finale che consente di conseguire la specializzazione.

Quali sono i prossimi cicli del TFA Sostegno?

Contrariamente alle speculazioni dei mesi scorsi, il IX ciclo del TFA Sostegno 2024, attualmente in corso, non rappresenta la fine dei percorsi di specializzazione per il sostegno agli studenti con disabilità. Piuttosto, esso conclude un periodo di programmazione triennale (Nota dipartimentale istruzione 31 marzo 2021).

Dopo l’ottenimento delle necessarie approvazioni, tra cui quella del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero dell’Università e della Ricerca avvieranno la pianificazione per il successivo triennio 2024/2027. Tale fase comprenderà i cicli X, XI e XII del TFA Sostegno, garantendo la continuità nella formazione dei futuri docenti di sostegno.

docente di sostegno con un'alunna
Il TFA Sostegno è un percorso di formazione specifico destinato a coloro che intendono diventare insegnanti di sostegno.

Il bando del IX Ciclo del TFA Sostegno

Al momento, come già anticipato, è in corso il IX Ciclo del TFA Sostegno 2024, disciplinato dal decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) n. 583 del 29 marzo 2024 e destinato agli insegnanti della scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I e II grado per l’anno accademico 2023/2024.

Le prove preselettive si sono svolte dal 7 al 10 maggio 2024 secondo il seguente calendario:

  • mattina del 7 maggio prove scuola dell’Infanzia;
  • mattina del 8 maggio prove scuola Primaria;
  • mattina del 9 maggio prove scuola Secondaria I grado;
  • mattina del 10 maggio prove scuola Secondaria II grado.

Il decreto prevede, tra le altre cose, che il TFA Sostegno 2024 dovrà essere portato a termine entro il 30 giugno 2025.

I requisiti d’accesso

I requisiti d’accesso per partecipare al TFA Sostegno 2024 si differenziano in base al livello scolastico di riferimento.

Per coloro che mirano all’insegnamento nella scuola dell’Infanzia e Primaria, i requisiti includono:

  • la laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria, o un titolo equivalente conseguito all’estero e riconosciuto valido in Italia;
  • il diploma magistrale ottenuto non oltre l’anno scolastico 2001/2002, disponibile sia nella variante sperimentale di orientamento psicopedagogico o linguistico, conseguito presso gli istituti magistrali, o un equivalente titolo estero riconosciuto in Italia.

Per i candidati interessati all’insegnamento nelle scuole Secondarie di I e II grado, invece, i requisiti d’accesso prevedono:

  • un’abilitazione specifica per classe di concorso o un documento equivalente ottenuto all’estero e riconosciuto in Italia;
  • una laurea magistrale o a ciclo unico che permetta l’accesso ad almeno una classe di concorso specifica;
  • il diploma per l’insegnamento tecnico-pratico (ITP).

Non è, invece, necessario il possesso dei 24 CFU (crediti formativi universitari nelle materie antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche).

I posti disponibili per il TFA Sostegno 2024

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha stanziato un totale di 90.000 posti per il triennio 2021-2024, di cui 76.860 sono già stati occupati nei cicli precedenti di formazione:

  • VI CICLO: 22.000 posti;
  • VII CICLO: 25.874 posti;
  • VIII CICLO: 28.986 posti.

Ciò lascia disponibili 13.140 posti per il TFA Sostegno 2024. Tuttavia, Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, aveva precedentemente indicato l’intenzione di incrementare tale numero a circa 35.000 posti.

Confermando queste aspettative, il decreto n. 583/2024, ha ufficializzato l’assegnazione di 32.317 posti per il IX ciclo TFA Sostegno 2024, distribuiti come segue:

  • Scuola dell’Infanzia: 3.232 posti;
  • Scuola Primaria: 7.552 posti;
  • Scuola Secondaria di primo grado: 8.944 posti;
  • Scuola Secondaria di secondo grado: 12.589 posti.

È importante notare che coloro i quali hanno superato la prova preselettiva del VIII ciclo, ma non hanno potuto proseguire a causa delle restrizioni sanitarie imposte dal COVID-19, saranno ammessi direttamente alla fase di valutazione scritta.

La riserva di posti del 35%

Secondo quanto previsto dal decreto legge n. 549 del 29 marzo 2024, hanno accesso diretto ai corsi di specializzazione, entro una quota di riserva del 35% come definito dal decreto legge n. 549 del 29 marzo 2024, i candidati che hanno maturato almeno tre anni di servizio, nell’arco degli ultimi cinque anni, in posizioni di sostegno all’interno delle scuole del sistema nazionale di istruzione, purché in possesso dei titoli di studio richiesti per l’insegnamento.

Nel caso in cui le richieste superino il numero di posti riservati, le università procederanno alla selezione dei candidati basandosi sui criteri specificati nell’allegato A del decreto.

Come funzionano le prove per accedere al TFA Sostegno?

Per accedere al TFA Sostegno, i candidati devono superare una serie di prove selettive propedeutiche che valutano le loro competenze e la loro attitudine all’insegnamento di studenti con disabilità.

Il processo di selezione è articolato in tre fasi:

  • prova preselettiva;
  • prova scritta;
  • prova orale.

Ciascuna di queste prove è progettata per esaminare diversi aspetti della preparazione del candidato, dalla conoscenza teorica alla capacità di applicare strumenti didattici inclusivi.

docente di sostegno con un alunno in carrozzina
Il percorso comprende una parte teorica e una pratica, al termine della quale è prevista una prova finale.

La prova preselettiva

La prova preselettiva del TFA Sostegno consiste in un test a risposta multipla della durata complessiva di due ore, composto da 60 quesiti, ciascuno con cinque opzioni di risposta, di cui una sola  corretta.

Tra queste domande, almeno 20 sono dedicate alla verifica delle competenze linguistiche e alla comprensione dei testi in lingua italiana, un aspetto fondamentale per valutare l’abilità del candidato di comunicare in modo chiaro ed efficace.

Ogni risposta esatta vale 0,5 punti, mentre le risposte errate o mancanti non comportano penalità.

L’accesso alla successiva prova scritta è garantito a un numero di candidati pari al doppio dei posti disponibili. In caso di parità di punteggio con l’ultimo candidato ammesso, anche gli altri concorrenti con lo stesso risultato potranno accedere alla fase successiva.

La prova scritta

La prova scritta del TFA Sostegno consiste nella risoluzione di quesiti a risposta aperta, progettati per valutare le capacità di comprensione, argomentazione e riflessione critica dei candidati.

Gli Atenei stabiliscono autonomamente le domande, la durata e le modalità della prova, basandosi su un programma comune.

Le competenze richieste riguardano diverse aree. Tra queste, spiccano le competenze didattiche, che variano in base al grado scolastico, e quelle legate all’empatia e all’intelligenza emotiva, con particolare attenzione al riconoscimento delle emozioni degli studenti e alla capacità di aiutarli a esprimerle in modo adeguato.

È fondamentale anche l’autoanalisi del proprio ruolo emotivo nella relazione educativa. La creatività e il pensiero divergente sono altre competenze centrali, valutate attraverso la capacità di generare strategie innovative in vari ambiti, dal verbale-linguistico al logico-matematico, e con l’uso di linguaggi visivi e motori.

Infine, la prova verifica le competenze organizzative, inclusa la conoscenza dell’autonomia scolastica, del Piano dell’Offerta Formativa, del ruolo degli organi collegiali, e della collaborazione con le famiglie e il territorio.

Per superare la prova occorre ottenere un punteggio pari ad almeno 21/30.

La prova orale 

La prova orale del TFA Sostegno consiste in un colloquio che varia in base all’università e può coprire diversi ambiti del percorso di selezione. Alcuni Atenei si concentrano sugli argomenti trattati nella prova scritta, mentre altri includono anche quelli della preselettiva o l’intero programma indicato nell’Allegato C del Decreto Ministeriale del 30 settembre 2011.

I criteri di valutazione si focalizzano su tre aspetti principali:

  • la capacità di argomentare in modo chiaro e strutturato;
  • l’uso corretto di un linguaggio tecnico-scientifico;
  • la competenza negli argomenti oggetto della prova.

La prova orale è, quindi, un momento fondamentale per dimostrare la padronanza teorica e l’abilità nel comunicare efficacemente e utilizzare un linguaggio professionale.

Un aspetto decisivo nella valutazione finale è, tuttavia, rappresentato anche dalla domanda motivazionale della prova orale del TFA Sostegno che permette di approfondire le motivazioni personali e professionali del candidato.

Non si tratta di una domanda superficiale, ma di un’occasione per il candidato di dimostrare una comprensione approfondita del ruolo di insegnante di sostegno e delle sfide connesse all’educazione di studenti con bisogni educativi speciali. La risposta deve essere ben articolata e supportata da esperienze personali concrete.

La valutazione dei titoli

La valutazione dei titoli nel processo di selezione per il TFA Sostegno è regolata dalla tabella A, allegata al Decreto 549 del 29 marzo 2024. Tale tabella stabilisce quali titoli devono essere presi in considerazione dalle università – oltre al punteggio conseguito nelle prove scritte ed orali – per la compilazione delle graduatorie.

In primo luogo, viene attribuito un punteggio al “titolo di accesso“, ovvero la laurea o il diploma ITP (per i candidati che accedono con il diploma). Se la votazione del titolo di accesso supera i 95/100, viene assegnato 1 punto per ogni voto superiore a tale soglia, con ulteriori 2 punti in caso di lode.

Nessun punteggio viene, invece, attribuito per votazioni pari o inferiori a 95/100. Le votazioni espresse in scala diversa vengono convertite su base 100, arrotondando per eccesso se necessario.

Titoli aggiuntivi rispetto a quello di accesso contribuiscono anch’essi alla valutazione. Lauree triennali e diplomi accademici di primo livello aggiungono 2 punti ciascuno, mentre lauree specialistiche, magistrali e diplomi accademici di secondo livello ne valgono 3.

Anche i master di secondo livello vengono valutati, con 1 punto per ciascun master (fino a un massimo di 2 punti complessivi), mentre i master di primo livello non vengono considerati. Diplomi di specializzazione e dottorati di ricerca attribuiscono rispettivamente 2 e 3 punti ciascuno.

Infine, le certificazioni linguistiche riconosciute dal Ministero dell’Istruzione e del Merito sono valutate in base al livello: 0,5 punti per il livello C1 e 1 punto per il livello C2.

Viene valutato anche il servizio di insegnamento prestato su posti di sostegno, con 3 punti per ogni anno di servizio su un altro grado e 6 punti per ogni anno prestato sullo specifico grado per cui si concorre.

In caso di parità di punteggio, prevale il candidato con maggiore anzianità di servizio nel grado specifico del sostegno. Se persiste la parità, viene considerata l’età anagrafica, con priorità per il candidato più giovane.

docente di sostegno in classe vicino ad un'alunna
Per accedere al TFA Sostegno, i candidati devono superare tre prove selettive propedeutiche.

Come prepararsi per le prove del TFA Sostegno? 

Prepararsi adeguatamente per le prove del TFA Sostegno è essenziale per affrontare con sicurezza l’intero percorso selettivo. Un buon punto di partenza è lo studio dei quiz del TFA Sostegno, che costituiscono la base della prova preselettiva. Allenarsi con questi quiz aiuta a familiarizzare con la tipologia di domande e a migliorare le proprie competenze linguistiche e logico-deduttive.

Accanto all’esercizio individuale, è consigliabile partecipare a un Corso di preparazione al TFA Sostegno, che offre un supporto strutturato per affrontare ogni fase delle selezioni.

Questi corsi sono spesso organizzati da enti qualificati e forniscono materiali di studio mirati, lezioni specifiche sugli argomenti richiesti e approfondimenti sulle competenze didattiche ed emotive necessarie.

Inoltre, molte scuole e istituti offrono simulazioni d’esame, fondamentali per mettere alla prova le proprie conoscenze in un contesto che riproduce le reali condizioni d’esame. Le simulazioni, affiancate alle esercitazioni costanti, permettono di affinare le strategie di gestione del tempo e ridurre l’ansia da prestazione.

Tirocinio Formativo Attivo: come funziona e com’è organizzato

Il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) rappresenta un passaggio fondamentale per chi desidera specializzarsi nel sostegno didattico agli studenti con disabilità. Si tratta, più nel dettaglio, di un percorso formativo che combina teoria e pratica, con l’obiettivo di sviluppare le competenze necessarie per affrontare le sfide dell’inclusione scolastica.

Iscrizione e durata

Per accedere al TFA Sostegno, che ha una durata minima di 8 mesi, è necessario superare le tre prove selettive propedeutiche: preselettiva, scritta e orale. Solo dopo aver superato queste fasi, i candidati potranno iscriversi al percorso formativo.

Per quanto riguarda il TFA Sostegno IX ciclo, attualmente in corso, è previsto che tutte le attività si concludano entro il 30 giugno 2025, secondo le tempistiche stabilite dal relativo decreto ministeriale.

Cosa si fa durante il TFA?

Il percorso del TFA Sostegno combina teoria e pratica, entrambe fondamentali per la formazione degli insegnanti di sostegno. Durante gli 8 mesi di corso, i candidati devono acquisire un totale di 60 CFU, suddivisi in diverse attività formative:

  • 36 CFU per gli insegnamenti disciplinari;
  • 9 CFU per i laboratori;
  • 6 CFU per il tirocinio diretto;
  • 3 CFU per il tirocinio indiretto;
  • 3 CFU per il tirocinio indiretto con le TIC;
  • 3 CFU per la prova finale.

Nel dettaglio, 1 CFU, corrisponde a 7,5 ore di lezioni in classe e a 17,5 ore di studio individuale. La frequenza è obbligatoria per l’intero monte ore previsto. Per essere ammessi alla prova finale, infatti, occorre almeno l’80% di ore di presenza.

Le materie di studio rivestono un ruolo centrale nel TFA Sostegno, con particolare attenzione a discipline come Didattica e Pedagogia Speciale, Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, Istituzioni di Diritto Pubblico e Neuropsichiatria Infantile.

Inoltre, i laboratori – diversificati in base all’ordine e grado scolastico – sono essenziali per l’acquisizione di competenze pratiche. Per esempio, nella scuola dell’infanzia e primaria, ci si concentra su Didattica delle Educazioni e Linguaggi non verbali, mentre per la scuola secondaria il focus può essere su Orientamento e Progetto di Vita.

Da precisare che i tirocini si distinguono in diretto e indiretto. Il tirocinio diretto, della durata massima di 5 mesi, si svolge in scuole con il supporto di tutor selezionati dalle istituzioni scolastiche. Il tirocinio indiretto, invece, si concentra sull’uso delle tecnologie applicate alla didattica speciale e sulla rielaborazione delle esperienze formative, sotto la supervisione dei docenti del corso.

Per accedere all’esame finale, sarà necessario ottenere un voto non inferiore a 18/30 nelle valutazioni relative agli insegnamenti, ai laboratori, nonché al tirocinio diretto e indiretto.

docente di sostegno in biblioteca con un'alunna in carrozzina
Una volta superata la prova finale del TFA Sostegno, i candidati ottengono la specializzazione per insegnare sui posti di sostegno.

Cosa succede alla fine del Tirocinio Formativo Attivo?

Il TFA Sostegno si conclude con un esame finale strutturato per valutare in modo approfondito le competenze acquisite dai candidati durante il percorso formativo.

La prima parte dell’esame prevede la presentazione di un elaborato teorico su un argomento scelto dal candidato e in grado di dimostrare una solida padronanza teorica dell’argomento e la capacità di collegare le conoscenze con la pratica didattica, dimostrando allo stesso tempo la sua preparazione e la rilevanza dell’argomento per la didattica speciale e l’inclusione scolastica.

La seconda parte dell’esame consiste in una relazione sull’esperienza di tirocinio che deve riflettere il lavoro svolto dal candidato nelle scuole oltre a documentare le attività pratiche e le competenze sviluppate durante il tirocinio.

La relazione rappresenta un’analisi critica delle esperienze vissute e delle metodologie utilizzate, ed ha l’obiettivo di dimostrare una comprensione profonda delle dinamiche educative legate al sostegno.

Infine, il candidato deve presentare un prodotto multimediale, creato con l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), in modo da mostrare le proprie abilità di integrare strumenti digitali nell’insegnamento, attraverso la creazione di soluzioni innovative per favorire l’inclusione scolastica.

Per superare l’esame finale, il candidato deve ottenere un punteggio minimo di 18/30. Mentre la valutazione complessiva deriva dalla media aritmetica dei voti ottenuti in tutte le attività previste dal percorso: tirocini, laboratori, insegnamenti ed esame finale.

Una volta superata la prova finale del TFA Sostegno, i candidati ottengono la specializzazione per insegnare sui posti di sostegno. Ma l’immissione in ruolo è tutt’altro che automatica.

Cosa fare dopo il TFA?

Il primo passo da fare per avviare la propria carriera, una volta completato con successo il TFA Sostegno, è l’inserimento nelle Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS), che permettono di ottenere incarichi di supplenza temporanei nelle scuole pubbliche e, allo stesso tempo, di accumulare esperienza e punteggio, fondamentali per accedere a una futura stabilizzazione.

Parallelamente, è possibile partecipare ai concorsi a cattedra, che restano il principale canale per ottenere un contratto a tempo indeterminato.

Infine, la specializzazione acquisita con il TFA non solo apre le porte per l’insegnamento nel settore pubblico, ma è anche valutabile nei concorsi e può offrire opportunità lavorative nelle scuole private o paritarie.

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