La condizione dello spettro autistico si presenta come una situazione complessa. La stessa può influenzare la comunicazione, le interazioni sociali e le abilità comportamentali. Si tratta di una condizione neurologica che può essere presente fin dalla nascita o svilupparsi durante l’infanzia.
Coloro che ne sono affetti possono avere difficoltà a comprendere le emozioni e i sentimenti degli altri. Inoltre, possono avere problemi ad adattarsi ai cambiamenti nella routine o nell’ambiente in cui si trovano.
È chiaro che la scuola debba fare di tutto per assicurare l’istruzione ai bambini con autismo. La nostra Costituzione afferma che lo studio deve essere sempre protetto. Per questo motivo, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha introdotto un programma specifico.
Lo stesso è chiamato TFA Sostegno, Tirocinio Formativo Attivo, per formare i docenti di sostegno. Questo programma mira a fornire una preparazione pratica e teorica ai futuri professionisti del settore.
Caratteristiche dello spettro autistico
Per comprendere meglio lo spettro autistico nella scuola, è importante sapere che si tratta di una condizione che porta ad alcune alterazioni del neuro-sviluppo. Come si è visto, ciò può comportare difficoltà nell’interazione sociale e nella comunicazione.
Quindi, è fondamentale che gli aspiranti docenti di sostegno abbiano una buona conoscenza di questa condizione. In tal modo da poter fornire un adeguato supporto agli studenti con autismo.
Inoltre, è importante che gli insegnanti siano in grado di riconoscere i segnali di disagio. Ciò li porterà ad adottare delle strategie adeguate per aiutare gli studenti a gestire le loro problematiche.
Gli alunni con disturbi dello spettro autistico hanno spesso una gamma limitata di interessi. Possono anche mostrare comportamenti standard o ripetitivi.
Di conseguenza, la diagnosi può essere effettuata anche attraverso l’osservazione e la segnalazione da parte di chi sta intorno all’allievo. Non solo i familiari, ma anche gli insegnanti possono notare alcuni sintomi.
Per questo motivo, i disturbi dello spettro autistico sono considerati disturbi neuro-evolutivi. I disturbi dello spettro autistico sono diversi dai deficit intellettivi. Tuttavia, può capitare che un bambino possa soffrire di entrambi.
Le persone con lo spettro autistico sono abituate a seguire una routine e quindi possono essere restie al cambiamento. Inoltre, il loro rendimento può variare.
Quindi, è doveroso dar loro un sostegno adeguato durante il loro percorso di studi. Così gli si permette di raggiungere i risultati desiderati.
Il compito dei docenti di sostegno
È vitale che gli alunni affetti da disturbi dello spettro autistico abbiano un docente di sostegno al loro fianco. Questo professionista è in grado di fornire una didattica inclusiva, garantendo così a tutti il diritto allo studio.
In più, i comportamenti di questi studenti possono variare a seconda della loro età. Infatti, i disturbi dello spettro autistico si manifestano in modi diversi. Da qui il bisogno di una figura competente che possa aiutarli.
Esistono diversi livelli di autismo. Alcuni studenti non sono in grado di comunicare in modo appropriato. Tale fattore può causare loro una grande frustrazione per non essere in grado di esprimere i propri bisogni e desideri.
Altri non sono in grado di comprendere le emozioni degli altri o di esprimere le proprie, il che può impedire loro di sentirsi partecipi della lezione.
Il docente deve adottare alcune strategie per aiutare i detentori dello spettro autistico. Queste includono l’utilizzo di strumenti visivi. Gli stessi servono per aiutare a comprendere il trascorrere del tempo e mezzi di supporto alla comunicazione verbale.
Inoltre, è necessario adottare il Piano Didattico Personalizzato (PDP). La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e la Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 hanno esteso l’utilizzo del PDP anche ai detentori dello spettro autistico.
Il PDP, a propria volta, deve contenere:
- i dati anagrafici dell’alunno;
- la tipologia di disturbo;
- le attività didattiche individualizzate;
- le attività didattiche personalizzate;
- gli strumenti compensativi utilizzati;
- le misure dispensative adottate;
- le forme di verifica e valutazione personalizzate.
L’inclusione scolastica
Per includere i bambini con lo spettro autistico a scuola, è necessario che ci siano delle strategie adeguate al contesto. Pertanto, la programmazione del Piano Didattico Personalizzato non deve essere assegnata esclusivamente al docente di sostegno.
Infatti, deve essere frutto di una collaborazione costante con gli insegnanti curriculari. Inoltre, è importante che i bambini con autismo siano inseriti in un ambiente adeguato.
Risulta fondamentale, in tutto ciò, che ci sia una buona comunicazione tra scuola e famiglia. Nulla, quindi, deve essere lasciato al caso per garantire un’adeguata integrazione scolastica.
Per garantire un’istruzione inclusiva ai bambini con spettro autistico, è obbligatorio che un docente abilitato al sostegno sia supportato da una serie di professionisti sanitari. Solo con una cooperazione costante e continua, infatti, si possono creare le basi per raggiungere il successo desiderato.
La didattica speciale e l’organizzazione devono andare di pari passo. Anche gli altri studenti devono fare la loro parte per far sentire accolti coloro che soffrono di determinate problematiche.
La condivisione, la creatività e le relazioni interpersonali svolgono un ruolo fondamentale nella didattica inclusiva. Sono tutti elementi essenziali per chiunque voglia entrare in questo settore dell’istruzione.